Capitolo 8

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- Amore, vieni a mangiare? - lo chiamò Piper. Lui stava suonando nella sala del pianoforte, che aveva scoperto un paio di giorni prima. Si voltò verso di lei e le sorrise, mentre lei si sedeva sulle sue gambe.

Lui le posò una mano sulla schiena e la baciò. - Ora arrivo, principessa - le assicurò, accerezzandole un fianco. Lei gli sorrise e posò una mano sul piano. - Che stavi suonando?- gli chiese poi, curiosa.

Lui stava per risponderle quando notò un bel succhiotto rosso sul suo collo. Non poté trattenere un espressione soddisfatta. Adorava vedere i segni che era sua. - La canzone che ho scritto per te, principessa - le rispose finalmente, sorridendole con amore.

Lei arrossì ma sorrise. Si chinò per baciarlo. Le loro labbra si sfiorarono con dolcezza. - Ancora non ci credo che hai scritto una canzone per me - replicò. Percy la fece sedere a cavalcioni su di lui e le accarezzò le cosce nude.

- Eppure l'ho fatto, piccola mia - ribatté con un sorriso, per poi far combaciare le loro labbra. Lei ricambiò piano e gli allacciò le braccia al collo, schiudendo le labbra per permettergli di impossessarsi della sua bocca. Lui non se lo fece ripetere due volte.

La tirò un po' più vicina a sé e approfondì il bacio. Sentì il cuore cominciare a battere a mille come al solito, mentre la sentiva avvicinarsi sempre di più, fino ad estinguere lo spazio che li divideva. - Ti amo... - ansimò Piper quando furono costretti a staccarsi per riprendere fiato.

Lui le sorrise con amore e le prese il viso tra le mani. - Ti amo, Pip - ricambiò. Piper si sentì sciogliere, ma non per le parole che aveva detto, ma per il modo in cui la guardava: come se fosse la cosa più bella sulla faccia della terra. - E ti scriverei altre mille canzoni.

Piper gli sarebbe saltata addosso e avrebbe cominciato a baciarlo dappertutto, ma Percy la prese per le cosce e si alzò, sollevandola con facilità. Era così leggera. - É meglio se andiamo a mangiare - convenne. Le stampò un bacio e la mise a terra. - Ho una fame da lupi.

Arrivati in cucina mano nella mano, trovarono Nico che giocava con Blackjack prima che il pranzo fosse pronto. - Nico, sei andato a lavarti le mani? - gli chiese Piper con un tono da mamma, che fece sorridere Percy.

Il bambino fece il broncio. - Ma non voglio! - si impuntò cocciuto. Piper sospirò. Sicuramente stava per fargli una bella ramanzina stile mamma, ma Percy decise di intromettersi. Prese in braccio il bambino e si rivolse a Piper. - Ci penso io.

Lei annuì e si alzò sulle punte per dargli un bacio, poi sparì in cucina. - Su, andiamo a lavarci le mani - incalzò Nico, mettendolo a terra. Gli prese una mano e lo portò in bagno. Il primo a lavarsi le mani fu lui, poi fu il turno di Nico.

Una volta finito, Percy porse la mano al bambino. - Su, andiamo a mangiare - lo incoraggiò con un sorriso. Nico saltellò in cucina, subito seguito da Percy. Arrivati in cucina, Piper stava servendo tutti. Nico le sfrecciò davanti e andò a sedersi nel posto vuoto accanto a James.

- Nico - lo riprese Percy. Il bambino non ne voleva sapere di stare fermo. Si sedette accanto al bambino e gli scostò un po' i capelli. - Santi numi, sta un po' fermo. Piper ha ragione, dobbiamo dare un taglio a questi capelli.

- Amore, attento - lo avvisò Piper mentre gli posava il piatto davanti. Lui le sorrise e una volta che ebbe servito tutti prese posto accanto a lui. Gli sorrise e gli stampò un bacio, poi prese le posate. - Buon appetito - auguro agli altri, che ricambiarono e iniziarono a mangiare.

Percy assaggio ciò che la sua Piper aveva preparato e non rimase deluso. Era tutto fantastico. Aveva una fame da lupi e mangiò con gusto. La sua Piper era davvero una cuoca fantastica. La guardò mangiare con gusto e sistemare un fazzoletto nel colletto di Nico, per non farlo sporcare.

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