Capitolo 19

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Quella notte, Percy si svegliò in preda a un incubo. Il spalancò gli occhi, col cuore che batteva a mille e il corpo scosso da tremiti. Quando però si guardò intorno, si rese conto di essere in camera sua, tra le braccia della sua Piper.

Rivolse lo sguardo alla finestra, da dove proveniva la pallida luce della luna. Il suo cuore si calmò un po' e tornò stringersi alla sua Piper, che dormiva tranquilla. Cercò di concentrarsi sul battito del suo cuore, ma tremava ancora così tanto.

Non chiuse gli occhi, perché sapeva che sarebbe stato un errore. Si sentiva così nudo, come se quel mostro fosse ancora lì a guardarlo. Piper dovette averlo sentito tremare, perché lo strinse a sé e sussurrò. - Amore? Hai avuto un incubo?

Il ragazzo annuì e si strinse a se, cercando di non pensare a quel mostro. - Amore, va tutto bene - sussurrò Piper assonnata sistemandosi un po' meglio e stringendolo a sé. - Sei al sicuro adesso. Nessuno ti farà del male: né tu-sai-chi, né quel mostro. Non lo permetterò.

Percy si sentì consolato da quelle parole. Era quello che avrebbe voluto sentirsi dire da sua madre, quando era piccolo. Sentì la sua Piper accarezzargli i capelli e stampargli un bacio sulla testa. I singhiozzi lo scuotevano ancora. - Respira, amore.

La voce era così dolce, soave, che sembrava quasi un sogno. Fece come gli aveva detto: cominciò a respirare profondamente, concentrandosi sul battito del suo cuore. Era sempre il modo migliore per calmarsi. Il calore della sua principessa lo faceva sentire al sicuro.

Così, in qualche minuti, sentì la sua presa sulla realtà allentarsi e perdersi nel mondo dei sogni. Non sognò nulla, grazie al cielo, ma il giorno dopo si svegliò tra le braccia della sua Piper, che era già sveglia e lo stava accarezzando dolcemente.

- Amore, buongiorno - lo salutò con u sorriso. Lui lo ricambiò e si resse su un braccio per stamparle un bacio, che lei ovviamente non disdegnò, prendendo gli il viso tra le mani ridendo. - Sei così carino quando dormi.

- Ah, sì? - replicò il ragazzo sorridendo divertito. Prese la sua ragazza per le cosce e la portò sotto di sé, iniziando a stamparle dei baci sul collo. Lei rise e seppellì le dita nei suoi capelli. - sono carino anche adesso?

Lei ridacchiò, mentre lui tornava a baciarla sulle labbra. Ricambiò il bacio con passione, mentre lui e mordeva il labbro voglioso. Intrufolò la lingua nella bocca di lei e con una mano la portò più vicina, estinguendo lo spazio fra loro.

Lei si lasciò sfuggire un gemito sentendo la sua presenza tra le gambe. Il ragazzo cominciò a baciarle il collo, tirandole sue la maglietta. La voleva. Era tanto che non facevano l'amore, per via della sua ferita e della sua stanchezza, perciò non ne poteva più.

Voleva prenderla. Lì, in quel momento. La ragazza cominciò a gemere, portando le mani e togliergli la sua canotta. La buttò via e allargò di più le gambe, accarezzandogli lentamente gli addominali ormai perfetti grazie agli allenamenti.

La temperatura si alzò e la ragazza cominciò a fremere d'impazienza. Andò alla ricerca delle labbra del ragazzo, famelica. Lui rispose subito con altrettanta foga. Portò le mani a prendere ad accarezzare il sedere perfetto della ragazza e infilare le mani nei suoi slip.

Lei ansimò quando sentì il suo tocco così vicino al fulcro del suo piacere. Si staccò e gli permise di prenderle i seni tra le mani e baciarne ogni millimetro, per poi fermarsi qualche secondo a giocare con i suoi capezzoli rosei e turgidi dal piacere.

- Ah... Percy... - sentirla gemere il suo nome lo fece eccitare ancora di più. Portò le mani ai suo slip e glieli sfilò, poi lei si affretto a togliergli i boxer, in trepidante attesa anche lei. L'attesa stava diventando insopportabile. - Prendimi...

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