CAPITOLO VENTUNO

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 Una volta che mi sono calmata io e Jacob ci incamminiamo verso il motel. «Tu e Nicholas siete stati insieme?» domanda interrompendo il silenzio che si era creato. «Si, siamo stati insieme, ma il nostro è sempre stato un rapporto da fratello a sorella, anche quando eravamo fidanzati. Lui è stato l'unico che ho amato, sia come se fosse un fratello sia come se fosse di più, è stato il primo e forse sarà anche l'ultimo» affermo sovrappensiero con voce così bassa che dubito di averlo detto sul serio. «Perché anche l'ultimo?» «Perché nessuno vorrebbe avere a che fare con me, è già tanto che mi sia fatta degli amici» «Secondo me c'è qualcuno, ma magari ha paura di dirtelo, oppure sei tu che non riesci a capirlo» dice lui con un tono di voce un po' dispiaciuto, come se stesse parlando di lui.

Arriviamo al motel, Jacob sta per entrare nella sua camera, ma io lo fermo. «Ti dispiace se dormo con te? Ogni volta che torno da quel cimitero finisce che faccio qualche stronzata» gli chiedo mentre le mie guance si tingono di un rosso acceso, lui annuisce e mi fa cenno di entrare. Caccia fuori dal suo borsone un pantaloncino nero e una maglietta bianca e me li lancia sorridendo. «Devi smettere di scroccarmi i vestiti, mi farai rimanere senza un giorno», ridacchio leggermente e vado in bagno per cambiarmi. Indosso quello che per stanotte sarà il mio pigiama e ritorno nella stanza coricandomi sul letto. Osservo Jacob che ha solo un pantalone della tuta indosso e il desiderio di saltargli addosso sale sempre di più. Mio dio cosa cazzo sto pensando. Si sdraia accanto a me e mi accarezza dolcemente la testa fin quando non mi addormento sentendo il suo braccio circondarmi la vita e la mia schiena appoggiarsi armoniosamente al suo petto.

Sono in camera mia ed è quasi mezzanotte così decido di chiamare Nick. «Hey vita, tra poco vieni?» gli domando con un sorriso stampato in faccia. «Non posso bellissima, è tardi e fa freddo, domani se ti va ti porto al luna park.» «Eh dai! C'è un sacco di alcol che ti aspetta qua, non vorrai mica lasciarlo solo con me?» «Mi farai morire un giorno di questi, arrivo scema». Inizio a preparare le cose da mangiare e da bere, metto un film e aspetto che Nicholas arrivi. Passa un'ora e di Nicholas nessuna traccia, né una telefonata né un messaggio. Il nulla. È strano, anche perché quando ritarda avverte. D'un tratto mi squilla il telefono, è Nick. «Che fine hai fatto? Mi stavo preoccupando cretino!» «Luna, devi venire subito in ospedale, Nicholas ha fatto un incidente.» A sentire la voce della madre il telefono mi cade dalle mani e le lacrime iniziarono a scendere numerose sopra le mie guance. Di corsa mi infilo il giubbotto per chiamare un Uber. Arrivo in ospedale il più velocemente possibile, ma quando entro nella stanza il suo cuore non batte più. I medici mi spiegano l'accaduto cercando di calmarmi: un camion gli è andato addosso e quando i soccorsi sono arrivati sul posto lui era già morto.

«Luna svegliati, è solo un sogno, Luna!» Apro gli occhi di scatto e vedo Jacob che mi guarda preoccupato, sono tutta sudata ed ho le lacrime agli occhi. Cazzo. «Era solo un sogno, ci sono io qui con te. Non ti lascio, non ti lascerò mai» mi sussurra all'orecchio mentre mi tiene stretta al suo petto come se fossi la cosa più preziosa che ha.  

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