Elisa immerse la pezzuola nell'acqua per l'ennesima volta in quella lunga notte.
Thomas non aveva mai ripreso conoscenza e la febbre era aumentata in modo considerevole.
Grazie all'aiuto di Caroline e degli uomini era riuscita a spogliarlo completamente in modo da poter applicare spugnature di acqua e aceto per far si che la temperatura si mantenesse a livelli accettabili, purtroppo quella condizione aveva una durata fin troppo breve e si doveva ricominciare da capo.Thomas si dimenava e vaneggiando urlava a squarciagola il nome della moglie e allora lei lo accarezzava fino a che non era più tranquillo.
Il dottore era rimasto in casa e ad ogni ora entrava nella stanza per controllare l'evolversi della situazione.
Si era espresso in modo favorevole riguardo alle spugnature ma allo stesso tempo, aveva mostrato preoccupazione per lo stato fisico ed emotivo di Elisa che non riusciva ad allontanarsi dal marito se non espletare i bisogni corporali.
L'adrenalina che aveva in corpo la teneva sveglia e vigile tanto che Caroline ad ogni lasso di tempo, la costringeva a sdraiarsi ed alzare le gambe per favorire la circolazione.
Ad un certo momento della notte temettero il peggio e Neal fece portare una vasca riempita con dell'acqua gelida, prese il cognato in braccio e ve lo immerse fino alla vita, attento a non bagnare la fasciatura.
William e James lo aiutarono nell'impresa di renderlo innocuo quando, dall'oblío nel quale era caduto, cominció ad inveire ed a scalciare per poter uscire da quell' inferno di ghiaccio.
Le donne fortunatamente erano state allontanate e non furono testimoni del momento in cui Thomas svenne di nuovo e, trasportato dai tre amici fin sul letto, fu asciugato con cura e messo sotto le lenzuola fresche di bucato che Caroline nel frattempo aveva provveduto a far cambiare.
Si era appena tranquillizzato e la temperatura era scesa allorché Elisa rientró in camera.
"Possiamo sperare che il peggio sia passato?" sussurró rivolta a suo cognato.
"Per questa notte non possiamo fare altro se non aspettare, sperando che la febbre si mantenga nella norma perché aimè, non possiamo ricorrere di nuovo al rimedio di poc'anzi, il suo corpo non lo sopporterebbe. Ad ogni modo ora dorme sereno, perché non vai a riposare anche tu insieme a Caroline? Io e i ragazzi saremo con lui, non lo lasceremo un'istante".
"Sei molto cortese, ti ringrazio di cuore, ma se si sveglierà dovrà trovare me al suo capezzale" rispose guardando il marito.
"E sia, chiamaci per qualsiasi necessità" le diede un bacio di confronto sulla guancia e uscì.
Lei si avvicinò al letto in punta di piedi, timorosa di alterare il sonno senza incubi di suo marito.
Sedette sulla poltrona di fianco al letto e gli prese una mano tra le sue.
" Come sei bello amore mio" disse piano spostando di lato un ciuffo di capelli biondi che gli era caduto sulla fronte.
"Vorrei poterti guardare negli occhi e ripeterlo all'infinito che ti amo da impazzire, che nella vita non ho amato altri che te e che, se me lo permetterai, ti amerò fino alla fine dei nostri giorni...ma prima dobbiamo veder nascere il nostro bambino e amarlo, coccolarlo, viziarlo..." poggió la fronte sulla mano che teneva stretta, gli occhi pieni di lacrime in procinto di cadere.
"...ti prego amore torna da me come hai già fatto una volta e non lasciarmi mai più" pianse tutte le sue lacrime e si addormentó in quella posizione scomoda.
Thomas aprí gli occhi, un dolore lancinante gli comprimeva il torace e d'istinto provó a metterci una mano sopra per cercare di alleviarlo, ma la mano destra era bloccata.
Provó con la sinistra ma non ebbe successo.
Era stato legato?
Si guardó intorno riconoscendo come sua la stanza da letto nella quale si trovava e cercò di ricordare gli eventi che lo avevano condotto fin lì.
Gli occhi faticavano a mantenersi aperti, tale era la spossatezza che lo pervadeva, e fu tentato di chiuderli di nuovo per lasciarsi andare, ma lo sguardo gli cadde sulla figura abbandonata scompostamente su una seduta di fianco al letto.
Aveva il volto poggiato sul suo ventre e le mani intrecciate alle sue e, nonostante la semioscurita' della stanza, riuscì a riconoscerne le fattezze.
Sfiló delicatamente una mano dalla stretta e accarezzó il volto della sua amata che si destó all'istante.
"Thomas..." sussurró toccandogli la fronte ora più fresca.
"Come ti senti?".
Lui sorrise debolmente.
"Come se mi avessero appena sparato? " tentó di fare dell'ironia avendo appena ricordato gli eventi, ma Elisa non sorrise, restando mortalmente seria.
"Ti rendi conto che sono stata sul punto di perderti?" lo rimpriveró con il tono di voce alterato dalla rabbia.
"Per la stupidità di voi uomini che pensate di risolvere i problemi con le armi, mio figlio ha rischiato di non conoscere suo padre".
Thomas le accarezzó il volto dolcemente.
"Hai ragione amore mio, a volte siamo veramente incoscienti" sospirò stanco poggiando pesantemente la testa sul cuscino.
Elisa si alzò dalla sedia e stampó un bacio sulla guancia del marito.
"Ora riposa, io vado ad informare gli altri che ti sei svegliato...sono tutti qui per te" disse quando incroció lo sguardo interrogativo di Thomas.
"I tuoi amici...Neal e Caroline... Sarah e Lord Stafford, ci siamo dati il cambio al tuo capezzale, non ti abbiamo mai lasciato solo" la voce le si spezzò e una lacrima solitaria le percorse la gota, fermando la sua corsa sulle labbra.Thomas allungó la mano e la catturó con la punta di un dito.
"Mi dispiace di averti causato di nuovo tanto dolore, io..." si interruppe quando un pensiero gli balenó in mente.
"Grey che fine ha fatto?".Elisa aggiró il letto è si sdraió accanto a lui.
"È ricoverato in ospedale, probabilmente non sarà più in grado di camminare" disse a un soffio dalle sue labbra.
"Neal, come ultimo atto di clemenza, ha disposto che venga rinchiuso in una struttura che si prenderà cura di lui fino alla morte".Thomas si perse in quegli occhi verdi che tanto amava.
"Tu cosa provi?" le disse sfiorandole le labbra con le proprie.
"Sollievo...come se mi fossi risvegliata da un incubo. Ho vissuto la mia gioventù accanto ad un essere crudele che ha continuato a perseguitarmi fino a che il mio eroe non l'ha messo fuori combattimento" Elisa sorrise accarezzando dolcemente la guancia di Thomas.
"Ti amo mio eroe e non ti ringrazierò mai abbastanza per aver rischiato la vita per salvarmi, se ti avessi perso io...".Thomas le chiuse la bocca con un bacio appassionato che li lasciò entrambi con il fiato corto.
"Shhhhhhh...non mi perderai mai, il mio posto è accanto a te e niente e nessuno potrà più separarci".
Si baciarono di nuovo dimentichi del mondo al di fuori di quella stanza.
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MIO UNICO AMORE
Genç Kız EdebiyatıSTORIA COMPLETATA Inghilterra '800 Elisa vive in casa di Lord Stafford sotto falso nome. Dopo otto anni il caso le farà incontrare di nuovo Thomas il quale non ha mai saputo i motivi del suo allontanamento. L' odio reciproco li porterà sull'orlo del...