Connected 2: Back Home

Capitolo 20

Qualche giorno dopo, Percy era seduto sul divano a leggere la risposta di Harry alla sua lettera. La Signora O'Leary era tornata quella notte dall'Inghilterra, grazie al cielo tutta intera. Aveva bussato col becco alla sua finestra, quando Percy si era appena svegliato da un incubo.

In quel momento, il ragazzo comprese come fosse la situazione lì. I grifondoro e il trio d'oro erano come dei ricercati. Sparivano babbani in continuazione, i mangiamorte erano dappertutto. "Avete fatto bene a scappare" gli aveva scritto Harry. "Qui non avreste avuto scampo".

Gli raccontò anche che cosa avevano in mente di fare per sconfiggerlo. Percy lesse con attenzione, stupendosi sempre di più della genialità e assoluta pazzia di quel mostro. Dividere in pezzi la sua anima in modo da non essere mai distrutto?

Diventare un autentico mostro per un ideale malato? Percy scosse la testa. Sperò che Harry e gli altri avessero un buon piano per questo Horcrux. Per ora lui poteva solo continuare ad addestrarsi con i suoi poteri e la spada. Era il miglior modo per andare avanti.

Quello che aveva detto suo padre lo aveva stupito non poco, il mese prima, quando gli aveva mostrato le lame maledette. Lui era forse più potente di Voldemort stesso. Ma come poteva esserlo? In che modo avrebbe potuto aiutare Harry a sconfiggerlo? E per quale reale motivo Voldemort voleva ancora prenderlo?

Queste erano delle domande a cui ancora non aveva risposta. Sospirò, chiuse la lettera e la fece sparire con un incantesimo non verbale. Guardò fuori dalla finestra, dove vedeva Piper e le ragazze giocare a pallavolo con i ragazzi. Avrebbe giocato volentieri anche lui, ma suo padre gli aveva di stare attento.

Sbuffò. Era così fastidioso non poter giocare con i suoi amici come al solito. Aveva anche dovuto rimandare la giornata skate con i ragazzi per colpa di quella maledetta ferita. L'avrebbe fatto altre mille volte, però. L'aveva ricevuta per proteggere Piper, e se lui non si fosse distratto per lei, in quel momento la ragazza e Nico sarebbero stati nelle mani di Voldemort.

La guardò giocare con un sorriso. Era brava, nonostante non avesse mai giocato tanto. Indossava dei pantaloncini da palestra, comodo, e una canottiera lilla attaccata in vita. Era bellissima. Decise di uscire, anche perché aveva bisogno di aria fresca.

Raggiunse i suoi amici al campetto e si sedette sull'erba a pochi metri da loro. Suo padre e Nico erano andati in spiaggia, così a lui non restava che rimanere lì. Allison faceva da arbitro, visto che le ragazze erano di più dei ragazzi.

Tirò fuori dalla tasca gli auricolari e l'MP3 e si sdraiò sull'erba. Sarebbe stato rilassante ascoltare un po' di musica, dopo un bel po' di tempo. Chiuse gli occhi e si estraniò dalla realtà, lasciandosi trasportare dalla musica. La canzone era un di quelle tranquille, lente, che lo rilassavano molto.

Sentiva il calore del sole sul viso e sulle braccia, la leggera brezza marina che gli accarezzava il viso, l'erba che gli faceva il solletico. Cercò di non pensare a nulla, sebbene le notizie da parte di Harry non lo avessero certo tranquillizzato. Quegli horcrux non gli piacevano per niente.

Com'era possibile uccidere qualcuno che aveva spezzato la sua anima in molti pezzi? E soprattutto come avrebbero fatto a trovarli tutti? Quando si rese conto che stava divagando, scosse la testa e cambiò canzone, cercandone una che lo avrebbe distratto.

Ne mise una dei BTS, perfetta per distrarsi. All'improvviso sentì una specie di presentimento. Sentì uno spostamento d'aria e alzò d'istinto il braccio, aprendo gli occhi. Il suo braccio colpì la palla che l'avrebbe colpito, se i suoi riflessi non fossero stati così pronti.

La palla rombalzò indietro ai ragazzi, che erano a bocca aperta. Percy si tirò a sedere, col sole che gli dava un po' fastidio agli occhi. - Ma come hai fatto? - domandò stupefatto Jason, tenendo la palla con le mani e gli occhi spalancati.