Different

cinquantanove

Mi sveglio leggermente sentendo una strana cosa sfiorarmi il braccio.
Jacob è qui vicino a me, sento il suo respiro caldo e inregolare e il suo cuore martellargli nel petto, apro di poco gli occhi e lo vedo con dei fogli giallastri in mano e un sorriso in faccia. Sta leggendo la lettera, sta leggendo tutto quello che non riuscirei mai a dirgli guardarlo in faccia. Sta leggendo il mio essere.
Mi giro dal lato opposto al suo e chiudo gli occhi restando sveglia aspettando una sua reazione, di qualunque tipo.

"Eccomi qua, a scrivere su carta quello che non ho il coraggio di dirti in faccia, a spogliarmi completamente di tutte le barriere che mi sono costruita. Hai sempre detto di voler sapere di più di me, del mio passato, del mio presente e di quello che vorrei fosse il mio futuro. Ti scrivo proprio per dirti questo, per renderti completamente parte di me.
Sono sempre stata molto testarda e ambiziosa, sin da piccola, infatti, puntavo sempre ad essere il meglio ed a non farmi superare da nessuno. All'età di sei anni conobbi Nicholas, (sono sicura che di tutte le volte che l'ho nominato l'hai iniziato ad odiare ahahaha), all'inizio lo odiavo a morte: era il solito bambino più grande che faceva il bulletto con i più piccoli. Una volta mi aveva fatto lo sgambetto davanti ai suoi amici per farsi il figo, ma quando poi gli ho tirato un calcio, proprio lì, lui e isuoi amici hanno smesso con me. Da lì a poco cominciò la nostra grande amicizia. Facevamo ogni singola cosa assieme, dalla più stupida come l'andare a mangiare il gelato, a quella più importante come un tatuaggio. C'è anche stato un periodo in cui tra noi c'è stato qualcosa di più di una semplice amicizia, ma non durò molto. Puoi solo immaginare cosa vuol dire perdere una persona che è sempre stata al tuo fianco e con la quale hai fatto quelle che sono le cose più importanti della tua vita: la prima volta, il primo tatuaggio, l'esame di guida, il ballo di fine anno, il primo spinello, la prima sbronza o la prima festa in discoteca. Quando è morto ha lasciato dentro me un vuoto incolmabile. I miei genitori non mi hanno mai aiutata realmente dopo la sua scomparsa, a loro bastava che agli occhi degli altri sembrassi la figlia perfetta sempre sorridente. Sono qui per questo: perché rovinavo la famiglia. Da un lato li ringrazio per avermi scaricata qua con voi, ma dall'altro li odio per non aver neanche provato ad aiutarmi.
Dalla prima volta che ti ho visto ho pensato fossi un coglione, uno di quelli che ha tutte le ragazze ai suoi piedi e che non si faceva problemi a scaricarle dopo averci scopato. Non sono mai riuscita ad odiarti: ne quando mi hai dato della puttana per essermi difesa dalla tua ex, ne quando mi hai permesso di stare con Harris. Già, mi aspettavo che facessi uno schifo, che in qualche modo mi impedissi di vederlo o che mi confessassi di essere innamorato di me. Sono cotta di te da quando siamo andati a Los Angeles, da quando quella notte mi hai strinta al tuo petto sussurrandomi che sarebbe andato tutto bene. Non l'ho mai voluto ammettere a me stessa fino a quando mi hai baciata, fino a quando mi hai fatto assaggiare il paradiso solo guardandomi e sorridendo. Non ho più creduto nell'amore dopo la sua morte, ma tu mi hai fatto cambiare idea. Ho sempre pensato che amore e piacere vengano confusi: se una persona la ami fai di tutto per vederla felice, per farla crescere e per migliorarla ogni giorno di più.
Se mi dovessero chiedere come mi vedo nel mio futuro io risponderei con te. So che può sembrare affrettato, ma tu e gli altri siete diventati la sola cosa che voglio avere con me per sempre. Se la mia felicità avesse un volto sarebbe la tua faccia da schiaffi.
Spero di averti dato le risposte che cercavi su di me, ti amo Jacob. Più di ogni altra cosa al mondo."

Lo sento sussurrare un ti amo anch'io principessa e poi il suo forte braccio mi stringe a sé mentre mi dà dei piccoli baci sulla fronte. Mi basta lui per essere davvero felice.