Thomas giro' l'angolo scrutando la strada.
Aveva chiesto al cocchiere di lasciarlo a due isolati dalla casa di Julia.
Si mosse circospetto, rasente il muro, memore della volta precedente in cui era stato avventato rischiando di essere scoperto.
Questa volta si sarebbe servito dell'oscurita' delle tenebre per celare la sua identità.
Bussò tre volte alla porta e Julia gli aprì quasi all'istante avendola lui avvertita per tempo della visita.
"Thomas, finalmente" gli si getto' addosso cercando di baciarlo, ma la scanso', infastidito.
"Non mi toccare, non sono qui per questo" si avvicinò al mobile dove sapeva di trovare i liquori.
"Sono stato informato che mi hai cercato ripetutamente, anzi mi hai minacciato per meglio dire…" disse senza tanti preamboli.
"Thomas, non volevo…".
" Non mi interrompere e da ora in avanti chiamami Waldegrave, non voglio più sentire il mio nome di battesimo pronunciato dalla tua bocca" aggiunse sprezzante.
"Allora, ripeto, ho saputo che hai osato minacciare di recarti a Chewton House…mi hanno riferito il giusto?" la guardo' furente.
"Si milord, vi hanno riferito bene. E voi? Quando pensavate di farmi avere vostre notizie? Ricordate che aspetto un figlio da voi?" rispose digrignando i denti.
"Fino a prova contraria".
"Il figlio è il vostro, non ho alcun dubbio" ribadi' lei.
"Io al contrario…ne ho" disse guardandola dritta negli occhi, sperando di essere credibile.
"Ed è per questo che ti farò visitare dal mio medico di fiducia che appurera' se sei davvero incinta…e se così sarà, al momento della nascita, vedrò con i miei occhi quanto questo figlio mi somiglia" sorrise con crudelta'
Julia sbianco'.
"Non oserete…perché pensante che vi stia mentendo?" si pose di fronte a lui guardandolo negli occhi.
"Quando mi avete abbandonata, l'ho accettato di buon grado, sapevo a cosa andavo incontro innamorandomi di voi… avevate messo bene in chiaro quale fosse il mio ruolo fin dall'inizio. Mi avete offerto la casa e una buonuscita sostanziosa…rimanere incinta non era nelle mie intenzioni e quando l'ho scoperto, devo ammettere, che mi ha destabilizzata. Al club avevo conosciuto un'altra persona ed ero in procinto di iniziare una frequentazione, ma ora come potete capire bene…non è possibile. So che siete un gentiluomo e vi prenderete le vostre responsabilità, vi dimostrerò che non mento…per il momento però mi dovrete credere sulla parola" al termine del monologo una lacrima solitaria riga a la sua guancia, ma Thomas non si fece intenerire, aveva troppo da perdere.
"Io non ti credo. O si fa come dico io oppure dovrai arrangiarti e, se mi calunnierai, ti denuncero' e sarai costretta a difenderti in tribunale per aver cercato di rovinare un pari d'Inghilterra".
Julia ammutoli', esterrefatta.
Thomas la osservo' attentamente.
Aveva messo a punto quello stratagemma insieme agli amici, augurandosi che stesse mentendo e che, per paura di ritorsioni, scoprisse le sue carte.
Forse il piano stava funzionando.
"Ci devo pensare" disse lei ancora battagliera ma meno decisa.
"Vi farò sapere…" concluse dandogli le spalle.
Thomas non si prese la briga di rispondere, ma girò i tacchi e se ne andò.
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MIO UNICO AMORE
ChickLitSTORIA COMPLETATA Inghilterra '800 Elisa vive in casa di Lord Stafford sotto falso nome. Dopo otto anni il caso le farà incontrare di nuovo Thomas il quale non ha mai saputo i motivi del suo allontanamento. L' odio reciproco li porterà sull'orlo del...