Capitolo 45

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Il giorno dopo l'ecografia, era il loro primo anniversario. Percy si svegliò prima di Piper e decise di prepararle la colazione. Le lasciò un dolce bacio sulle labbra e, attento a non svegliarla, scese in cucina. Era domenica, perciò non c'era ancora nessuno, così poteva dare sfogo alla sua creatività.

Decise di preparare una torta al cioccolato con una decorazione con una mousse alla fragola. Voleva che la sua principessa avesse una bella sorpresa appena sveglia. Era finalmente passato un anno da quando si erano fidanzati e sembrava un secolo, ma era stato l'anno più bello della sua vita nonostante tutto quello che aveva passato.

Tutto questo solo grazie alla sua fantastica principessa, ormai madre di suo figlio. Mentre aspettava che la torta si cuocesse, andò un momento in camera. Trovò la sua Piper dove l'aveva lasciata, che dormiva rannicchiata come una bambina. Si teneva una mano sulla pancia, l'altra invece era lasciata sul materasso.

Percy non poté fare a meno di sorridere guardandola. Era così bella la sua piccolina. Aveva mezza faccia sepolta nel cuscino e le belle labbra schiuse. - Quanto sei bella, piccola mia  - sussurrò accarezzandole delicatamente i capelli. Avrebbe voluto accarezzarle la pancia leggermente gonfia, ma non voleva svegliarla, così si limitò a lasciare un bacio e a scendere di sotto per controllare la torta.

La tirò fuori e la decorò con amore. Non vedeva l'ora di vedere la faccia che avrebbe fatto. Scrisse con la glassa "Buon Anniversario" e finalmente fece un passo indietro soddisfatto. Era venuta davvero bene. Piper l'avrebbe adorata. - Sembra buona.

Percy si voltò e trovò suo padre sulla soglia che sorrideva. James rise. - Da dove hai preso la passione per la cucina? - gli domandò sorpreso. - Insomma, da me sicuramente non l'hai presa. Da tua madre, forse? Faceva una salsa a sette strati deliziosa.

Percy rise. - Eh, sì - ricordava bene la salsa a sette strati di Sally Jackoson. Avrebbe dovuto provare a riprodurla, un giorno. - Ma cucinare mi aiutava a distrarmi da Gabe. Quel verme adorava mangiare, ma non aveva la minima voglia di alzare un dito, perciò ho cominciato a cucinare. Quando lo facevo mi lasciava in pace, così per me era una via d'uscita.

Gli occhi di James si fecero scuri. - Non mi perdonerò mai per averti lasciato - ammise con la voce cupa. Percy sospirò e abbassò lo sguardo. Non voleva che suo padre si sentisse in colpa. Non poteva sapere in che mani sarebbe finito.

- Papà, non sentirti in colpa - gli intimò. Cercò di sorridergli, anche non era molto facile. - Non avresti potuto sapere quello che mi sarebbe successo. Io non ce l'ho con te: hai fatto quello che credevi ed é stato un sacrificio enorme lasciarmi andare. Non darti colpe che non hai.

James sorrise e gli diede una pacca sulla spalla. - Oggi é il vostro primo anniversario, allora - Percy gli fu grato di aver cambiato argomento. - Sì, voglio portarla a pattinare, ma acqua in bocca. Non ci resta aspettare che si svegli.

Neanche a chiederlo, pochi secondi dopo la voce della sua principessa lo raggiunse dalle scale. - Percy? - ed eccola apparire dalla soglia della cucina. Aveva i capelli tutti scompigliati e la faccia come se avesse perso una lotta col cuscino, ma per lui era sempre stupenda.

- Ehi, principessa, buongiorno - la salutò mentre lei andava ad abbracciarlo. La strinse forte a sé e le stampò un bacio sulla testa. Lei sorrise ma rimase tra le sue braccia, sembrava sollevata. - Cosa c'è?

Lei scosse la testa. - Niente - gli prese il viso tra le mani e lo baciò a stampo. I suoi occhioni castani brillarono. - Solo che non ti ho trovato accanto a me. Oggi é un giorno speciale per noi e mi aspettavo di trovarti lì accanto a me. Non é niente.

- Be', Pip, non mi hai trovato lì perché volevo farti una sorpresa. - le spiegò e la ragazza sorrise. Si spostò e le mostrò la torta che le aveva preparato con soddisfazione. - Ecco qui.

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