CAPITOLO 46

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Mr. Pearson sentì dei colpi provenienti dal portone principale e si avvicinò cauto, dalla veemenza con la quale venivano ripetuti ebbe timore ad aprirlo. 

Tergiverso' qualche momento indeciso sul da farsi. 

"Pearson cos'è questo baccano?" il conte era al suo fianco e lo guardava in modo interrogativo. 

"Vuoi deciderti ad aprire oppure devo farlo io al tuo posto" Milord era di malumore e Pearson decise di non controbattere abbassando il capo in segno di ossequio. 

Fin da quando Elisa era scesa nelle cucine, lui si aggirava per la casa come un animale in gabbia e nessuno, persino Lady Sarah, osava intralciare il suo girovagare. 

Pearson aprì un'anta del portone e una valanga umana per poco non lo abbatte' gettandolo a terra. 

"Dov'è mia moglie" urlò Thomas in faccia a Pearson che era una spanna più in basso. 

Lord Stafford che era rimasto dietro il suo maggiordomo, gli si paro'  di fronte. 

"Waldegrave…" esordì stancamente. 

"Stafford ho fatto una domanda ed esigo una immediata risposta" rispose lui a muso duro. 

"Pearson…vai ad avvisare Lady Waldegrave che…qualcuno è venuto a prelevarla" disse Stafford sprezzante rivolto al suo maggiordomo il quale, vista l'aria che tirava, si eclisso' all'istante. 

"Questo qualcuno milord, ha un nome ed è altisonante come il tuo". 

"Non discuto l'altisonanza Waldegrave, ma la caratura morale si. Tua moglie mi ha riferito che non ha fatto in tempo a mettere piede in casa, che l'hai lasciata come un pacco postale. Mi devo complimentare con te per l'accortezza che hai nei suoi confronti" Stafford si era avvicinato pericolosamente a Thomas puntandogli un dito sul petto. 

"Toglimi le mani di dosso o sarò costretto a chiederti soddisfazione…".

"Thomas…" la voce squillante di Elisa mise fine allo scontro verbale e non solo, dei due nobiluomini. 

"Eccomi…vogliamo andare?" prese sottobraccio il marito, tirandolo verso il portone. 

Quando Pearson era sceso in cucina e l'aveva avvertita che al piano superiore c'era aria di burrasca, aveva arrancato per la scala interna con il timore di ciò che avrebbe trovato. 

Purtroppo la fantasia non aveva superato di molto la realtà. 

Lord Stafford teneva una mano puntata sul petto di Thomas e lui di rimando lo stava minacciando. 

Non conoscendo l'origine del contendere aveva preferito palesarsi ben sapendo che di fronte ad una signora si sarebbero contenuti.

Thomas la guardo' in modo truce e fece per seguirla. 

"Non finisce qui Stafford". 

"Quando vuoi Waldegrave" rispose il conte chiudendo il portone alle loro spalle. 

Un pesante silenzio calò tra i due coniugi mentre scendevano le scale che portavano sulla strada. 

Elisa era infuriata per la piazzata del marito e si avviò a piedi eludendo la carrozza. 

"Sali immediatamente" Thomas l'agguanto' per un polso costringendolo a fermarsi. 

"È un ordine milord? Perché se così fosse, sappi che non ho intenzione di obbedire, almeno non fino a quando non ti sarai calmato" incrocio' le braccia sotto il petto sfidandolo a contraddirla. 

Thomas prese un profondo respiro, pensando a quella creaturina nel grembo di una madre così scriteriata. 

"Te lo chiedo per favore Elisa, sali sulla carrozza, per oggi hai già fatto abbastanza". 

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora