Quando Pearson aprì il portone e si trovò di fronte i tre nobiluomini, seppe con certezza che ci sarebbero stati guai.
Lo sguardo truce di Lord Waldegrave era tutto un programma e l'ordine che gli era stato impartito poco prima da Lady Stafford gli faceva ancora tremare le ginocchia
"Buonasera Mr. Pearson, vuole avvisare la contessa di Waldegrave che sono arrivato?" esordí Thomas con il tono di chi era abituato a comandare.
Iniziano i giochi, pensó il maggiordomo.
"Sono spiacente Milord, ma la contessa non è ancora rientrata".
"Allora annunciatemi a Lady Stafford o Mrs. MacCallan…" continuò con falsa indifferenza.
"Sono uscite anche loro signore, non saprei dirvi a che ora rientreranno" il tono piatto e cantilenante di Pearson non era inusuale, ma Thomas, con i nervi a fior di pelle, ne fu infastidito.
"Allora le attenderemo" rispose lui cercando di farsi strada all'interno della casa, ma Pearson gli bloccò la strada parandosi di fronte.
"Sono spiacente, ma non sono autorizzato a farvi accomodare senza il permesso dei signori" Pearson pregò silenziosamente affinché Waldegrave se ne andasse senza fare storie, ma le preghiere risultarono vane.
"Esigo di vedere immediatamente Stafford" urlò Thomas provando una manovra di sfondamento ai danni del povero Pearson.
Gli amici provarono a trattenerlo ma inutilmente, Thomas possedeva di suo una corporatura imponente, poi quando era infuriato ci voleva un tiro di buoi per fermarlo.
"Milord…Lord Stafford e Mr. MacCallan sono nello studio…" provò a dire il maggiordomo intimorito.
"No Pearson siamo proprio dietro di te" rispose il padrone alle sue spalle.
"Waldegrave…di nuovo qui? Allora il tuo è proprio un vizio" Stafford sorrise sarcastico."Come tu hai il vizio di trattenere ciò che mi appartiene..." rispose Thomas con lo stesso tono.
"Voglio vedere mia moglie e non me ne andrò da qui fino a che non si farà viva"."Signori" Neal richiamo' l'attenzione generale.
"Ci diamo una calmata? Siamo gentiluomini non scaricatori di porto, beviamo qualcosa e parliamo con calma" poi guardó Thomas e gli fece capire con un gesto che, se avesse rifiutato, gli avrebbe reciso la carotide.Lord Stafford assenti' a denti stretti e fece segno alla combriccola di seguirlo.
Li guidò fino al salotto nel più totale silenzio.
William intravide un movimento in cima alla grande scala e intuì che qualcuno li stava spiando dall'alto ma, visto il clima che si respirava, preferì tenerlo per sé.
Neal avvicinò Thomas e gli sussurrò all'orecchio.
"Ti devo parlare…solo noi due" e poi si rivolse a Stafford.
"Milord devo conferire con mio cognato, vi raggiungiamo subito" concluse mentre gli altri tre entravano nella stanza chiudendo la porta alle loro spalle per concedere loro un po' di privacy.
"Allora Thomas…che accidenti stai combinando?" esordì adirato.
"Neal almeno tu, dammi tregua" rispose sfinito.
"Prima spiegami come mai vi trovate tutti a Londra"."Io e mia moglie siamo arrivati a Chewton cinque giorni fa. Elisa ci ha informati che tu eri partito per la città ma lo stato in cui l'abbiamo trovata…non era proprio ottimale".
"È stata malata?" chiese Thomas allarmato, poggiando le spalle al muro per sostenersi.
"Questo non te lo so dire, ma era smunta e deperita rispetto all'ultima volta che l'avevamo vista. Poi quella sera stessa, è arrivata la tua lettera e sembrava essersi risollevata il morale, ma il mattino successivo…" si interruppe non sapendo come comunicargli la brutta notizia.
"Ti prego, non tenermi sulle spine" lo imploró Thomas.
Neal incamero' una gran quantità d'aria prima di rispondere.
"La sua cameriera Claire…ha gridato chiedendo aiuto e quando io e Caroline siamo entrati nella vostra camera, Elisa era stesa a terra, svenuta".
Thomas sentì il sangue defluire dal viso e le gambe cedere.
"Il bambino?" oso' chiedere.
"Abbiamo chiamato il dottore che ci ha rassicurati sulla salute di entrambi, ma quella santa donna di tua moglie non può continuare così. Lo capisci che nel suo stato deve stare tranquilla? A proposito grazie per averci informati del bambino... ".
"Neal andiamo…ma perché pensi che l'abbia lasciata a Chewton?" sorvoló sulla battuta finale.
"E tu vuoi sapere perché è svenuta?" al cenno di assenso del cognato seguitó a parlare.
"Ho trovato a terra, accanto al suo corpo, una lettera anonima indirizzata a lei".Neal non ebbe necessità di proseguire, lesse sul volto di Thomas la consapevolezza di chi ha già capito.
Lo vide abbassare il capo e guardare a terra.
"Hai idea su chi possa averla scritta?" Neal pungoló suo cognato che continuava a tacere, distrutto.
"Una mezza idea, si…suppongo sia stato tuo suocero" rispose Thomas.
"Grey? Ma cosa dici…e perché mai avrebbe dovuto farlo?"
Gli raccontó tutta la storia e alla fine, di fronte allo sguardo allucinato di MacCallan, sganció la bomba.
"...e domani ci sfideremo a duello!".
"Che bastardo…ma lo hai detto a tua moglie? Elisa deve sapere di suo padre… Non puoi capire la sofferenza che ha provato credendo che tu avessi ancora un' amante…e che fosse incinta" Neal era talmente infervorato da non aver compreso l'ultima notizia.
"Non è più la mia amante" ribadí Thomas.
"E comunque non mi ha dato modo di spiegare, quando me la sono trovata a casa di Julia per poco non ho avuto un colpo apoplettico"."È venuta a cercarti? E quando? " Neal strinse le palpebre immaginando il proseguio del discorso.
"Questo pomeriggio e c'erano pure Caroline e Sarah, anche se sono rimaste dentro la carrozza pubblica…non ne sapevi nulla?" rise vedendo la faccia di Neal prendere fuoco.
"Le sorelle Grey si somigliano, perlomeno di carattere" asserí sarcastico."Con mia moglie me la vedo io e riguardo a te…" diede una pacca sulle spalle di Thomas.
"Considerando che volevo spaccarti la faccia, ti dò invero un consiglio, vai a casa e consenti ad Elisa di sbollire la rabbia, domani tornerai e le spiegherai tutto…e prima di andare via, per l'amor di Dio, ringrazia Stafford, non era scontato che ci ospitasse"."Forse non hai inteso ciò che ti ho detto. Domani ho appuntamento all'alba con Grey…dal quale spero di fare ritorno. Ho già due testimoni ma…gradirei ci fossi anche tu. E non farne parola con mia moglie" sussurrò infine.
"Ancora bugie Thomas?" dall'alto giunse la voce di Elisa che, con un frusciare di gonne, scese la scala velocemente palesandosi di fronte a loro.
Aveva il volto rigato dalle lacrime, ma lo sguardo fiero e la postura rigida denotavano lo stato di irritazione."Amore mio...hai ascoltato tutto? " Thomas ingoió a vuoto.
"Allora non eri fuori casa".Era emozionato nel rivederla dopo la breve parentesi pomeridiana e, osservandola più attentamente, notó l'aspetto emaciato e le borse sotto gli occhi, nonostante ciò la trovò bellissima.
"Mentire non è solo una tua prerogativa Waldegrave!" rispose altezzosa asciugando le lacrime con dorso delle mani.
"A questo punto penso vi dobbiate chiarire, quindi tolgo il disturbo" si intromise MacCallan.
"Neal rimani ti prego..." Elisa provò a trattenerlo mettendogli una mano sul braccio.
Il cognato la guardò intensamente, come a volerle infondere coraggio e prendendo quella stessa mano tra le sue, vi depose un bacio, delicatamente.
"Elisa, ascolta...si vede lontano un miglio che vi amate moltissimo e un amore come il vostro merita di sopravvivere...parla con lui, ascolta cosa ha da dirti e poi trai le tue conclusioni" detto questo, girò su se stesso e si avviò per raggiungere i altri.
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MIO UNICO AMORE
ChickLitSTORIA COMPLETATA Inghilterra '800 Elisa vive in casa di Lord Stafford sotto falso nome. Dopo otto anni il caso le farà incontrare di nuovo Thomas il quale non ha mai saputo i motivi del suo allontanamento. L' odio reciproco li porterà sull'orlo del...