sessantuno

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Grazie per le 5k letture🥺❤️❤️

Entro in casa e davanti l'ingresso, pogiate sulle scale, noto subito diverse valige e scatoloni.
-Sono qui- urlo per farmi sentire, -lo sappiamo, non c'è bisogno che gridi- dice scontrosa mia madre. -Che ci fate qui? Avete detto che venivate verso i primi di gennaio- dico fredda e innervosita dalla loro presenza mentre Jacob mi accarezza la schiena cercando di farmi calmare. Questo suo gesto non passa inosservato sotto gli occhi di mia madre che, appena lo nota, squadra il mio ragazzo con un sopracciglio alzato, -e lui chi è?- domanda con tono arrogante. -Chi è lui non ti deve importare. Ora ditemi cosa siete venuti a fare- dico quasi incazzata, so come si comportano loro quando  si tratta di ragazzi: fanno di tutto per fargli cambiare idea su di me così da lasciarmi e non avere più a che fare con me, ma con Jacob non succederà. Non glielo permetterò.
-Abbassa i toni con tua madre mocciosa- mi richiama mio padre, -siamo qua per te, sei solo un peso inutile per la zia e quindi abbiamo deciso di farti tornare a Los Angeles- dice lei lanciandomi uno sguardo di fuoco. No, no, no, no, no e no, io da qua non mi muovo. Non me ne vado ora che sono finalmente felice, ora che mi sono fatta degli amici e che ho trovato Jacob. -Io da qua non me ne vado, tanto meno per venire con voi. Non mi avete mai neanche mandato un messaggio, mai una chiamata, il nulla per mesi. Neanche gli auguri per i miei diciassette anni e poi, da un giorno all'altro, vi presentate qua aspettandovi che io torni con voi a Los Angeles. Ma vi sentite quando parlate? Vi rendete conto delle stronzate che dite e fate? Ora che la zia vi ha fatto capire che qualcosa in me è cambiata in meglio, pretendete che io venga con voi così da poter dimostrare agli altri che la nostra famiglia è perfetta quando in realtà di perfetto non ha proprio un cazzo- gli urlo quasi piangendo mentre Jacob mi stringe a lui per non farmi avvicinare a loro.
-Tu verrai con noi, che tu lo voglia o no. Impacchetta le tue cose, partiamo domani- dice mio padre incazzato come non mai, se credono che così cambierà qualcosa si sbagliano di grosso.
Gli faccio il dito medio ed esco di casa per poi iniziare a camminare per le fredde strade di Detroit, Jacob mi grida di fermarmi ma io non lo ascolto e continuo camminare a passo svelto verso una meta indefinita.
-Luna cazzo fermati- urla Jacob ragiungendomi e bloccandomi tra le sue braccia, -è tutto inutile, non lo capisci? Domani me ne dovrò tornare a casa, se così si può definire, con delle persone che non hanno il minimo interesse nei miei confronti. Voglio restare qua, con te, con Zoe, con Dylan e tutti gli altri. Sai che c'è? Io sono davvero solo un peso, non solo per zia Kate, ma per tutti- dico in lacrime. -Mi stai lasciando Luna?- domanda Jacob con tono di voce tremante, -se io domani dovrò salire su quel maledetto aereo probabilmente sarà meglio farlo. Ti amo-, mi stringe ancora di più a lui.
-Farò di tutto per farti rimanere con me. Ti amo- mi sussurra per poi baciandomi.

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