EPILOGO

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La primavera era alle porte e a Chewton House si respirava un'aria di felicità e serenità.

Le carrozze fermarono la loro corsa nel piazzale antistante la dimora ed il personale di servizio si precipitò all'esterno per coadiuvare cocchieri e camerieri personali nello scarico del bagaglio.

Lord Stafford e Lady Sarah furono scortati all'interno della casa e, a seguire, fu il turno di Lord Hamilton e Lord Carlton.

Tutti in accordo avevano deciso, di lasciare la stagione londinese nel pieno del suo fulgore, per trascorrere insieme a Thomas ed Elisa, il periodo che mancava al parto.

I MacCallan li avevano preceduti di due giorni e fecero gli onori di casa in vece dei padroni, accogliendoli in salotto. Dopo i convenevoli di rito, nella stanza cadde un silenzio imbarazzante rotto dalla risatina nervosa di Caroline.

"Lord Waldegrave porge le sue scuse per non avervi ricevuto, ma Elisa da questa mattina presto è indisposta ed ha preferito rimanerle accanto".

"Avete chiamato il dottore?" era risaputo che alla data del parto mancava un mese e Sarah ebbe paura per la sua amica.

"Dovrebbe arrivare a breve e nel frattempo Thomas la sta intrattenendo per non impensierirla, comunque mi ha incaricato di riferire che vi vedrete a pranzo".

Lord Stafford bofonchió qualcosa di indistinto rivolgendo lo sguardo al di fuori della finestra. Aveva accettato solo recentemente il matrimonio di Elisa e Thomas ed era ancora sensibile riguardo a quell'argomento.

"Padre hai detto qualcosa?" lo incitó Sarah.

"Ho detto soltanto che mi auguro che Waldegrave sappia quello che fa, altrimenti..." rispose burbero.

"Milord, Lord Waldegrave ama moltissimo sua moglie e sono sicuro che provvederà ai suoi bisogni" intervenne William piccato.

In quel momento si udì gridare e Thomas entró trafelato nella stanza.

"Presto Caroline...Elisa ha le doglie" era sudato ed i capelli gli aderivano alla fronte facendolo apparire trasandato.

"Cercate il dottore e portatelo qui, immediatamente" urló in direzione dei suoi amici prima di scappare verso le scale.

Le salí due a due con Caroline e Sarah alle calcagna.

"Thomas..." gli gridó dietro la cognata.

"È troppo in anticipo...non va bene...".

Lui non si prese la briga di rispondere ed entró nuovamente nella camera padronale.

Elisa era sul letto, sdraiata di lato e con le braccia incrociate sull'enorme pancia che trapelava dalla camicia da notte bianca.

Aveva il volto sudato e teso per il dolore, ma non appena scorse suo marito e le due donne si rasserenó.

"Dio ti ringrazio...pensavo fossi fuggito lontano" tentó di sorridere, ma le uscí solo un ghigno.

"Amore sei sempre prevenuta nei miei confronti" Thomas sorrise a sua volta, sedendo dietro di lei e cominciando a massaggiarle la schiena e le spalle.

"Come ti senti?" disse baciandole una guancia bagnata di sudore e lacrime.

"Ora che sono qui le mie due sorelle, ancora meglio".

Sarah si avvicinó timorosa.

"Elisa...ti prego cerca di resistere, vedrai il dottore ti visiterà e decreterà che è un falso allarme" disse Sarah per rassicurarla, ma la voce tremava.

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora