Capitolo 41

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Il coltello si piantò nel cuore del bersarglio. Percy sorrise soddisfatto e andò a tirarlo fuori. Adorava il tiro dei pugnali ed era sempre più soddisfatto della sua mira. Era in quel modo che aveva salvato la sua Piper. Era riuscito a mettere KO i mangiamorte che non vedevano l'ora di abusare di lei.

Si ritrovò a digrignare i denti, pensandoci. Avrebbe castrato tutti quei bastardi molto volentieri, ma grazie al cielo non aveva dovuto subire niente del genere. Era lì al sicuro e non aveva perso il bambino. Si maledisse mentalmente per non aver collegato la cosa al suo strano comportamento.

Aveva notato, al contrario di quanto pensava Piper, aveva notato che scappava sempre in bagno la mattina. Aveva notato che si toccava spesso la pancia anche se cercava di non farlo. Come aveva potuto dubitare di lei? Dubitare del suo amore dopo tutto quello che aveva fatto per lui?

Lanciò un altro coltello, che si piantò nella spalla del bersaglio. Scosse la testa. Doveva smetterla di pensarci. La sua piccola era al sicuro ed era contenta e tranquilla, e con lei il loro bambino. Non c'era motivo di rimuginarci sopra. Con un sospiro andò a prendere il coltello.

- Percy? - la voce della sua piccolina lo raggiunse dalla porta. Si voltò e la vide: era sulla soglia, insieme a Harry, e gli sorrideva con quei suoi bellissimi occhioni castani che brillavano. Amava così tanto quegli occhioni. - Piccola - le sorrise, mettendo a posto il pugnale. - Come sei entrata?

Lei andò ad abbracciarlo, cosa che Percy non disdegnò di certo. La strinse a sé e inspiro il profumo dei suoi capelli, sempre così buono. - Ho solo toccato il tridente e si é aperto - spiegò stringendosi nelle spalle. Gli prese il viso tra le mani e lo baciò dolcemente. - Harry voleva parlarti, così siamo venuti a cercarti.

Percy le sorrise e portò lo sguardo su Harry, che si guardava intorno a bocca aperta. L'armeria era piena di armi - pugnali, spade, archi e lance - e infondo alla stanza c'erano diversi bersargli. Al centro della stanza un sacco da box pendeva dal soffitto. - Di che volevi parlarmi, Harry?

Il ragazzo si riscosse dal suo torpore e finalmente si voltò verso di lui. Scosse un attimo la testa. - Tuo padre dice che dovremo rimanere qui almeno un altra settimana - spiegò sistemandosi gli occhiali sul naso. - E volevo chiederti se ti andava di insegnarmi qualcosa con la spada.

Percy accettò. - Certo - poi diede un altro bacio a Piper, che sorrise. Si portò una mano di Percy sotto la maglia ad accarezzare la pancia. Percy la guardò e come al solito pensò che fosse bellissima.

Aveva i capelli sistemati in una treccia che le scendeva lungo le spalle e indossava un maglione bordeaux una maglia con lo scollo a "v" che le fasciava benissimo il seno, aumentato di una taglia da prima della gravidanza, e dei jeans blu. Da quando era incinta, i suoi occhi brillavano di più.

- Oggi mi sono svegliato prima io - disse alla sua principessa, che sorrise. Il cuore di Percy si scaldò guardandola negli occhi. Aveva sempre amato i suoi occhioni castani, così caldi e attraenti. - Hai dormito bene dopo che sono sceso?

Lei annuì e si alzò sulle punte per baciarlo. Lanciò un'occhiata a Harry, che sembrava concentrato sulle armi, e si accarezzò la pancia abbassando lo sguardo. Un bellissimo sorriso le si aprì sulle belle labbra. - Sì, ho dormito bene, ma la nausea mattutina mi ha buttato giù dal letto. - abbassò la voce e sospirò. - Questa piccola peste mi tortura.

Percy rise e la baciò. A voce molto bassa, le sussurrò all'orecchio: - Non vedo l'ora di vederti con pancione - le accarezzò la schiena e le accarezzò uan guancia con amore. Il pensiero che stesse portando in grembo suo figlio gli riempiva il cuore di gioia.

- Sarò ancora bella per te? - gli domandò timida. Percy vide i suoi occhi farsi lucidi, pieni l'insicurezza. - Ma certo che sarai ancora bellissima per me, piccola - le assicurò guardandola con amore. - Ti amo, principessa. E lo farò sempre. Ancora di più quando mi donerai questa bellissima creatura che porti in grembo. Sarai sempre stupenda per me.

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