CAPITOLO TRENTASEI

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«Tutto bene?» mi chiede Dylan dopo che sono uscita dall'ufficio della preside, non è andata poi così male. «Mi hanno messo una nota, Melissa è stata sospesa per un paio di giorni» lo informo e lui, in risposta, mi sorridere, noto la sua espressione cambiare quando vede qualcuno alle mie spalle. Sussurra un "vi lascio soli" e se ne va, solo dopo che si è allontanato vedo Jacob venirmi in contro. «L'ho lasciata» dice appena mi raggiunge ed io inizio a sorridere come un'ebete, «quindi farmi tirare i capelli è servito a qualcosa?» scherzo ridacchiando, non risponde e mi sorride posando un braccio sulle mie spalle. Sono felice che l'abbia lasciata, sento un peso in meno sul cuore. «Ti andrebbe di uscire con me domani sera?» domanda dopo un po' e nel suo tono sento un pizzico di imbarazzo, «è un appuntamento, Smith?» lo stuzzico. Si gratta la nuca un po' spaesato per poi rispondermi: «tu vuoi che sia un appuntamento?» «Passa alle 8:00pm e avvertimi se devo mettere qualcosa di più elegante», gli lascio un piccolo bacio sulla guancia e mi allontano senza dargli la possibilità di rispondere.
Le cinque lunghe ore di scuola finiscono, ci hanno comunicato del ballo d'inverno, che si terrà l'ultimo giorno di scuola e della prima partita di basket che sarà la prossima settimana. Assieme alle ragazze abbiamo deciso di mangiare qualcosa in un bar qua vicino così da raccontarle tutto.
«OH MIO DIO, ti ha chiesto di uscire. Qua le cose si fanno serie» afferma Amanda al settimo cielo; «sono scioccata, in tutti questi anni non ha mai chiesto a nessuna di uscire. Gli piaci davvero a quanto pare» aggiunge Lucy stupita; «quando il matrimonio?» domanda Anastasia euforica facendomi ridacchiare. «È solo un appuntamento, non è niente di serio e poi non voglio illudermi, sono ancora abbastanza scossa da quello che è successo con Harris. Voglio fare le cose con estrema calma» affermo mangiando una patatina, mentre loro annuiscono distrattamente. «Qualsiasi cosa ti faccia noi ti difenderemo e ti aiuteremo, sempre» mi rassicura Zoe guardandomi negli occhi e sorridendo, questo dolce momento viene bruscamente interrotto da Mia che viene verso il nostro tavolo dicendo: «alzate il culo, andiamo a fare shopping.» «Sinceramente non ho molta voglia» dico continuando a mangiare, «tu, mia cara, sei la prima ad aver bisogno di un vestito per l'appuntamento di domani. Non accetto scuse di nessun tipo. Anzi, sai che ti dico? I tuoi capelli hanno bisogno di una bella sistemata, andiamo anche dal parrucchiere, hai una ricrescita impressionante. Ovviamente ho bisogno del vostro aiuto» mi contraddice Mia prendendomi per il braccio trascinandomi assieme alle altre per fare compere e per cambiare completamente acconciatura.

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