CAPITOLO 37

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Sarah, al contrario del padre, fu immensamente felice per lei. 

Era una ragazza dolcissima e romantica e, al termine della lunga confessione di Elisa, aveva le lacrime agli occhi. 

L'abbraccio' forte stampandole un bacio sulla guancia dopodiché decisero di uscire a passeggiare percorrendo la strada sterrata che portava al villaggio. 

"Quando vi sposerete?". 

"Non abbiamo ancora messo a punto i dettagli…" inizio a dire Elisa.

Fu interrotta da una voce che conosceva molto bene. 

"Molto presto milady….penso che domani o al massimo dopodomani possa andare bene" Waldegrave era alle loro spalle e lasciò anch'egli un bacio sulla guancia di Elisa prima di portarsi di fronte a loro. 

Era bellissimo con il volto  disteso e rilassato e non si fece turbare dall'esternazione di sorpresa che uscì dalla bocca di lei.

"Cosa dite milord….io domani devo partire per la Scozia". 

"Per l'appunto…ti accompagno e ci sposiamo lungo la strada" sorrise furbo. 
"Gretna Green è distante un giorno, massimo due di viaggio. I testimoni poi, li abbiamo a portata di mano….". 

"E chi dovrebbero essere Lord Waldegrave? Non ditemi che volete quei due farabutti al vostro matrimonio! " esplose Sarah adirata. 

"Guardate milady che i due farabutti sono proprio dietro di voi" le rispose una voce alle sue spalle. 

Lei si girò lentamente trovando William e James che la guardavano accigliati in attesa che si scusasse per l'uscita infelice. 

Thomas rivolse a William un sorrisino ironico certo che l'amico avesse trovato pane per i suoi denti. 

Prese Elisa per mano e la trascino' lontana da quello che si preannunciava come uno scontro epico. 

Ebbero il tempo soltanto di sentire la risposta pungente di Sarah. 

"Oh….Lord Hamilton, mi dispiace che vi siate sentito chiamato in causa….ma io non ho fatto nomi, avete per caso la coda di paglia? " disse con voce falsamente angelica. 

Elisa rise di gusto mentre il suo fidanzato la allontanava dai tre. 

"Oh Thomas, penso che i tuoi amici abbiano trovato una bella gatta da pelare". 

"Lo penso anche io tesoro" si fermò nei pressi di una grossa quercia e la guidò dietro il tronco, nascosta da occhi indiscreti. 

"Allora…cosa ne pensi della mia idea?" le chiese prendendola tra le braccia e abbassandosi per avvicinare il volto a quello sorridente di lei. 

"Milord io credo che siate troppo impaziente" smise di ridere  all'improvviso come se un'idea le fosse balenata in testa. 

"Vuoi per caso sposarmi in segreto perché non mi ritieni alla tua altezza e temi il giudizio della società?".

Lui sorrise e la baciò dolcemente. 

"Sciocchina" le sussurrò a fior di labbra. 

"Ti amo infinitamente e me ne infischio di quello che pensano quei falsi perbenisti dei miei pari. Quello che mi preoccupa è la tua reputazione, che sarebbe compromessa irrimediabilmente se il tuo... stato divenisse troppo evidente" la baciò di nuovo, mai sazio del sapore delle sue labbra. 

"Ti umilierebbero in continuazione e sarei costretto a sfidarne a duello più d'uno". 

Scivolo' lungo il corpo di Elisa fino a toccare terra, in ginocchio, poi alzò il capo e la guardo', gli occhi dorati lucidi d'emozione. 

"Miss Grey, amore della mia vita e mia unica ragione di vita, vuoi rendermi l'uomo più felice del mondo accettando di diventare mia moglie?" tiro' fuori dal taschino della giacca lo stesso anello della volta precedente, che aveva tenuto da conto e preso dalla cassaforte prima di intraprendere il viaggio. 

Elisa faticava a respirare tale era l'emozione che le serrava la gola. 

Quell'uomo…..il suo splendido uomo, aveva pronunciato le più belle parole che una donna avesse potuto desiderare di sentirsi rivolgere, come poteva rifiutare?

Con le lacrime agli occhi, gli porse la mano sinistra affinché lui potesse infilarle l'anello. 

"Mio amore grandissimo…sono onorata di diventare tua moglie" gli prese il capo con entrambe le mani e se lo poggio' sul grembo. 

"E il nostro bambino è onorato di diventare tuo figlio davanti agli occhi di Dio" rimasero qualche istante in silenzio, assaporando il momento di felicità. 

"Milady, se non ti offendi, vorrei alzarmi…sai comincio ad essere vecchietto per queste cose e le mie giunture stanno reclamando" risero entrambi, stemperando il momento di commozione. 

Thomas si eresse in tutta la sua altezza e prese di nuovo Elisa tra le braccia staccandola da terra.

"Non voglio più addormentarmi senza te…senza voi vicino" disse toccandole la pancia. 

"Non voglio più sapervi soli e indifesi, il vostro posto è accanto a me, quindi milady ti concedo ancora due giorni…e poi sarai mia per sempre". 

Suggello' la promessa con l'ennesimo bacio.

Partirono il mattino successivo e Sarah chiese a Lord Stafford il permesso di potersi aggregare alla compagnia in modo da  presenziare al matrimonio della sua cara amica.

Egli, benché contrariato dalle nozze imminenti, acconsenti', facendosi promettere dalla figlia di tornare entro una settimana al massimo, in modo da poter intraprendere il viaggio di ritorno; lui avrebbe approfittato del tempo a disposizione, per far guarire la spalla ancora dolorante.

Il saluto tra Stafford e Miss Grey fu piuttosto freddo e distaccato e sotto la supervisione di Thomas, che era pronto ad intervenire qualora il conte non avesse mantenuto il dovuto decoro nei confronti della sua futura contessa.

Elisa e Thomas trascorsero i due giorni di viaggio, chiusi nella loro bolla di felicità con gli amici che fecero da contorno cercando di non invadere il loro spazio, per quanto fosse possibile all'interno di una carrozza seppur grande come quella di Waldegrave.

Arrivarono a Gretna Green che era sera e, nonostante l'insistenza del suo futuro sposo, Elisa fu irremovibile decidendo di far celebrare il matrimonio il mattino successivo.

"E sia, amore mio" Thomas rassegnato a passare un'altra notte senza averla affianco, le dette un bacio fugace sulle labbra e uscì dalla locanda presso la quale avevano scelto di soggiornare, per andare alla ricerca del fabbro che avrebbe officiato la breve cerimonia.

Gli amici non persero tempo a sfotterlo.

"Tommy sei ancora in tempo per ripensarci" James rideva a crepapelle.
"È stato esilarante vedere come la tua futura contessa ti comandi a bacchetta....non avrei mai detto che un uomo di mondo come te, si facesse mettere sotto da una donna".

Thomas gli diede uno scappellotto dietro il collo, ridendo sotto i baffi.

"Stai attento a come parli della mia sposa....tutto quello che dirai ti si ritorcera' contro, quando verrà il tuo turno".

"No amico mio...stai pur certo che mi godrò la vita ancora per molti anni prima di farmi mettere un cappio al collo".

William non intervenne, era stranamente silenzioso, così Thomas decise di pungolarlo, giusto per divertirsi un po'.

"E tu Hamilton, sei pronto al grande passo?" William lo guardo' di bieco senza rispondere.
"Quando Lady Stafford la finirà di maltrattati, forse riuscirai a farla capitolare" disse con falsa indifferenza continuando a camminare.

James si bloccò sul posto, la bocca spalancata per la sorpresa, fissando l'amico di fianco a lui.

"Che cosa voleva dire?" disse indicando Thomas che si era allontanato di pochi passi.

"Nulla...lascialo perdere, l'amore deve avergli dato alla testa" rispose William scuro in volto, ben consapevole che Thomas ci aveva visto giusto.









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