CAPITOLO VENTI

576 18 0
                                    

Mi sveglio poco prima di arrivare a Los Angeles e appena apro gli occhi noto di essermi stesa sulle gambe di Jacob mentre dormivo. Mi alzo di scatto un po' imbarazzata facendolo spaventare. «Che è successo? Stai bene?» domanda un po' preoccupato con voce dolce. «Scusa, non volevo spaventarti. Potevi svegliarmi, ti avrò dato sicuramente fastidio stando sdraiata su di te e... Dio, perché ho la tua giacca addosso? Gesù, starai morendo di freddo, tieni, anzi riprenditi pure la felpa, avrei dovuto ridartela prima, sono una cogliona» dico tutto d'un fiato ridandogli la giacca e cercando di cacciarmi la felpa, ma lui mi interrompe ridacchiando. «La giacca te l'ho data perché stavi tremando, la felpa te la puoi tenere. Sta meglio a te. Non mi hai dato nessun fastidio, anzi, mi sono addormentato poco dopo di te e sinceramente ti preferisco mentre dormi, sembri un angioletto», afferma sorridendo ed io arrossisco diventando un peperoncino. «Mi correggo, sei meglio quando arrossisci», gli sorrido leggermente per poi prepararmi per scendere dal treno. Arriviamo a Los Angeles che sono le 11:30pm e decidiamo di prendere un taxi per andare al motel. Il cimitero è lì vicino e ci posso arrivare benissimo a piedi. Ci sistemiamo nelle stanze assegnate ed io mi preparo per andare da Nick, non voglio far venire nessuno con me, è già tanto che sono finiti qua.
Esco dalla stanza con lo zaino in spalla, la torcia in mano e una sigaretta tra i denti. «Non andrai da sola, lo sai vero? Io vengo con te, Zoe e James sono crollati come due sassi quindi non penso si accorgeranno della nostra assenza», ed ecco l'eroico Jacob che si fa avanti. Sono a conoscenza del fatto che qualsiasi cosa io dica o faccia per non farlo venire sarà inutile, quindi cedo subito. «Okay, ma non dovrei parlarne con nessuno», lui annuisce semplicemente e insieme ci dirigiamo verso il cimitero. Entrati ci metto un po' a trovare la sua tomba a causa della poca luce, ma alla fine la trovo, piena di fiori e bigliettini sparsi. Sulla lapide è incisa una delle frasi che mi diceva sempre: sogna come se dovessi vivere per sempre. Vivi come se dovessi morire oggi. Cazzo quanto mi manca.
Dopo aver messo i fiori che gli avevo portato nell'apposito vaso mi siedo davanti la lapide iniziando a parlare. È stupido, ma spero che mi ascolti davvero.
«Hey bellissimo, mi manchi davvero tanto, non c'è giorno in cui non pensi a te. Nelle ultime settime sono stata a Detroit da mia zia, i miei genitori mi hanno fatto trasferire là, dicevano che qua avrei fatto una brutta fine, che sarei stata la rovina della famiglia e cose simili. La cosa positiva è che ho incontrato un sacco di gente simpatica, ma nessuno di loro è come te, tu eri unico ed è solo colpa mia se ora non ci sei più. Sai, ho fatto tanta strada per venire qua da te per raccontarti quello che mi sta succedendo in questo periodo e sento che in qualche modo sto cambiando, sto tornando la vecchia me, quella che ero quando c'eri tu. Ti ho portato quel pacco di evidenziatori che ti piacevano tanto, so che è stupido, ma ci tenevi tanto e appena li ho visti mi sei venuto in mente. Mi manchi Nick», le lacrime scendono interrotte sul mio viso e i singhiozzi si fanno sempre più rumorosi. Jacob mi si avvicina inginocchiandosi verso di me ed abbracciandomi. «Andrà tutto bene, lui sarà sempre con te anche se non lo vedi, lui c'è. E se un giorno non ci sarà più proverò io a farti stare bene.»

Different Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora