CAPITOLO 43

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"Elisa ti prego scrivimi non appena arrivate a Londra".

La carrozza era pronta per la partenza e le due sorelle erano strette in un abbraccio disperato, si erano appena ritrovate ed erano di nuovo costrette a separarsi.

Sarah, William e James erano saliti a bordo, mentre Waldegrave e MacCallan si erano allontanati discretamente per lasciare la giusta intimità alle loro donne.

"Farò di meglio...ti scriverò ad ogni sosta che effettueremo lungo il viaggio" Elisa si strinse forte alla sorella con le lacrime agli occhi.

"Oh Caroline...ho una tale paura al pensiero di ciò che mi aspetta. Si sarà già sparsa la notizia del matrimonio? Non oso immaginare i commenti malevoli e le illazioni sul mio conto...".

"Non te ne curare, rimarrai a Londra giusto il tempo di riportare Lady Stafford a suo padre e riprenderti dal viaggio. Tuo marito ci ha informato che intende godersi la luna di miele a Chewton e tornare in città in autunno per l'apertura del Parlamento, se sarai fortunata il tuo breve soggiorno passerà inosservato e poi.. " si abbassò per sussurrare all'orecchio della sorella.

" Neal ha promesso di portarmi a Berkeley non appena l'ultimo carico di merci lascerà il magazzino e, d'accordo con tuo marito, resteremo fino a settembre".

Esplosero in un grido di gioia e si abbracciarono di nuovo.

Thomas aiutò la moglie a salire sul predellino e lei, prima di entrare nella carrozza, lo fissò negli occhi con uno sguardo carico di un amore così grande che sentiva il cuore scoppiare.

"Grazie" gli disse dolcemente.

Lui le prese una mano e ne baciò le nocche.

"Farei di tutto per te amore mio".

Il viaggio di ritorno fu abbastanza movimentato in quanto Thomas pretendeva che si effettuassero numerose fermate, senza dare alcuna spiegazione di sorta, William e Sarah si punzecchiavano continuamente avvalorando l'ipotesi generale che il loro odiarsi fosse il preludio di un sentimento opposto, ma altrettanto forte, che stava germogliando.

James faceva da spettatore ai vari siparietti godendo nel vedere gli amici rincitrulliti dall'amore e non perdendo l'occasione per sbeffeggiarli.

Arrivarono a Darton nel pomeriggio del terzo giorno di viaggio e Thomas decreto' che avrebbero sostato due giorni nella locanda della volta precedente.

Lord Stafford, come avevano prefigurato, era tornato a Londra lasciando una lettera per la figlia, dove spiegava il motivo del rientro anticipato.

"Dice di sentirsi meglio e che aspetterà il mio ritorno con ansia" disse Sarah richiudendo la missiva, rivolta alla sua amica.

"Sono felice che milord abbia superato questa brutta vicenda, ma di me...non dice nulla?" rispose lei approfittando del fatto che Thomas fosse abbastanza distante da non poter sentire.

"Non ti ha menzionata" le rispose la ragazza con tono grave.

"Elisa...non ti crucciare, vedrai che prima o poi gli passerà, sai quanto ti è affezionato. Dopo la morte della mamma eravamo distrutti e tu sei stata come un faro nella notte, ma...impareremo ad andare avanti anche senza la tua costante presenza e comunque sono convinta che non ci dimenticherai".

Elisa si avvicinò e le prese le mani tra le sue.

"Non potrei mai dimenticare chi mi ha accolto con tanto amore...ti dirò di più, chiederò a Thomas se posso estendere l'invito per l'estate anche a voi".

Waldegrave approfitto' della sosta per chiedere al dottor Connelly di visitare Elisa.

Sapeva che lui era al corrente della gravidanza e volle interpellarlo per appurare le reali condizioni della moglie, fortunatamente non aveva più nausee, ma lo preoccupava il fatto che non riposasse abbastanza.

"Bentornato milord, avete fatto buon viaggio?" disse il dottore aprendo la porta dello studio per farlo entrare.

"Si, vi ringrazio" si accomodo' sulla poltrona di fronte al piccolo scrittoio posto in un angolo dello studio.

"Prego...ditemi Lord Waldegrave".

"Io...avevate ragione circa le sorprese" sorrise rivangando lo scambio di battute avvenuto giorni prima.

"Ne ho ricevuta una stupenda, voi sapete a cosa alludo...e ho preso le mie precauzioni sposando la diretta interessata".

"Sono felice Milord che vi siate assunto le vostre responsabilità, Miss Grey...scusate, Lady Waldegrave, per quanto ho potuto appurare, è una persona a modo e merita tutta la vostra attenzione".

"Sono assolutamente d'accordo con voi, difatti sono venuto a chiedervi se potete visitarla, con la dovuta discrezione mi raccomando, perché nessuno a parte noi e voi è al corrente della sua condizione".

"Ne sarei onorato milord e oserei dire che si sta trascurando troppo...tutti questi viaggi..." borbotto'.

"Avete ragione è per questo che vi ho cercato" rispose Thomas serio.

"Benissimo...allora verrò alla locanda tra un'ora con la scusa di voler verificare lo stato di salute della contessa a seguito dell'incidente" si tolse gli occhialetti tondi dal grosso naso e, soffiandoci sopra, li puli' con un panno.

Connelly confermo' lo stato di salute ottimale della paziente raccomandano molto riposo e Thomas si ripromise che, una volta arrivati a Londra, avrebbe relegato la consorte nella camera da letto, chiudendo il chiavistello della porta a doppia mandata.

Quando giunsero in città, cinque giorni dopo, erano tutti stremati e la prima tappa fu Stafford House.

Sarah abbraccio' la sua amica e le fece promettere di rivedersi il giorno successivo mentre William si occupò di recuperare il bagaglio della ragazza e le porse il braccio per scortarla fin davanti al portone.

Dalla carrozza assistettero all'ennesimo battibecco tra i due alla fine del quale, Sarah chiuse praticamente il portone in faccia ad un attonito Lord Hamilton.

"James...hai voglia di fare due passi?" urlò in direzione degli amici che, all'interno dell'abitacolo, ridevano a crepapelle.

Giunti a Waldegrave House, Thomas presento' la nuova contessa a tutto il personale e ordinò che i suoi bagagli fossero portati nella stanza padronale.

Il maggiordomo Mr. Curly si fece avanti discretamente, tossicchiando.

"Milord...prima che mi congedi, volevo avvisarvi che è arrivata una missiva estremamente urgente, così mi ha riferito chi l'ha consegnata" disse ponendogli di fronte un piattino d'argento con sopra una busta sigillata.

Esternamente c'era scritto soltanto 'Lord Waldegrave'.

Thomas la prese con cautela rigirandola tra le mani, aveva riconosciuto dalla scrittura svolazzante, l'autore della lettera ma solo quando l'ebbe in mano e gli arrivò al naso il profumo del quale era intrisa, né ebbe la conferma: Julia.

Il sangue gli deflui' dal volto, ma fu lesto a far sparire la lettera all'interno della tasca della giacca prima che Elisa potesse sospettare qualcosa.

"Milord..." lo appello' Elisa vedendolo vacillare.

"Scusa tesoro...è sicuramente dell'amministratore delle mie proprietà e ho una certa urgenza di leggerla. Che ne dici se ti faccio preparare un bagno caldo e poi ti raggiungo?".

Il maggiordomo si affrettò ad eclissarsi per dare seguito alle direttive del padrone, lasciandoli soli ai piedi della grande scala che portava ai piani superiori.

Elisa si alzò sulla punta delle scarpe per baciare Thomas che, andandole incontro, la strinse per la vita.

"Ti amo angelo mio, non lo dimenticare mai" e le stampo' un bacio che sapeva di disperazione, perché sentiva un brutto presagio agitarsi dentro di lui.

Nota dell'autrice

Carissime, pensavate che la storia finisse qui, della serie 'e vissero tutti felici e contenti'? Sbagliavate!
Thomas ed Elisa dovranno penare ancora perché un grave imprevisto sta per abbattersi sulle loro vite.
Continuate a seguirmi e scoprirete di cosa si tratta. 😘

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora