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CAPITOLO VENTIDUE

Ieri notte alla fine io sono riuscita a dormire, Jacob un po' meno. Era molto preoccupato e non lo biasimo, anch'io mi sarei preoccupata se fosse successo a lui o a qualcuno a cui tengo. Perché se ha reagito in quel modo vuol dire che ci tiene, vero? E se ci tiene, è d'amico o altro? Non riesco a spiegarmelo, ma da quando ha detto: «Secondo me c'è qualcuno, ma magari ha paura di dirtelo, oppure sei tu che non riesci a capirlo» sto iniziando a farmi numerosi complessi mentali. Quella semplice e stupida frase uscita dalle sue labbra con tono dispiaciuto, potrei dire anche un po' irritato, mi ha fatto pensare che stesse parlando di lui. Mi sto illudendo che in qualche strano e paradossale modo lui possa vedere in me qualcosa di più di una semplice amica, ed io dopo stanotte non riesco a vederlo come lo vedevo fin ora: da un semplice e caro amico che mi sta aiutando ad andare oltre al ragazzo per cui potrei seriamente nutrire un qualche tipo di sentimento più evoluto dell'amicizia e che potrebbe ricambiare. Sono troppo paranoica, è impossibile che tutto quello a cui sto pensando sia vero, è di Jacob che si sta parlando: dice una cosa e ne fa cento diverse. Distolgo l'attenzione dai miei pensieri e mi distraggo mettendomi a parlare con la mia amica. Lui si è addormentato sulla mia spalla poco dopo che il treno è partito e Zoe ne ha approfittato per farmi mille domande riguardanti ieri sera e il perché non avessi dormito nella mia stanza, ho deciso di risponderle con totale sincerità. James e lei, ieri, si sono pesantemente ubriacati, poco dopo che io e Smith ce ne siamo andati, ed io che pensavo dormissero.... Mi metto ad osservare il ragazzo che dorme beatamente sulla mia spalla: i capelli sono scompigliati, gli occhi chiusi gli donano un'espressione serena sul viso, le braccia muscolose mettono in mostra le vene e la maglietta nera, leggermente alzata, fa intravedere i muscoli dell'addome e la fantastica cicatrice che ha sul bacino. «Se continui a fissarmi in quel modo perderai la vista, accecata da troppa bellezza» dice Jacob tenendo ancora gli occhi chiusi e obbligandomi a distogliere lo sguardo dalla sua figura. «Non ti stavo fissando, mi ero semplicemente incantata.» «Certo, ma essendo che sei tutta rossa deduco sia una bugia» ribatte ridacchiando aprendo gli occhi. I suoi meravigliosi occhi verdi. «Smith non ti conviene scherzare col fuoco, rischi di bruciarti» dico facendo la finta offesa e guardandolo male, lui mi abbraccia e inizia a farmi il solletico. Dopo un po' ci si avvicina una ragazza dai capelli corti e scuri, mi tira un'occhiataccia e poi si gira verso Jacob. «Hey, io sono Sophia, sei davvero carino, ti va di darmi il tuo numero?» gli domanda con vocina stridula. Lo guardo attendendo una sua reazione che non tarda ad arrivare, infatti, dopo aver scritto il numero sul cellulare della ragazza si gira nella mia direzione sorridendo strafottente. Qualsiasi cosa si aspetti da me non l'avrà, non gli darò questa soddisfazione. La ragazza continua a parlare con la sua vocina acuta e fastidiosa, mentre io mi alzo per andare in bagno e faccio segno a Zoe di seguirmi. «Che fastidio quella ragazza, ma chi si crede di essere? Quanto vorrei prenderla e affogarla nel cesso» sbraito frustata dopo essere entrata nel bagno assieme alla mia amica che mi guarda con un'espressione strana. «La piccola Luna è gelosa» afferma ridacchiando guardandomi con lo sguardo di chi ne sa tante. «Non sono gelosa, ma mi ha dato fastidio il comportamento di entrambi, poi vedergli quel sorrisino strafottente su quel bel faccino...Che fastidio» mi lamento iniziando a sentire una strana sensazione farsi spazio dentro di me che decido di ignorare. «Secondo me ti piace.» «Anche se fosse, è inutile farsi film, a lui non piaccio. N'è la conferma il fatto che ieri mi abbia chiesto un consiglio su dove portare una a mangiare e che poco fa ha dato il numero a quella tipa» dico con una smorfia sul volto. Zoe è convinta che lui stia facendo così per vedere le mie reazioni, penso che in qualche strano modo mi piaccia e per capire se sono davvero ricambiata, come suggerisce la mia amica: farò il suo stesso gioco.