Lord Stafford si sveglio' dallo stato comatoso, all'alba del mattino successivo.
Dopo una notte movimentata, nella quale i tre amici si erano alternati al suo capezzale, egli aprì gli occhi nel momento in cui era presente solo Waldegrave.
Lo stato confusionale nel quale versava, causato sia dalla perdita ematica che dai medicinali somministrati, non gli permisero di mettere a fuoco l'ambiente nel quale si trovava.
Emise un lieve lamento, destando Thomas che giaceva appisolato sulla poltrona.
"Stafford…." esclamò lieto di vederlo sveglio e vigile.
"Waldegrave? Dove sono? E….cosa accidenti è accaduto?" poi parve ricordare.
"Sarah….. Miss Grey….".
"Ora state tranquillo milord….stanno bene…non vi muovete" tentò di farlo distendere di nuovo, visto il tentativo di alzarsi.
"Se promettente di stare fermo, le manderò a chiamare…vi siete beccato una pallottola a un soffio dal cuore e per poco non ci lasciate le penne….quindi fossi in voi eviterei di fare movimenti inopportuni" Thomas al solo sentir pronunciare il nome di Elisa dalla bocca di Stafford, si era già stranito e quindi parlò in modo brusco e alterato.
"Ricordo di essere sceso dalla carrozza e di aver trovato il cocchiere a terra…incosciente...poi ho sentito un movimento dietro di me e voltandomi, ho visto dei brutti ceffi…e poi il colpo, non sarei neanche in grado di riconoscerli…" era agitato, troppo per le sue condizioni precarie.
" Ma voi, come mai vi trovate qui? Dove sono stato portato? ".
" Siete in un villaggio che si trova a poche miglia rispetto a luogo dove siete stati aggrediti ….ma ora milord, permettetemi di avvisare vostra figlia, che siete sveglio" tagliò corto Thomas, non c'era niente da fare, Stafford gli era proprio indigesto.
**********
Elisa si era addormentata molto tardi quella notte, nonostante ciò alle prime luci dell'alba era già sveglia con la faccia sul catino a rimettere quel poco che aveva ingurgitato la sera precedente.
La servetta che Thomas le aveva imposto come cameriera personale, aveva portato un vassoio di stuzzichini, affermando che milord si era raccomando di controllare che mangiasse ogni cosa.
Non aveva potuto esimersi dal farlo, conoscendo il carattere irascibile di Thomas, rischiava di ritrovarselo in camera ad imboccarla con le sue stesse mani pur di averla vinta.
A tal proposito, doveva far sparire il corpo del reato, quindi prese una brocca contenente dell'acqua che verso' nel catino per risciacquarlo, poi gettò il tutto dalla finestra che, fortunatamente, dava su un cortile posteriore, non voleva si venisse a sapere che stava male di stomaco…lui..sarebbe arrivato all'unica conclusione logica.
Con la poca acqua rimasta, si lavo' velocemente e scese dabbasso.
La sala comune era deserta, tranne che per un tavolo occupato da una figura solitaria che riconobbe essere William.
"Lord Hamilton.."
"Miss Grey…prego accomodatevi" nel frattempo si era alzato e, dopo un lieve inchino, scosto' la panca per farla sedere, dirimpetto rispetto a dove sedeva lui.
"Avete avuto notizie di Lord Stafford?" il tremolio della voce denotava lo stato d'ansia al quale era soggetta.
"No signora….lo abbiamo vegliato a turno, per tutta la notte, ma non ha dato alcun cenno di volersi destare, in compenso la febbre si è mantenuta bassa, quindi dobbiamo essere fiduciosi….ora c'è Thomas con lui" la guardava intensamente, quasi a valutarne la reazione nel sentire quel nome.
"Va bene…ora se permettete vado a sostituirlo, così…." fece per alzarsi ma lui la fermo'.
"Vi prego Miss Grey…sedete e fate colazione…vi devo parlare" la supplico' con lo sguardo.
"Parlate dunque, mangerò più tardi insieme a Lady Stafford" anche perché in quel momento la sola idea del cibo, le faceva salire la bile in gola.
William si fece improvvisamente serio ed attento, come stesse cercando le parole adatte per esprimere il suo pensiero.
"Miss Grey….volevo spezzare una lancia in favore di Thomas, io….mi ritengo in parte responsabile del vostro allontanamento…in parte in quanto quella sera eravamo in due, io e Lord Carlton.. James…".
Lei fece per interromperlo, ma lui alzò una mano nel gesto di zittirla.
" Vi chiedo di farmi parlare….poi se vorrete, mi toglierò di torno" al suo cenno d'assenso, prosegui', anche se la vide serrare le labbra con rabbia.
"Vedete…noi tre siamo come fratelli" rise senza allegria.
"Siamo inseparabili fin dai tempi dell'accademia e nel corso degli anni ne abbiamo combinate di tutti i colori…ci è sempre venuto naturale prenderci per i fondelli e…" la guardo' negli occhi con empatia.
"Quella sera, quando Thomas ci confessò che era innamorato di voi e vi aveva chiesto in moglie….abbiamo pensato, stupidamente, di divertirci un'ultima volta prima che ne faceste un uomo onesto...mi dovete credere, lui non ne era al corrente....voi eravate dabbasso e...non pensavamo sareste salita a cercarlo".
Elisa lo guardava incredula.
Possibile che Waldegrave avesse detto il vero?
E se avessero concordato una versione da propinarle?
"Vorreste farmi credere che quello che ho visto non era reale? Era inconsapevole di avere tra le braccia una donna mezza nuda? E non la stava baciando?" questa volta fu lei a ridere amaramente.
"Lord Hamilton, mentre voi giocavate al gioco della seduzione, a me è caduto il mondo addosso. Mi avete causato una tale sofferenza, che le cinghiate di mio padre, subito dopo, non sono state nulla al confronto. Ho perso tutto quella sera….l'amore della mia vita, la protezione della mia casa e soprattutto, la fiducia nel prossimo" si alzò dalla panca con le lacrime agli occhi.
William la fronteggio' ribadendo il proprio concetto.
"Milady dovete credermi…Lady Violet si era già denudata prima che lui entrasse nella stanza ed è stata lei a baciarlo e non viceversa…".
Thomas scelse proprio quel momento per entrare nella sala e rimanere di sasso.
La scena che si trovò davanti agli occhi gli parve inverosimile.
Elisa in evidente stato di agitazione, le guance rigate dalle lacrime e le mani strette a pugno, a fronteggiare senza paura alcuna uno dei suoi migliori amici, grosso come un armadio di fronte a lei, piccola e apparentemente indifesa.
" Cosa sta succedendo?" guardo' William furiosamente.
"Dammi una valida ragione per non picchiarti…cosa le hai detto da ridurla in questo stato?".
Si avvicinò ad Elisa con l'intenzione di racchiuderla nel suo caldo abbraccio, ma lei si scanso' all'ultimo momento.
"Nulla che non sapessi già milord. Siete fatti della stessa pasta voi due…manipolatori e disonesti!" detto questo si voltò e abbandonò la stanza a passo svelto, quasi avesse il diavolo alle calcagna.
I due amici la seguirono con lo sguardo, impotenti, poi si guardarono in cagnesco.
" Mi vuoi ragguagliare Willy oppure ti devo estorcere la verità a suon di pugni?"
"Caprone di un conte…" sbruffo' lui infastidito.
"Ho cercato di perorare la tua causa e questo è il ringraziamento? Bene amico mio, tu e la signorina vi meritate a vicenda….da oggi in poi ve la sbrigherete da soli….comunque sappi che ti voglio bene ugualmente, fratello" gli fece l'occhiolino e lo lasciò solo a meditare sul da farsi.
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MIO UNICO AMORE
ChickLitSTORIA COMPLETATA Inghilterra '800 Elisa vive in casa di Lord Stafford sotto falso nome. Dopo otto anni il caso le farà incontrare di nuovo Thomas il quale non ha mai saputo i motivi del suo allontanamento. L' odio reciproco li porterà sull'orlo del...