Capitolo 42

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Passarono un tre settimane ancora. Percy quel giorno stava tornando dal lavoro e pioveva. Non aveva l'ombrello, ma non gli dispiaceva perchè non si bagnava. Aveva il cappuccio sulla testa giusto per non sembrare strano ai babbani ma sembrava che non si accorgessero di niente.

Era già il diciotto di novembre e faceva parecchio freddo a New York, ma lui era sempre stato uno con una grande resistenza al freddo. Finalmente raggiunse la porta di casa e si affrettò a entrare, cercando di non bagnare per terra.

Si asciugò la suola delle scarpe sul tappetino all'ingresso e lasciò le chiavi sul mobile all'entrata, andando a mettere il giacchetto sull'attaccapanni. - Pip? - chiamò, guardandosi intorno. In cucina non c'era, così guardò in soggiorno, dove trovò solo Allison e Connor che guardavano un film alla tivù.

- Credo sia di sopra - gli suggerì l'amica. Prese una manciata di pop corn e si strinse nelle spalle. - Diceva che voleva leggere un po', ma mi sembrava parecchio stanca, quindi forse sta dormendo. Perché la cerchi?

Lui si strinse nelle spalle. - Niente, solo che é la prima persona che mi viene in mente - rispose sospirando. Si passò una mano tra i capelli, facendo una smorfia: aveva un forte mal di testa. - Credo che mi farò una doccia e andrò a stendermi anch'io. Ho un mal di testa assurdo.

- Riposa bene - gli augurò Connor senza girarsi. Percy sorrise e gli diede una pacca sulla spalla, poi finalmente salì al piano di sopra. Percorse il corridoio, oltrepassando la camera di Nico, dove il bambino faceva i compiti con l'aiuto di James.

Lo vide e lo salutò con la mano, poi tornò sul libro. Percy sorrise e finalmente arrivò in camera sua. Quando vide la sua principessa, il suo cuore si scaldo: era sdraiata sul letto e stava leggendo. Quando alzò lo sguardo, gli sorrise e lasciò perdere il libro. - Amore! - lo salutò entusiasta. Fece per alzarsi, ma lui la raggiunse prima e l'abbracciò. - Bentornato!

Lui le stampò un bacio sulle labbra e sorrise. - Grazie, principessa - replicò accarezzandole una guancia. Lei arrossì e chiuse gli occhi per gustarsi la carezza. - Vado a farmi una doccia. Poi credo che mi stenderò qui vicino a te. Ho la testa che scoppia.

Lei gli lanciò un'occhiata preoccupata, ma poi sorrise e annuì. - Va bene - gli prese il viso tra le mani per baciarlo e lo lasciò andare. Prima di entrare in bagno, Percy la vide portarsi una mano sulla pancia mentre riprendeva a leggere. Non poté che sorridere e dopo aver preso il pigiama entrò in bagno.

La doccia fu rigenerante. Non aveva dormito molto quella notte. Aveva avuto un incubo di Gabe e aveva dovuto calmare Piper da uno dei suoi incubi. Era stato davvero orribile vederla così spaventata, soprattutto dopo un incubo di Gabe.

L'acqua gli restituì un po' di energia, anche se il mal di testa non se ne andò. Si alleviò solo un po'. Uscì dalla doccia e si fece asciugare i capelli col pensiero, poi si vestì e tornò in camera, dove Piper era immersa nella lettura.

Si stese accanto a lei, che gli sorrise e lo lasciò accoccolarsi a lei. Percy sorrise e nascose il viso nel suo seno morbido, ormai aumentato di quasi una taglia da prima della gravidanza. Portò una mano sotto il maglione della sua principessa, accarezzandole la pancia. Intrecciò le dita con quelle della ragazza.

- Amore mio - sussurrò la ragazza passandogli le dita tra i capelli. La sentì stampargli un bacio sulla testa. - Non hai dormito per niente, oggi. Saresti dovuto rimanere a casa. Potevi chiedere un giorno. Ora sarai esausto.

- Non posso chiedere un giorno ogni volta che non dormo, Pip - ribatté con la voce roca. La testa gli faceva un male pazzesco. Non riuscì a trattenere un lamento. - Oddio, la testa mi fa così male! Pip, puoi prendermi la boccetta che sta nel comodino?

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