Capitolo 25

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Percy si svegliò di soprassalto, quella mattina. Si portò una mano al petto e cercò di respirare profondamente per riprendersi dall'incubo. Come al solito, era uno di Gabe. Si guardò intorno. Piper non c'era. Doveva essersi già svegliata.

Aveva bisogno di lei, perciò si alzò e scese le scale. Era davanti ai fornelli che cucinava. Era ancora in pigiama anche lei. Le raggiunse e l'abbraccio da dietro, affondando il naso nei suoi capelli. - Buongiorno, principessa - la salutò mugugnando.

Tremava un po', ma Piper rise e si voltò verso di lui. Gli allacciò le braccia al collo e lo strinse forte, accadezzandogli i capelli. - Buongiorno, amore mio - mugugnò anche lei, stringendolo forte a lei. - Incubo?

Lui annuì ma rimase tra le sue braccia. Affondò il viso nei suoi capelli e chiuse gli occhi mentre lei gli passava le dita nei capelli per tranquillizzarlo. - Tranquillo, tesoro - gli sussurrò stampandogli un bacio sulla guancia. - Sei al sicuro. Non permetterò a nessuno di farti del male.

Lui singhiozzo, ma si staccò e le prese la testa tra le mani per baciarla. - Tu non devi proteggermi da niente, Pip - ribatté asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. - Ma grazie per tutto quello che fai per me. Non potrò mai ringraziarti abbastanza.

- Tesoro - esclamò lei. Gli prese la testa tra le mani e lo guardò con amore, accarezzandogli una guancia. - Non devi ringraziarmi di nulla. Sono la tua ragazza, é il mio compito farti stare bene. Aiutarti a uscire dalle tue paure é il minimo che possa fare.

Percy non disse nulla. Si limitò ad abbracciarla ancora, nascondendo il viso nei suoi capelli. Aveva davvero bisogno dei suoi abbracci e delle sue carezze, in quel momento. Lei riusciva a far sparire ogni male sulla faccia della terra con un abbraccio.

Erano passate due settimane da quando si erano trasferiti a New York e quello sarebbe stato il primo giorno di scuola per Nico, Annabeth e Jason. Percy avrebbe avuto un colloquio per un lavoro da Starbucks. Voleva lavorare. Non era mai stato fermo, perciò voleva avere qualcosa da fare e gli piaceva il lavoro lì.

- Ehi, coppietta - li sfottà la voce di Leo, che interruppe il loro abbraccio. Percy si staccò da Piper e si voltò verso di lui cercando di rivolgergli un sorriso sarcastico. - Single. - ricambiò. - Già sveglio? Pensavo che avresti dormito fino a tardi.

Leo si strinse nelle spalle. - A quanto pare sono qui, amico - replicò prendendo un biscotti dalla ciotola sul tavolo. Lanciò un'occhiata a Piper e tornò su Percy. - E tu che ci fai sveglio? Incubo?

Percy annuì. - Hai fatto centro - confermò abbassando lo sguardo. Evitò lo sguardo di Piper e andò a sedersi accanto all'amico. Leo sapeva tutto di Gabe. Gli bastava un'occhiata per capire chi fosse il centro dei suoi incubi.

Infatti non lo deluse. Sembrò notare il tremore delle mani di Percy, nonostante il ragazzo stesse cercando in tutti i modi di trattenersi. - É lui, vero? - gli domandò infatti, lanciando anche un'occhiata a Piper. - Continua a tormentarti?

Percy annuì, ma non voleva parlarne. Già solo pensarci era un incubo. Sentì Piper sospirare e la vide portargli la colazione. - Mangia, amore - gli consigliò sedendosi accanto a lui. Gli passò una mano nei capelli e gli sorrise. - Hai bisogno di energie. Non puoi permettere a quel mostro di rovinarti la giornata.

Aveva ragione, perciò Percy non si risparmiò. Cominciò a mangiare in silenzio, cercando di non pensare a quel mostro. Pensò invece alla sua amica Malia. Avrebbe lavorato insieme a lei, se tutto fosse andato nel verso giusto. Voleva davvero ricominciare a lavorare.

Lo faceva sentire normale ed era ciò di cui aveva bisogno dopo l'incubo di quell'ultimo anno. Mangiò in silenzio finché anche Allison e Connor scesero in cucina. - Buongiorno - salutò Allison, andando a sedersi accanto a Piper.

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