Capitolo 28

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Una volta scesa in cucina, Piper si lasciò cadere su una sedia. Si sentiva così male. Non vedeva Percy piangere per lei da molto tempo e riviverlo aveva riacceso i sensi di colpa e il dolore. Si prese la testa tra le mani e sospirò, scuotendo un po' la testa.

"Amore mio" pensò con le lacrime che premevano per uscire. Si sentiva un mostro. Come aveva potuto trattarlo in quel modo? Come aveva potuto essere così ingiusta nei suoi confronti? "Mi dispiace così tanto. Tutto avrà un senso domani. Ho deciso."

Doveva dirglielo a tutti i costi. In questo modo forse sarebbe riuscita a togliergli la paura di essere lasciato. Come avrebbe potuto farlo? Era il padre del suo bambino e lo amava più di qualsiasi altra cosa al mondo. Non avrebbe mai potuto neanche pensarlo.

Scosse la testa, cercando di togliersi dalla testa tutti quei pensieri. Come Percy, anche lei doveva calmarsi un po'. Si alzò e si prese una tazza dal pensile e ci versò dentro un po' d'acqua, per poi metterlo nel microonde per un paio di minuti.

Una volta pronto il tè, prese una sedia a l'avvicinò alla finestra che dava sulla strada. Osservò per un qualche secondo una donna che camminava con il figlio mano nella mano. Doveva essere bello essere madre, pensò. Poi, quando si é già sposati, non si ha paura di essere lasciata.

In fondo é una cosa che succede prima o poi in una coppia duratura. Arriva un momento in cui si allarga la famiglia, che sia programmato o meno. Si diede della stupida. Era stata così tormentata dalla possibilità di un rifiuto da Percy che non si era mai fermata a pensare che in quel momento non fossero solo una coppia, ma una famiglia.

Sperava che ci sarebbero arrivati prima o poi, aveva sempre voluto dare una famiglia loro al suo Percy, solo che non si sarebbe mai aspettata così presto. Si portò una mano sulla pancia, accarezzandosela da sopra la maglia che indossava.

Amava già la creatura a cui lei e Percy avevano dato vita, quella notte sulla spiaggia. Di certo, quel bambino non era stato occasionale. Era nato un grande, grandissimo amore. Amava alla follia quell'adorabile bambinone del suo ragazzo, che voleva solo il suo affetto.

Sorrise ripensando alle foto di lui da piccolo che aveva guardato insieme a Sally. Si accarezzò la pancia. Forse il loro bambino sarebbe stato adorabile come lui. Avrebbe preso i suoi occhioni verdi? Le sue fossette? Il suo sorriso?

Una sensazione di pienezza e calore le riempiva il petto. Era così piacevole. Sentiva già di amare la piccola vita che aveva cominciato a crescere dentro di lei. - Ehi, Piper - la chiamò qualcuno, facendola sobbalzare.

Quasi si rovesciò il té addosso. Si voltò di scatto, ma poi si rilassò subito. Era Allison, che era venuta in cucina forse per bere. - Ehi, Alli - la salutò con un sorriso, per poi abbassare lo sguardo sulla sua tazza, col té ancora fumante all'interno. - Stavo guardando fuori. C'è così tanta vitalità in questa città.

Allison annuì, ma sembrò esitare. Piper si chiese che cosa stesse pensando. - Tu e Percy avete risolto? - le domandò piano. Prese una bicchiere d'acqua e le si avvicinò. Il suo tono era serio. Era preoccupata per Percy, e forse anche per lei.

Piper sentì una fitta al cuore. Si odiava così tanto per come lo aveva trattato. Le lacrime le bagnarono gli occhi e per nasconderlo abbassò lo sguardo sul suo té. - Sì... - mormorò. - Più o meno.

Allison sospirò e la fece sedere. - Piper, che ti prende? - le chiese preoccupata. - É da almeno due settimane che lo eviti e sappiamo entrambe quanto lo ami. Perché gli stai facendo questo? Hai idea di quanto ci stia male?

Certo, avrebbe voluto urlare, il cuore che scoppiava. Certo che lo sapeva. Si sentiva un mostro. Sapeva che si era comportata male, giocando con il suo cuore in questo modo. Ma non disse nulla, le lacrime che premevano per uscire.

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