cinquantasette

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È ormai calata la sera e sto dando gli ultimi ritocchi al trucco prima di uscire con Jacob. Ho indossato un maglioncino corto nero, una gonnellina bianca con dei collante trasparenti e degli stivaletti ai piedi. Ho lasciato i capelli sciolti, ho messo un paio di ciglia finte leggere ed un rossetto nude.
-Sei pronta?- chiede distratto il mio ragazzo guardando il telefono mentre aggiusto il braccialetto sul mio polso, -sono prontissima- dico guardandolo sorridente. Appena alza lo sguardo rimane a fissarmi per una manciata di minuti, sembra come incantato. Gli passo una mano davanti la faccia cercando di farlo riprendere dal suo stato di trance e lo guardo sorridendo. -Sei perfetta- dice per poi baciarmi delicatamente.
Salutiamo tutti ed usciamo di casa, saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il ristorante. Il viaggio in auto è tranquillo. Il silenzio regna sovrano, ma non un silenzio imbarazzante di due persone che non sanno che dirsi. È più uno di quei silenzi che parlano, uno di quelli che dicono tanto pur non dicendo nulla.
Arriviamo davanti al locale che, visto da fuori, sembra molto elegante. Indosso la giacca e Jacob, con fare da gentiluomo, mi apre la portiera porgendomi la mano per farmi scendere. -Mia signora- dice inchinandosi leggermente, ridacchio e insieme a lui ci dirigiamo verso l'ingresso.
Entriamo nel ristorante ed uno dei camerieri ci guida verso il nostro tavolo. Ci sediamo e dopo un po' ordiniamo. Io ho preso la specialità della casa mentre Jacob della carne grigliata. Parliamo del più e del meno per tutta la cena.

-Quella pasta era buonissima- dico mentre ci dirigiamo verso la macchina, lui sorride e mi prende la mano. -Ora, mia regina, ti porto in un posto speciale- mi informa facendomi entrare nell'auto, seguita da lui.
Guida per una buona mezz'ora in una strada buia e tortuosa. D'un tratto ferma la macchina davanti ad un vicoletto ricoperto di lanterne. Scendo dall'auto e Jacob mi affianca pogiandomi una mano sul fianco. -Adesso ti metto questa, voglio che sia una sorpresa- dice passandomi una benda scura sugli occhi. Mi afferra la mano e mi guida lungo la stradina. Camminiamo per un po' per poi fermarci di colpo.
Mi caccia la benda dagli occhi ed io resto a bocca aperta per ciò che mi si pone davanti agli occhi. Se è questa la sorpresa di cui parlava, ho paura che rimarrà deluso dal mio regalo.

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