CAPITOLO 4

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T H O M A S

La giornata era stata lunga. Thomas non riusciva ad acquietare il senso di disagio che provava dalla sera precedente. William e James si erano presentati a casa sua nel primo pomeriggio ed erano stati informati, senza tanti preamboli, della  visita a Lady Stafford. D'altra parte tra di loro non c'era mai stato bisogno di tanti giri di parole. 

Li univa un tale senso di cameratismo, che quando confesso' loro quanto stava per compiere, lo sbeffeggiarono, credendo seriamente alla storia del corteggiamento. Ma non potevano essere più che lontani dalla verità!  Malgrado in passato, fossero stati gli unici testimoni del dolore che aveva provato alla scomparsa di Elisa e lo avessero supportato nelle ricerche e tirato fuori dal tunnel di degrado nel quale era caduto dopo aver compreso che non l’avrebbe più rivista, se fossero stati messi al corrente dei turbamenti che lo animavano, quasi certamente l’avrebbero fatto internare. Decise quindi di far credere loro che fosse seriamente interessato alla giovane lady. 

“Vecchio mio...questa volta credo che capitolerai! “ disse Willy sorseggiando un whisky.

“Naaaa…..voglio solo sondare il terreno”

“Stafford ti ucciderà appena ti presenterai a casa sua” rise James “La tua fama ti precede, caro mio”.

“Non puo’ fare niente e lo sa bene. È costretto a ricevermi. ..poi si vedrà “ tergiverso’.

“Amico, non ti capisco...devo ammettere che….è una bella ragazza, giovane e portatrice sana di geni che andrebbero ad accrescere il prestigio del tuo casato,  ma è così diversa da…..”Willy non finì la frase.

“Non la nominare!" si avvicinò rapido all'amico prendolo per il colletto della camicia inamidata.
"Vi avevo avvisati entrambi di non fare più quel nome” sibilo' a denti stretti dopodiché mollo' la presa di scatto e scagliò il bicchiere che teneva in mano contro il muro. I cristalli volarono ovunque, provocando un rumore sinistro. 

Seguì un silenzio imbarazzante durante il quale Thomas se ne andò senza scusarsi.

Usci’ di casa avviandosi a piedi. La distanza da percorrere era tale da  aiutatarlo a sbollire la rabbia. Lungo il cammino incontro' un carretto che vendeva fiori e chiese alla vecchina di confezionare un enorme mazzo di rose gialle. Continuava a maledirsi per le sciocchezze che stava accumulando, anche i fiori preferiti di Elisa….e poi per cosa? Per una testa rossa che poteva appartenere a chiunque…

Come attirato da un magnete si trovò molto presto di fronte casa di Lord Stafford e bussò. 

Il maggiordomo lo fece entrare prendendo in consegna  mantello e  cappello dopodiché ritirò il biglietto da visita e il mazzo di fiori facendolo accomodare in anticamera assieme ad altri quattro giovani.

Nel loro ambiente si conoscevano tutti, difatti quattro paia di occhi lo scrutarono sospettosi, come a volergli chiedere cosa diavolo ci facesse in quella casa.

Eh…..cari ragazzini  imberbi. ..pronti per il primo amore, non sapete  quale fregatura vi attende! La bocca si piego' in un sorriso inquietante. 

L’aprirsi della porta del salotto, mise fine ai suoi lugubri pensieri e il maggiordomo li invitò ad entrare.

Thomas avvertì un' accelerazione del battito cardiaco che si placo' allorché si avvide della presenza della sola ragazza e di una cameriera. Si era immaginato molti scenari, ma non quello. 

Lady Stafford era seduta, in tutta la sua sfolgorante e giovane bellezza, su di un divanetto a due posti rosa cipria, al centro del salotto. Tutt'intorno erano state posizionate delle sedie per gli ospiti. 

Li invito' a sedersi e ordinò di portare the e pasticcini.
Rivolgeva loro un sorriso aperto e gioviale, ma Thomas notò che il sorriso non arrivava agli occhi intrisi di una strana malinconia.
Si girava spesso a guardare la porta chiusa alle sue spalle, come fosse in attesa di qualcosa o di qualcuno… 

L'arrivo del maggiordomo con il rinfresco, interruppe qualsiasi tipo di attività all'interno della stanza e lo sguardo ansioso di Sarah si appunto' su di lui. 

"Mister Pearson volete sincerarvi delle condizioni di Miss Derby e venire a riferirmelo?" 

"Sarà fatto milady" rispose mentre si apprestava a servire gli ospiti.

Ecco spiegato l'arcano.... cara Miss Derby. 

"Lady Sarah...nulla di preoccupante...mi auguro" cercò di indagare Thomas.

"Oh spero di no milord..credo e spero sia un'indisposizione momentanea" ma lo sguardo continuava a tradire una certa preoccupazione.

"Eh si….. Malesseri così repentini non presagiscono nulla di buono" se ne uscì con questa frase sibillina mascherano con una mano, il sorriso che gli affioro' sulle labbra. 

H E L E N

La discesa per la scala fu talmente repentina, che Helen per poco non la fece tutta a ruzzoloni, quasi avesse il diavolo alle calcagna, che poi…..non si discostava troppo dalla verità! 

Aveva portato rose...gialle..che l’avesse riconosciuta? Oddio...può darsi che siano anche i fiori preferiti dall’essere immondo, provo’ a convincersi.

Entrata in cucina sovrappensiero per poco non atterro’ la cuoca che solo grazie alla sua stazza mantenne l’equilibrio. 

“Mi perdoni Mrs. Pearson” era la moglie del maggiordomo “Sono desolata…”

“Suvvia Miss Derby non è nulla…..ma voi state male…” si avvide del pallore spettrale di Helen.

“Mettetevi seduta” disse spostando una sedia “Non vorrete svenirmi  in cucina!”vedendola titubante. 

Lei sedette all’istante….d'altra parte non si sentiva molto stabile.

La cuoca le mise tra le mani un bicchiere d’acqua e gridò  a una sguattera di andare a chiamare il marito.

“Oh...no...non è necessario” provo’ ad opporsi.

“Che cosa vi sentite?” continuò lei “E’ il vostro periodo del mese? Perché se è cosi’ ho delle erbe…”.

Cara mamma chioccia...Si preoccupava sempre per tutti….Helen sentì le prime lacrime minacciare di cadere al ricordo della sua vera mamma che al contrario l’aveva sempre ignorata.

L’entrata del maggiordomo la costrinse a ricacciare indietro le lacrime, non voleva apparire debole!

“Miss Derby cosa posso fare per voi? Milady è talmente preoccupata da non riuscire ad intavolare una conversazione con i nobiluomini al suo cospetto” era talmente impettito e severo che pareva avesse un bastone infilato nel didietro. Ad Helen scappò quasi da ridere, ma allo stesso tempo provava tenerezza verso tutti loro….erano la sua famiglia da otto anni e le volevano bene come nessuno al mondo. Un pensiero si affacciò alla sua mente.

“Ha detto a tutti che mi ero allontanata per un malore?” sussurrò in attesa della risposta.

Se Waldegrave aveva un sospetto, forse glielo aveva appena confermato! 

Era riuscita a scomparire per anni forte del fatto che Sarah fosse troppo giovane per fare vita mondana e gran parte dell’anno la passavano in campagna a Carlton Park .

Negli ultimi tre mesi passati a Londra non aveva messo quasi mai il naso fuori di casa, era stata molto attenta….ma ora...se Waldegrave corteggiava Sarah e non era ancora sposato…

Troppi pensieri le affollavano la mente...doveva convincere la ragazza a rifiutarlo altrimenti avrebbe convinto Lord Stafford stesso. Sarah era talmente testarda…..

Pearson tossicchio’ per riportarla alla realtà. 

“Non vi dovete vergognare per il malore Miss Derby, anche il personale di servizio si puo’ ammalare...piuttosto Lord Waldegrave ci ha tenuto a precisare che i malori così repentini non promettono nulla di buono”.

Maledetto.

“Ha detto proprio così? “

Egli assenti’ piegando leggermente il capo.

Eh si...urgeva parlare con milord quella sera stessa.

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora