CAPITOLO QUARANTAQUATTRO

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«Si!!» esulto contenta quando Jacob segna l'ennesimo puto della partita, l'arbitro fischia annunciando così la fine della partita vinta dalla nostra scuola. Scendo velocemente dagli spalti assieme alle mie amiche avvicinandomi il più possibile al mio ragazzo per complimentarmi con lui, si è impegnato molto e sono sicura che otterrà quella borsa di studio a cui tanto aspira. «Sei stato fenomenale» esclamo quando lo raggiungo, mi alzo sulle punte per arrivare al suo viso e gli lascio un dolce bacio sulle labbra, fa una smorfia per poi dirmi: «questo è il mio premio per aver segnato sessanta punti su centodieci?», ridacchio per poi rialzarmi in punta di piedi e lasciargli un altro bacio che lui non esita ad approfondire, mi stacco dalle sue morbide labbra e sorrido abbracciandolo. «Ora vado a lavarmi e dopo andiamo alla festa che hanno organizzato per festeggiare, se per te va bene» mi dice dolcemente, annuisco rassicurandolo, mi posa un bacio sulla fronte per poi dirigersi verso lo spogliatoio. Io le mie amiche aspettiamo i ragazzi nel parcheggio della scuola per poi andare con loro ad una festa qua vicino. «Eccoci arrivati» annuncia il mio ragazzo fermando la macchina davanti l'enorme villa, prima di scendere mi guardo un po' in torno: ci sono già ragazzi ubriachi, alcuni che vomitano sparsi per il giardino e coppiette che quasi scopano davanti a tutti senza alcun pudore. Mi dirigo verso l'entrata della casa assieme a Jacob, ci sediamo in un divanetto libero con i suoi compagni di squadra e alle mie amiche, iniziamo a parlare del più e del meno per far passare il tempo. «Vado a prendere da bere» comunico ai miei amici dopo essermi alzata per poi dirigermi verso il bancone degli alcolici. Arrivo davanti al tavolo con diverse bevande e prendo un bicchiere con dentro un po' di vodka, la butto giù in una sola volta e ne verso un altro po' nel bicchiere per poi tornare dagli altri, ma mentre vado verso di loro vedo Jacob venirmi incontro. «Ti riporto a casa» non mi dà neanche il tempo di ribattere che mi prende dal polso trascinandomi fuori. «Jacob, ma che succede? Siamo appena arrivati e non ho neanche salutato gli altri» cerco di dire staccandomi dalla sua presa, mi rivolge uno sguardo di fuoco mentre continua a camminare verso la macchina, «Luna dobbiamo andare via, se sali in macchina senza fare troppe storie ti spiegherò tutto. Fidati di me per favore» dice quando siamo davanti la sua auto, sbuffo e salgo nel veicolo. Lo guardo aspettando spiegazioni che non esita a darmi: «c'era Harris nel locale, è venuto da noi chiedendo di te. Ha iniziato a dire un sacco di stronzate e, dopo il pugno che gli ha tirato Zoe, sono venuto a prenderti per portarti via, non volevo rovinarti la serata, ma ho dovuto farlo» lo guardo negli occhi e gli do un piccolo bacio per poi abbracciarlo, è così dolce. «Mi porti in caserma? Voglio porre fine a questa storia» gli chiedo gentilmente, lui annuisce e mette in moto. Sono felice di avere un ragazzo come lui, sono felice di essermi innamorata di un ragazzo come lui.

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