CAPITOLO 15

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La serata precedente era stata un disastro, nonostante ciò Elisa aveva dormito divinamente e a lungo, come non accadeva da giorni. 

Il problema Waldegrave esisteva ancora, purtroppo! 

Per quanto l'avesse implorata, Sarah era stata irremovibile, quella sera sarebbero andate a teatro. 

Non aveva un vestito adatto? 

Nessun problema, si sarebbero recate dalla modista, certamente avrebbe avuto qualche modello pronto. 

Lady Stafford non si perdeva mai d'animo, era altruista e determinata a risolvere sempre gli altrui problemi. 

Elisa si sentiva in colpa per le menzogne che le aveva propinato, ma era intenzionata più che mai a svuotarsi la coscienza non appena avesse ritenuto le avance di Thomas troppo insistenti, a minare il cuore della ragazza. 

Sarah era infatuata e lusingata nel ricevere tante attenzioni, ma una volta che le avesse spiegato che bastardo manipolatore fosse il conte, avrebbe sicuramente rivolto lo sguardo altrove, verso lidi più sicuri e non ingannevoli. 

Indosso' l'abito nuovo, di seta bianca. 

La modista aveva dovuto ritoccarne solo la lunghezza. 

Per il resto era perfetto per la sua figura minuta. 

In stile impero, era ripreso sotto il seno da una spilla tempestata di gemme e scendeva morbido a coprirle i piedi calzati da scarpine con un tacco modesto, di seta anch'esse. 
Intreccio' i folti capelli ramato, appuntandoli con delle semplici forcine, dietro la nuca.

Mr. Pearson le aiutò ad indossare i soprabiti e, prima che uscissero, rivolse ad Elisa un sorriso di incoraggiamento. Raramente ne concedeva alcuno ma, conoscendo il carattere riservato della donna e leggendo lo smarrimento nei suoi occhi, ci teneva a farle capire, che tutta la servitù era dalla sua parte e le era grata per la dedizione verso i padroni. 

Lord Stafford le fece accomodare in carrozza, non mancando di rivolgere ad Elisa uno sguardo ammirato. 

Ultimamente quegli sguardi erano sempre più frequenti, al punto che lei cominciava a sentirsi a disagio. 

Non lo aveva mai incoraggiato in tal senso e non capiva cosa rimuginasse. 

Era la paura di rimanere solo nel momento in cui  la figlia si fosse sposata? Oppure l'essere venuto a conoscenza che i natali di Elisa non erano poi così miseri come aveva creduto?

Comunque a lei tutta quella confidenza dava sui nervi e forniva a Waldegrave la prova che avvalorava la sua tesi. 

Come aveva fatto ad arrivare a quel punto? 

Per otto anni aveva vissuto in semi clausura ed ora si ritrovava a dover combattere su due fronti. 

Persa nelle proprie elucubrazioni si accorse, all'ultimo momento che la carrozza era ferma. 

Lord Stafford le porse la mano guantata per aiutarla a scendere e, a conferma di quanto appena elaborato, la trattenne più del dovuto, proprio di fronte al gruppetto di manigoldi schierati di fronte all'entrata del teatro. 

Thomas si avvicino' a Stafford e confabularono per qualche istante, poi si voltò verso di lei e, prendendole una mano, se la poggio' sul braccio. 

"Milord è d'accordo che voi entriate insieme a me e Lady Sarah con lui…sapete...per non dare adito a pettegolezzi" le sussurro' ad un orecchio. 

Una serie di brividi le si propagarono dalla nuca alla schiena. 

Elisa reclino' il collo per poterlo guardare negli occhi, anche portando i tacchi era sempre molto più bassa di lui. 

Il respiro le si mozzo' in gola alla vista delle sue iridi scurite dalla passione. 

La corrente d'attrazione che correva tra di loro era troppo intensa per poterla nascondere e pregò che gli altri non se ne avvedessero. 

Senti fremere le narici e un rivolo di sudore formarsi alla base del cranio per poi scendere e perdersi nello scollo dell'abito. 

Provava un desiderio folle di toccarlo. 

Avrebbe voluto rimarcare con un dito i tratti spigolosi del viso, seguire il profilo delle sopracciglia….del naso…distolse lo sguardo, improvvisamente conscia che lui stava sorridendo. 

"Contieniti milady…tra poco sarò' tutto tuo" parlo' piano in modo che solo lei lo udisse. 

Non lo degno' di risposta, ma senti' il viso prendere fuoco fino alla punta delle orecchie. 

Entrarono nel foyer del teatro e Thomas, con lei al braccio, li guido' verso l'entrata del palco appartenente alla sua famiglia da generazioni. 

Decise con fermezza i posti da occupare e guarda il caso, Elisa si trovò vicino a lui. 

Diverse teste si erano voltate nella loro direzione quando erano entrati, così come molti monocoli erano stati indossati per la curiosità di scoprire di quale compagnia Waldegrave si fosse munito e, nonostante Lord Stafford avesse l'espressione contrariata, non poté fare a meno di apprezzare la sua delicatezza.

L'incolumità morale della figlia era al primo posto, così sedette docile vicino a lei. 
Si abbassarono le luci per l'inizio del primo atto ed Elisa si concesse di respirare, di nuovo. 

La tregua però durò giusto il tempo che gli attori scambiassero le prime battute. 

Approfittando del buio, Thomas avvicinò una mano a quella di lei e, con il polpastrello, cominciò a percorrere delle linee immaginarie che partivano dal dorso e finivano nel palmo. 

Lei avrebbe voluto tirarla via ma, a parte il piacere sensuale e perverso che provava, aveva il timore di attirare l'attenzione di chicchessia. 

Quindi subì in un languido silenzio l'assalto perpretatole dal bastardo. 

Finito il primo atto William propose di recarsi alla buffet allestito nella sala che si trovava accanto al foyer.

La stanza era affollata e i tavoli, dove erano stati posizionati i vassoi contenenti stuzzichini per tutti i palati, erano presi d'assalto. 

Camerieri in livrea  si aggiravano per il locale offrendo bicchieri colmi di bevande. 

Le nobildonne dell'alta società, riccamente agghindate, si scambiavano saluti e finti baci quasi non si vedessero da un secolo, quando invece si erano incontrate la sera prima ad un ballo o a un salotto conviviale…Elisa era disgustata da tanta falsita', le ricordavano un passato colmo d'infelicita'.

Tutti consumarono qualcosa tranne lei, lo stato di perenne tensione nel quale versava da giorni, le aveva chiuso definitamente la bocca dello stomaco. 

Poco distante Lord e Lady Stafford stavano parlando allegramente con una coppia di nobili che lei non riconobbe e decise di tenersi in disparte. 

Ad un tratto incontro' gli occhi di Thomas, che, dall'altra parte della stanza con un cenno, le fece intendere che doveva uscire dalla sala. 

Si allontanò discretamente, cercando di non dare nell'occhio, ma nessuno badava a lei, perché nessuno la conosceva. 

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora