CAPITOLO 41

886 59 3
                                    

Neal si rivelò una persona squisita e volle conoscere tutti i dettagli della vita della cognata e le vicissitudini legate al suocero.

Affermò di averlo conosciuto ad una fiera del bestiame che si era svolta vicino a Berkeley e gli era parsa, in un primo momento, una persona a modo.

Quando Neal gli aveva confidato che non era sposato, lui gli aveva offerto in moglie la sua figlia maggiore.

Neal era stato titubante, da buon commerciante non era solito comprare a scatola chiusa, ma quella brava persona di Mr. Grey, gli aveva proposto di valutare l'acquisto inviandoglielo direttamente a destinazione, con la clausola che, se non fosse rimasto soddisfatto, lo avrebbe potuto rimandare al mittente.

"Gli avrei volentieri spaccato la faccia a quel lurido verme, come poteva barattare il sangue del suo sangue? Ma, allo stesso tempo, ero curioso di conoscere il fiore di rara bellezza..." guardo' la moglie con una tale tenerezza, che Elisa si sentì salire di nuovo le lacrime agli occhi.

"...che lui aveva descritto. Quando ho conosciuto Caroline è stato amore a prima vista, almeno da parte mia" rise talmente forte, che le pareti parvero vibrare.

"Lei credo sia rimasta leggermente scioccata...ma l'ho saputa conquistare e ho liquidato quel bastardo in modo che il mio dolce tesoro, non avesse più dovuto vederlo...è tutto".

Waldegrave, che inizialmente aveva giudicato quell'omone dai capelli rossi rozzo e inadeguato, dovette ricredersi quando lesse nei suoi occhi, l'amore e la devozione verso Caroline.

I bambini poi furono la sorpresa maggiore.

Due femmine di sei e cinque anni che erano la copia del papà e il maschietto di tre anni con i lineamenti delicati della mamma.

Thomas immagino' il proprio figlio alla loro età e spero' che, maschio o femmina che fosse, somigliasse ad Elisa.

Sorrise come un'ebete fino a che non si sentì sfiorare una mano.

"Thomas, dobbiamo congedarci...i nostri amici stanno aspettando da troppo tempo...".

"Intendete quei giovani che sostano a pochi metri da qui?" la interruppe MacCallan.

"Si Neal, dobbiamo raggiungerli e trovare una locanda..." rispose stancamente Elisa.

"Non se ne parla...siete tutti nostri ospiti" poi rivolgendosi alla moglie.

"Tesoro, dai disposizioni affinché siano preparate le stanze e la cena per tutti" concluse allegro, confermando la proverbiale ospitalità scozzese.

La cena si svolse in una clima informale ed allegro e, quando arrivo' l'ora di ritirarsi, Caroline prese la sorella da una parte.

"Allora...dimmi cosa pensi della mia famiglia" le chiese sottovoce.

Elisa la guardo' dritta negli occhi affinché leggesse la verità nelle sue parole.

"È meravigliosa...io...spero di riuscire perlomeno ad eguagliarti e sono immensamente felice per te, è edivente quanto Neal ti ami e ti rispetti".

"Come Thomas ama te, lo si legge dal suo sguardo...è incredibile il modo con il quale vi siete rincontrati e abbiate scoperto di amarvi ancora".

Elisa volse gli occhi altrove, incapace di reggere lo sguardo della sorella, sapendo di dover continuare a mentire.

"Io...non so...spero soltanto che non siamo stati troppo precipitosi, sai... lui in questi anni non è stato proprio un esempio di virtù... aveva molte amicizie femminili...ho paura di non bastargli" terminò in un sussurro, felice di poter confidare a qualcuno la sua più grande paura.

"Elisa guardami..." Caroline le prese il volto tra le mani.

"Sta a noi donne tenerci stretti i nostri uomini, non permettere mai a nessuna di insinuarsi tra di voi e semmai dovessi avere un dubbio...parlane con lui e...come ultima spiaggia ricorda che la mia casa per te sarà sempre aperta" l'abbraccio' forte sussurrandole all'orecchio.
"E poi insieme progetteremo l'omicidio di Waldegrave" risero contemporaneamente.

Thomas aspetto' che le sorelle si separassero, prima di reclamare la moglie ed accomiatarsi.

Arrivati nella camera loro assegnata, chiuse la porta e la prese tra le braccia.

"Mi sei mancata amore mio".

"Eravamo nella stessa stanza" rispose lei sorridendo, con il capo poggiato sul suo petto.

"Non fare la spiritosa con me, contessa, sai benissimo a cosa alludo...".

Lei alzò gli occhi verdi e luminosi come smeraldi per poterlo guardare in volto.

"Mi sei mancato anche tu amore...".

Sentirono bussare alla porta e due servitori portarono una vasca in ghisa che posero al centro della stanza seguiti da altri due che versarono dei secchi di acqua fumante al suo interno.

Poi fu la volta di una cameriera che consegnò il sapone ed i teli.

"Se milord permette, aiuto la contessa con il bagno".

"Al bagno della contessa ci penso io, grazie comunque" rispose lui, liquidandola con un gesto eloquente della mano.

Lei piego' il capo in segno di riverenza ed uscì.

Elisa rossa fino alla radice dei capelli, colpì Thomas ad una spalla.

"Accidenti a te...cosa penserà di noi?".

"Ho chiesto a Caroline di predisporre un bagno rilassante per mia moglie, non di mandare una cameriera. Mi voglio occupare in prima persona del tuo benessere..." e cominciò a spogliarla.

Quando l'ebbe lasciata completamente nuda, si denudo' a sua volta ed entrò nella vasca chiamandola a se allungando una mano.

" Vieni dentro...e stai attenta a non scivolare" la prese per vita e la alzò leggermente per permetterle di posizionarsi di fronte dandogli le spalle, dopodiché sedette nella piccola vasca e se la prese in grembo, tra le sue lunghe gambe.

Agguanto' il pezzo di sapone e la massaggio' delicatamente sulle spalle, sul collo stando ben attento a non bagnare i capelli, sul seno e oltre fino ad arrivare alla pancia dove era custodito il loro tesoro.

Indugio' a lungo su quel punto, auspicando che quell'esserino sentisse le mani del papà che lo accarezzavano.

Baciò il collo di Elisa, che ad occhi chiusi era poggiata al petto del marito e si stava godendo le attenzioni che lui le riservava.

"Cosa ti ha detto tua sorella per renderti così triste? " le disse soffiandole il fiato sul collo.

"Quando?" lei si mise subito in allerta facendo finta di cadere dalle nuvole.

"Poco fa...quando ti ha allontanata da me, improvvisamente hai mutato espressione" insistette lui continuando con il massaggio erotico e baciandole il lobo dell'orecchio.

"Stavamo rivangando il passato e mi sono intristita" rispose Elisa fin troppo precipitosamente.

Thomas rimase in silenzio qualche istante poi prendendole il mento la voltò verso di lui.

"Cosa mi stai nascondendo?".

"Nulla...ti prego posso uscire? Ho freddo..." rispose lei alzandosi di scatto.

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora