Capitolo 69

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Quando Percy vide la sua Piper venire verso di lui con quel vestito bianco, sentì il cuore sciogliersi. La sua principessa era stupenda: teneva i capelli in uno chignon basso sulla nuca e il vento le muoveva leggermente i capelli. Lo guardava con i suoi stupendi occhioni castani che brillavano emozionati e un sorriso splendente.

Le sorrise e aspettò che il padre la lasciasse all'altare. - Sei bellissima - le disse quando si fermò di fronte a lui. Il diadema sulla testa scintillava sotto il sole. Lei arrossì e abbassò lo sguardo, diventando assolutamente adorabile. - Anche tu - disse di rimando emozionata. Gli prese una mano tra le sue, come faceva sempre quando era nervosa.

Anche Percy lo era. Non vedeva l'ora di rendere finalmente la sua principessa sua moglie. Aveva aspettato tre anni da quando era nato Michael e ora finalmente avrebbe preso il suo cognome. Era stupenda in abito bianco. Come ogni volta che incrociavano i loro sguardi, tutto scomparve.

Amava con tutto il cuore quella splendida donna che si trovava davanti e amava con tutto il cuore anche il loro prezioso bambino. Lei e la sua famiglia erano il bene più prezioso che possedesse. Ora che stavano per avere un altro bambino, era la cosa più preziosa al mondo insieme a Michael.

Quasi non sentì il prete che annunciava l'inizio della cerimonia. Il suo cuore batteva forte nel petto e non riusciva a stare fermo a causa dell'agitazione. Avrebbe cominciato lui con le promesse e non aveva idea di come cominciare. Amava Piper, tantissimo, ma non sapeva davvero come esprimerlo a parole.

Solo guardarla il suo cervello andava in tilt. Era così dannatamente bella in quell'abito bianco e con quelle guance rosse dall'emozione che non riusciva neanche a parlare. Le mani della ragazza tremavano. Il prete si rivolse a loro, guardandoli entrambi. - É ora di cominciare con le promesse - disse loro.

I due si scambiarono un'occhiata, poi Percy si mise dritto e prese un bel respiro. Sentiva la gola un po' secca, ma si fece forza. Dopotutto, doveva solo dirle quanto la amava e prometterle fedeltà, amore e protezione per tutta la vita. - Piper - cominciò, cercando di riordinare le idee. - Abbiamo deciso che sarei stato io a cominciare, ma sono così nervoso che ho dimenticato tutto quello che mi ero scritto.

La ragazza rise, smorzando un po' la tensione. - Sai che non sono bravo con le parole - le prese una mano e gliel'accarezzò, poi la guardò negli occhi e vi si perse dentro. - Il giorno in cui ti ho vista per la prima volta, ho subito sentito qualcosa di forte per te. É arrivato subito il batticuore. Tutti quelli che mi conoscono bene quanto sia difficile per me aprirmi e fidarmi di qualcuno.

La ragazza annuì e abbassò lo sguardo. I suoi occhi castani si erano fatti lucidi, ma Percy continuò. - Ma con te, Pip, tutto era più facile. Tu mi facevi stare così bene e riuscivi a farmi restare concentrato per più di venti minuti! - la ragazza ridacchiò, così come fecero gli invitati. - Con te studiare non era un'atroce tortura. Da quando abbiamo cominciato a uscire fino alla morte di mia madre é stato il periodo più bello e spensierato della mia vita.

Sentì una fitta al cuore al pensiero di ciò che avrebbe detto dopo. Non voleva far sentire la sua Piper in colpa ma era molto tempo che si odiava per avergli spezzato il cuore, per averlo abbandonato quando aveva più bisogno di lei. In verità, ripensarci gli faceva male, ma ormai era passato molto tempo e sapeva che non lo avrebbe mai più abbandonato in quel modo.

- Poi però mia madre é morta e stavo così male che mi hai lasciato - si fermò, perché la sua principessa aveva abbassato lo sguardo e si stava asciugando una lacrima. Ci soffriva ancora, lo sapeva. - Non voglio dire quanto ci sono stato male, ma voglio che tu sappia, Pip, che nonostante il dolore tu sei stata l'unica cosa che mi ha permesso di andare avanti. Sei stata tu a liberarmi dai miei muri. Hai passato innumerevoli notti insonni a calmarmi dai miei incubi, hai sopportato tutti i miei crolli e le mie paure.

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