Capitolo 27

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Passò una settimana. Piper non aveva la minima idea di che cosa fare. Come l'avrebbe detto a Percy? Lui l'avrebbe accettato o... o l'avrebbe lasciata? Cosa sarebbe successo? Avrebbero tenuto il bambino?

Era nel panico più totale. E il suo umore lunatico, geloso e irritabile non l'aiutava di certo. Aveva evitato Percy il più possibile quell'ultima settimana. Non sapeva come iniziare il discorso, né che cosa dire. Aveva così paura della sua reazione. Che avrebbe fatto? Sarebbe rimasto con lei?

Ogni volta che lo guardava, il suo stomaco si contorceva. E se l'avesse perso? Lo amava troppo, non voleva assolutamente. Poi si rimproverava: che razza di opinione aveva di lui, se pensava che l'avrebbe lasciata sola e incinta? Non ne sarebbe mai stato capace. Vero?

Quella mattina, si svegliò più nervosa del solito. Come di consueto, ormai, la sua prima tappa fu il bagno. Dopo aver vomitato, tornò a letto, dove il suo Percy dormiva. Nonostante tutta l'ansia, stargli lontano le faceva male. Sapeva di non essere giusta nei suoi confronti.

Doveva saperlo, era il padre del bambino, dopotutto. Ma aveva così paura, santi numi! L'ansia la divorava e i sensi di colpa per la sua mancanza di fiducia la uccidevano. "Mi dispiace, Percy" pensò accarezzandogli i capelli. "Vorrei avere il coraggio di dirti cosa mi prende".

Ovviamente Percy aveva notato il suo comportamento. Come avrebbe potuto non farlo? Prima lo facevano praticamente ogni giorno, anche se con il lavoro il tempo a disposizione di Percy era diminuito. E la ragazza non riusciva proprio a nascondere il suo nervosismo, per questo cercava di non rimanere sola con lui.

Era tranquilla solo quando poteva guardarlo dormire la mattina. Si sdraiava lì accanto a lui e lo accarezzava delicatamente, attenta a non svegliarlo. Si posava una mano sulla pancia e pensava al bambino che stava crescendo dentro di lei.

Nonostante tutta l'ansia e la paura, non poteva non provare un senso di dolcezza e calore pensando alla creatura che portava in grembo. Guardava il suo ragazzo, che ignaro di tutto dormiva accanto a lei, e si chiedeva se il loro bambino avrebbe preso i suoi occhi verdi, o se avrebbe ereditato le sue adorabili fossette. Sarebbe stato un maschietto o una femminuccia?

Erano questi i pensieri che le passavano per la testa la mattina mentre lo guardava dormire. In quel momento, dopo che la ragazza lo aveva guardato per qualche minuto, il ragazzo aprì i suoi occhioni verdi. - Ehi, amore, buongiorno - lo salutò la ragazza con un sorriso autentico.

Nonostante tutto, lo amava da impazzire. Anche solo vederlo le faceva battere il cuore a mille e la sensazione di calore al cuore diventava più forte, tranquillizzandola un po'.

Lui le sorrise e lanciò un'occhiata all'orologio, per poi fare una smorfia infastidita e stropicciarsi gli occhi con il dorso delle mani. - Buongiorno, principessa - le rispose, per poi stiracchiarsi come un gatto. - Dormito bene?

Lei annuì e si sistemò sul suo petto, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo. - Come una bambina - rispose, accarezzandogli il petto da sopra la maglietta. Nonostante il lavoro, trovava anche il tempo di allenarsi. - Tu?

Lui si strinse nelle spalle e le accarezzò la pancia con una mano. Questo la tranquillizzò molto. Il suo battito cardiaco rallentò e l'ansia se ne andò lentamente. Era questo l'effetto che ogni suo tocco le faceva e le mancava, tantissimo.

- Be', diciamo che sarebbe potuta andare meglio - rispose storcendo un po' il naso. Piper lo trovò assolutamente adorabile e non poté fare a meno di riempirlo di baci, facendolo ridere. - Ma questo risveglio sicuramente mi rallegrerà la giornata.

Lei rise a sua volta e gli prese la testa tra le mani per baciarlo sulle labbra. Assaporò le sue labbra con passione ma anche dolcezza, allacciandogli le braccia al collo. Lui le prese la vita tra le braccia e la spostò sotto di lui, portando una mano ad accarezzarle cosce.

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