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CAPITOLO OTTO

James, una volta raggiunta, mi accompagna in segreteria per vedere gli orari e tutto il resto. Mi fa fare un minitour della scuola e, dopo essere suonata la campanella, mi accompagna in quella che dovrebbe essere la mia classe. Secondo il mio orario alla prima ora avrei matematica, la materia che più odio, ma in cui vado meglio. Strano ma vero. Quando entro la classe e quasi del tutto vuota, i pochi posti occupati sono quelli davanti e, per mia fortuna, quelli in fondo sono tutti liberi. Prendo posto nell'ultima fila, nel lato destro della classe, vicino la finestra e sotto la ventola d'aria. In poco tempo gli studenti arrivano occupando gli altri posti, L'unica persona che per ora riconosco è Liam che è seduto in seconda fila accanto a dei ragazzi con la giacca della scuola, probabilmente giocatori o di basket o di football. È praticamente seduto ad anni luce da me, fantastico. Il professore entra in classe, la quale sarebbe piena se non fosse per il banco vuoto accanto al mio. Ad un tratto, prima che il prof inizi a fare l'appello, una ragazza entra in classe: pelle scura, capelli lunghi e scuri ed un viso perfetto. Dà un'occhiata veloce all'aula e si avvia verso l'unico posto libero, si siede e mi guarda sorridendo. «Tu sei la ragazza nuova giusto?» chiede. Non so perché, ma mi inspira una forte simpatia. «Si nota tanto?» domando sarcastica facendola ridacchiare. «Io sono Zoe, non vedevo l'ora di conoscerti. Ho sentito che sei riuscita a zittire Maddy e stento a credere che qualcuno ce l'abbia fatta. Tutti hanno paura di lei, per questo può insultare chi vuole senza subire alcuna conseguenza. Ma tu, tu ce l'hai fatta, sei la mia nuova idola.» afferma euforica ed io ridacchio. «Luna. Diciamo che non sopporto le persone come lei, c'erano anche nella mia vecchia scuola e diciamo che in confronto a quella erano molto peggio.» Il professore ci zittisce iniziando a fare l'appello. Quando arriva al mio nome, in quanto nuova alunna, mi chiede di presentarmi alla classe. «Sono Luna, ho 16 anni e mi sono trasferita da Los Angeles. Non credo ci sia altro da dire.» Finita la lunga e dettagliata presentazione sulla mia persona mi risiedo al mio posto ricominciando a parlare con Zoe. Credo di non aver mai parlato così tanto con qualcuno come con lei da quando Nicholas mi ha lasciato. Forse questa ragazza può essere il mio spiraglio di luce ora che è tutto buio.