CAPITOLO 26

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Thomas le tolse la mano dalla bocca ed Elisa torno' a respirare anche se con affanno, sentire la schiena schiacciata contro il suo torace e le braccia di lui a racchiuderla come in un bozzolo, era una sensazione bellissima.

"Cosa avevi di così importante da discutere con gli Stafford?" continuò a sussurrarle all' orecchio.

"Non credo siano affari che ti riguardano....piuttosto, devo parlare anche con te" il cuore cominciò a battere forte al pensiero di ciò che stava per dire.

Si allontanò da lui di qualche passo.

"Dimmi..." Thomas si tese come una corda di violino.

Gli diede le spalle cominciando a parlare e a camminare nervosamente per la stanza.

"Mi hai chiesto ripetutamente circa i motivi per i quali mi sono allontanata da te...ebbene..."

"Ricordi la sera in cui mi hai chiesto di sposarti?".

"E come potrei dimenticare? È stata l'unica proposta di matrimonio che ho fatto in tutta la mia vita" un sorriso sarcastico gli si formò sulla bella bocca.
"All'unica donna che abbia mai amato..."

Questa volta fu lei a ridere.

"Oh si....mi hai talmente amato da cornificarmi quella sera stessa e chissà quante volte prima di allora....".

"Che cosa stai farneticando? Io non ho mai...".

"Quella sera sono venuta a cercarti...perché....volevo passare del tempo con te" si girò per guardarlo dritto negli occhi, senza paura.

"Volevo sorprenderti e....invece la sorpresa l'hai fatta tu, a me! Ti ho trovato in estasi...tra le braccia di Violet....lei era...discinta, e la stavi baciando..dopo aver baciato me...." provava ancora imbarazzo al ricordo.

Lui sgrano' gli occhi impallidendo, ricordando pure lui.

"Non è come pensi Elisa" si avvicinò poggiandole le mani sulle spalle e abbassando il capo per trovarsi alla sua altezza.

"Era stato tutto organizzato da quei due debosciati....è stata una goliardata...ti prego credimi, mi è saltata addosso..."

"Thomas, la stavi baciando e...non mi sembravi costretto...." rise senza allegria.
"Avevi chiesto anche a lei di sposarti?".

"Mi devi credere, ti prego...porterò al tuo cospetto Willy e James, confermeranno..".

"Non puoi pensare che possa credere alla loro parola, in fondo...siete fatti della stessa pasta" continuò imperterrita senza permettergli di ribattere.

"Comunque, caro conte, per fartela breve, sono tornata a casa subito dopo, arrabbiata, umiliata e decisa a dimenticarti, ma....l'altro esempio di virtù impersonato da mio padre, al mio rifiuto di sposarti, ha presentato il piano di riserva : farmi sposare il Baronetto Brummel dietro congrua rendita....per lui è mia madre, s'intende".

Thomas prese fiato, non si era ancora accorto di averlo trattenuto.

" Ma all'epoca era già vecchio... ".

"Per l'appunto ho rifiutato....ricavandoci botte a non finire e reclusione nella mia stanza. Sono fuggita quella notte stessa calandomi dalla finestra, memore della sorte toccata a mia sorella... " terminò amareggiata ricordando quel momento.

Nella stanza calò il silenzio.

"Perché non sei venuta da me? " Thomas era scioccato, pensava alla giovane donna in balia degli eventi e sentiva male al cuore.

Lei si allontanò disgustata, strinse le mani a pugno fino a conficcare le unghie nella carne, per evitare che le lacrime, che le inodavano gli occhi, scendessero giù facendola apparire debole.

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora