Capitolo 15

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Il giorno dopo, Percy si svegliò da solo. Mugugno un po' e si stropicciò gli occhi. Il suo stomaco brontolò, ma per la prima volta volta dopo tanto tempo non si svegliò col mal di testa. Cercò Piper con lo sguardo, ma doveva essere andata a fare colazione.

Con molta lentezza si alzò e scese le scale. Arrivato sulla soglia della cucina, la vide che mangiava un biscotto insieme a Nico. Quando Percy oltrepassò la soglia, lei si accorse di lui. - Amore - lo salutò con un sorriso. Non si alzò, così fu lui a raggiungerla.

Le stampò un bacio sulla guancia da dietro e scompigliò i capelli a Nico. - Buongiorno, campione - lo salutò mentre si prendeva la colazione. Piper gli aveva preparato dei pancake con la nutella. - Pronto per oggi?

Il bambino annuì con entusiasmo, mangiando il suo biscotto. Il giorno prima, le ragazza avevano portato Nico dal parrucchiere per tagliargli i capelli. Ora non gli davano più fastidio agli occhi. - Sì! Non vedo l'ora!

Percy sorrise e si sedette accanto a lui. Ora, il bambino era tra lui e Piper. Piper stampò un bacio sulla guancia al bambino e si alzò. - É meglio che ci vestiamo, non credi, Nico? - convenne rivolgendo un sorriso anche a Percy. - Andiamo, ti aiuto a scegliere cosa mettere.

Il bambino fu d'accordo con lei. Piper lo prese per mano e prima di andare via diede un bacio a Percy. Poi i due sparirono oltre la soglia della cucina. Percy mangiò con gusto la sua colazione, in silenzio. Chissà dov'erano gli altri, pensò. Forse non si erano ancora svegliati.

Stava per andare a vestirsi, quando suo padre e i ragazzi entrarono in cucina. - Buongiorno - li salutò con un sorriso. James gli rispose allo stesso modo, mentre gli altri due (Connor e Leo) gli risposero entrambi con una pacca sulla spalla.

Si sedettero entrambi accanto a lui e tirarono a loro la ciotola dei biscotti. - Papà, tu verrai al lunapark oggi? - gli domandò Percy, che si alzò per mettere a posto il suo piatto. Lo lasciò nel lavandino e si prese un biscotto blu dalla ciotola.

James scosse la testa. Si versò il caffé in una tazza e andò a sedersi. - No - rispose bevendo un sorso. - Ho alcune cose da sbrigare. Dei colleghi da vedere. Cose da auror, insomma - spiegò. - Ho solo il tempo di una tazza di caffé e un biscotto. Poi andrò a New York.

Si alzò e diede una pacca sulla spalla del figlio. - Divertitevi e state attenti a Nico - si raccomandò. Poi mise a posto la tazza di caffé, si prese un biscotto e uscì. Percy sospirò e si sedette vicino ai suoi amici.

Circondò le spalle di entrambi con le braccia. - Allora, pronti per oggi? - chiese loro con un sorriso. I ragazzi sorrisero a loro volta e gli scompigliarono i capelli. Percy rise. - Non mancano anche a voi le nostre giornate solo noi tre?

Leo sospirò. - Oh, amico, non sai quanto! - confermò alzando gli occhi al cielo. Si tolse il braccio di Percy dalle spalle e prese a giocherellare con un aggeggio non meglio identificato. -Ma ora sia tu che Connor siete fidanzati e tu e Piper passate la maggior parte del tempo insieme.

Percy si sentì un po' in colpa. Era vero. Non passavano una giornata solo loro tre da un secolo e da quando era tornato a New York era sempre stato impegnato o con suo padre o con Piper. - Mi dispiace, amico - si scusò dandogli una pacca sulla spalla. - ma al più presto fare un'uscita solo noi tre, come ai vecchi tempi.

- Skateboard? - propose Connor, con un sorrisetto complice. Percy era pienamente d'accordo. Prima di andare in Inghilterra, loro tre passavano i pomeriggi liberi di Percy a fare skate a Central Park, quando non faceva troppo caldo.

- Io ci sto - accettò senza esitazione. Leo smise di fare il broncio e si aprì in un sorriso. - Allora siamo d'accordo - concluse, alzando un pugno. I tre se lo diedero ridendo. - E giornata skate sia.

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