CAPITOLO 35

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"Ops….perdonatemi...non volevo…" Sarah non si sorprese poi tanto nel trovare quei due in un atteggiamento inequivocabile e compromettente.

In cuor suo sapeva che, quella provata per Waldegrave, era stata una cotta passeggera, dovuta più che altro alla voglia di eguagliare un amore unico e struggente come quello condiviso dai suoi genitori, mentre, fin dal primo momento che aveva veduto Elisa e Waldegrave nella stessa stanza, era stata consapevole della forza magnetica che li attirava l'uno verso l'altra. 

Non c'era stato modo di chiedere a Lord Waldegrave quali divergenze ci fossero state in passato tra lui e la sua cara amica, ma Sarah, guardandoli, pensò che le avessero appianate.

"Milady…non dovete pensare…." Elisa era rossa fino alla radice dei capelli, mentre cercava di divincolarsi dall'abbraccio di Thomas, il quale non si scomposte affatto prendendo in mano la situazione.

"Lady Sarah vogliate essere la prima a congratularsi con noi, ho chiesto a Miss Grey di diventare mia moglie e lei…". 

"Lei proprio un bel niente.." lo interruppe Elisa stizzita, battendo un piede a terra. 

"Non vi permetto di diffondere notizie non vere…" e poi rivolgendosi alla sua protetta. 

"Non ho ancora accettato milady, dobbiamo chiarire alcuni punti in sospeso e…la priorita' è ricongiungermi a mia sorella... ho bisogno di lei in questo momento" non sapeva a chi confidare il suo segreto e sperava nella magnanimità di Caroline nel perdonarla per tutti quegli anni di silenzio. 

Finché erano vissute insieme, il loro rapporto era stato perfetto.
Mr. Grey le aveva tenute confinate nella tenuta fino al debutto in società e da sorelle erano diventate amiche traendo conforto l'una nell'altra, nella gioia e nel dolore, non ultimo quello di Caroline nel dover sposare uno sconosciuto e trasferirsi in Scozia. 

Elisa le aveva promesso che sarebbe andata a trovarla presto e avrebbero passato un po' di tempo insieme, ma poi era successo tutto il patatrac e per ovvi motivi non si era potuta rivolgere a lei. 

"E quando vorresti partire? Mio padre….". 

"Partirò senza di voi Sarah! Lord Waldegrave mi organizzerà il viaggio con tanto di scorta" si girò verso Thomas in cerca del suo appoggio e lui l'accontento' piegando il capo in segno d'assenso, anche se era rigido e teso come un manichino. 

Ma ad Elisa non importava se gli altri non approvavano. 

Voleva percorrere il resto del viaggio sola con i suoi pensieri ed i suoi malesseri senza doverne dare conto a nessuno. 

"Benissimo Elisa…rispetterò la tua decisione! Per quanto riguarda mio padre, credo gli occorra qualche giorno per riprendersi, ma…..forse è il caso che tu gli parli a cuore aperto, come hai fatto con me. Non credo che la prenderà molto bene…". 

"Ne sono consapevole, ma…deve comprendere che dopo gli ultimi accadimenti, sento il bisogno di ricongiungermi con una parte mancante del mio cuore…non posso attendere oltre" rivolse a Sarah uno sguardo implorante quasi fosse lei la persona da convincere. 

Sarah prese un grosso respiro, le lacrime agli occhi, certa dell'imminente distacco. 

" Oh…io lo capisco….ma lui.. ". 

Thomas era rimasto in silenzio,  ad assistere allo scambio di battute, ma decise di intervenire proprio in quel momento. 

"Lady Stafford vostro padre dovrà cominciare ad abituarsi all'assenza di Elisa, quando sarà mia moglie non le permetterò di lavorare". 

" 'Non le permettero' di lavorare'" gli fece il verso Elisa, irata. 

"Ma vi sentite quando parlate Waldegrave? Punto primo sono una donna adulta e indipendente e non ho bisogno del permesso di nessuno" gli apriva le dita della mano davanti agli occhi sciorinando le sue argomentazioni.

"Punto secondo, non ho  acconsentito a sposarvi e con queste premesse non credo che lo farò mai, e terzo punto, con Lord Stafford me la vedo io, glielo devo…" terminò con un sussurro guardando Thomas negli occhi e quello che vi lesse le piacque. 

Thomas la rispettava! Accidenti che grinta la sua donna! Per anni gli avevano messo di fronte verginelle tremanti sperando ne scegliesse una da impalmare, quando lui ne desiderava solo una, bellissima e ostinatissima, ed ora che ce l'aveva di fronte in carne ed ossa, non se la sarebbe lasciata più sfuggire. 

"Come vuoi futura Lady Waldegrave, sono ai tuoi ordini" disse abbozzando un sorriso soddisfatto e baciandole la mano protesa ad elencare i vari punti. 

Lord Stafford non fu altrettanto condiscendente come la figlia. 

Si oppose con tutte le sue poche forze alla partenza di Elisa, chiedendole di aspettare che si fosse rimesso per terminare il viaggio tutti insieme. 

Persino Thomas si scontro' con lui, difendendola a spada tratta e provocandole un rigurgito di coscienza per non avergli confessato di aspettare un figlio, ma Elisa aveva una tale confusione in testa e una paura irrazionale verso il futuro che l'attendeva, da farle desiderare di allontanarsi il più velocemente possibile da tutti loro. 

Due giorni dopo finalmente, fu tutto pronto per la partenza, prevista per il mattino successivo. 

Elisa aveva evitato accuratamente di rimanere di nuovo sola con Waldegrave, impiegando il tempo tra l'assistenza a Stafford e le passeggiate con Sarah che, da amica qual'era, non le chiese mai nulla delle vicende passate. 

Quell'ultima sera cenarono tutti insieme nella sala comune della locanda. 

Elisa, Sarah e Lord Stafford da una parte, e dall'altro lato del tavolo Thomas, William e James. 

Il locandiere servi' loro lo stufato di agnello preparato per l'occasione ed il suo arrivo fu accolto da un tiepido entusiasmo. 

I commensali erano poco loquaci ed Elisa era consapevole di essere la fonte di tanta discordia. 

Una zaffata della pietanza le arrivo' alle narici, provocandole un attacco di nausea e, atterrita dalla possibilità di vomitare di fronte a così vasta platea, si alzo' di scatto. 

"Perdonatemi….ho bisogno di prendere una boccata d'aria…." e fuggì di corsa verso la porta che si apriva sul cortile esterno. 

Thomas anticipo' tutti, andandole dietro. 

"Rimanete seduti…ci penso io" disse loro mentre varcava la soglia. 

Trovò Elisa con le spalle poggiate al tronco di una quercia, le braccia avvolte attorno al busto ed il volto esangue. 

"Amore mio…" le accarezzo' dolcemente una guancia. 

"Apri gli occhi…ti prego guardami…" lei aprì quelle iridi di smeraldo, ma le rivolse a terra. 

Allora Thomas le mise due dita sotto il mento, costringendola ad incrociare il suo sguardo. 

"Cosa ti è preso? Perché sei fuggita a quel modo?". 

Leggendo la sincera preoccupazione negli occhi di lui, sommata all'appellativo con il quale le si era rivolto, seppe di non poter più mentire. 

"Temo di…essere incinta di tuo figlio" sussurrò. 

Le espressioni che si alternarono sul volto di Thomas furono, nell'ordine,  incredulità e poi di felicità. 

Ridendo senza freni, la prese per la vita staccandola da terra e stringendola al petto, cominciò a volteggiare su se stesso, impazzito dalla gioia. 

"Waldegrave….mettimi subito a terra" gridò Elisa bettendo i pugni sulle sue spalle, falsamente stizzita, ma con in bocca un sorriso luminoso. 
"Rischio di vomitare sulla tua bella camicia immacolata….." continuò cercando di farsi ascoltare. 

Lui si fermò, ma non la mise in terra, continuando a guardarla intensamente negli occhi. 

"Ti amo Elisa…e voglio sposarti. Non ho mai desiderato nulla come desidero te…e nostro figlio.." le sussurrò all'orecchio. 

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora