Mentre William placcava Waldegrave, James si inginocchiava accanto ad una incosciente Elisa.
Ne valuto' le condizioni ad occhio nudo; anche se malconcia, respirava ancora.
Thomas si inginocchio' di fianco a lui con la testa tra le mani.
"Elisa…amore mio…ti prego.." disperato cominciò a tastarle le braccia, il busto, le gambe…alla ricerca di fratture.
"Tommy è viva….portiamola a Chewton, la faremo visitare da un dottore" James si alzò per impartire, ad un attonito Jhon, l'ordine di preparare un mezzo per il trasporto della donna.
Thomas accarezzo' il volto tumefatto della sua donna, ringraziando Dio per essere arrivato in tempo.
Quando, due giorni addietro, Lady Stafford era uscita di casa - visto che lui stazionava lì dal giorno precedente - per comunicargli di essere a conoscenza di tutta la storia e di volerlo aiutare a trovare Elisa, si era sentito un verme della peggior specie.
Aveva provato a spiegare… a chiedere perdono, ma lei, con la sua dolcezza, gli aveva assicurato che avrebbero avuto modo di chiarirsi, prima dovevano trovare Elisa.
Ed eccola lì, la piccola Elisa.
Thomas dolcemente se la carico' sulle braccia con l'intento di portarla via, ma prima si rivolse a Grey.
"Pregate che stia bene…pregate comunque…perché appena potrò, tornerò a finire quello che ho iniziato" annunciò gelido.
William liberò il collo dell'uomo dalla stretta che lo teneva immobilizzato alla poltrona e segui' gli altri.
Thomas carico' sul calessino, approntato all'uopo, il suo amato fardello.
Lei continuava a rimanere incosciente e questo lo preoccupava.
Incarico' il domestico di Grey di avvertire il dottore del villaggio e mandarlo alla tenuta, dopodiché partì lentamente tenendo un braccio sulle spalle di Elisa per farla aderire al proprio petto ed una mano a reggere le briglie dei cavalli.
Gli amici lo seguivano a breve distanza, a cavallo di quelle povere bestie che in due giorni erano state spronate a volontà.
Arrivati a Chewton riprese Elisa tra le braccia e, tra gli sguardi attoniti della servitù, sali' la grande scalinata fino al piano nobile, dove era situata la sua stanza, la poggio' delicatamente sul letto a baldacchino….sapeva che non era appropriato…ma chi poteva rimproverarlo?
Era solo al mondo, se non per qualche lontano cugino, e i domestici erano fidati.
La guardo' in volto.
Le tumefazioni si stavano accentuando mano a mano che i minuti passavano.
Prese una pezzuola e la intinse nell'acqua calda del catino, che una cameriera, dietro suo ordine, aveva appena portato.
Le deterse il sangue rappreso sotto il naso e le bagno' la fronte poi si chinò fino a sfiorarle le labbra con le proprie.
"Perdonami amore…ti prego perdonami…torna da me…." il senso di colpa per il modo in cui l'aveva oltraggiata e quindi costretta a fuggire, non lo abbandonava da oramai tre giorni.
Anche se lei doveva ancora spiegargli il motivo delle scelte fatte, non aveva il diritto di trattarla come una poco di buono.
Lo avrebbe perdonato?
Il dottore entrò nella stanza mettendo fine alle sue elucubrazioni mentali ed egli uscì nel corridoio per permettergli di visitarla a fondo.
Chiamò una domestica affinché lo aiutasse.

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MIO UNICO AMORE
ChickLitSTORIA COMPLETATA Inghilterra '800 Elisa vive in casa di Lord Stafford sotto falso nome. Dopo otto anni il caso le farà incontrare di nuovo Thomas il quale non ha mai saputo i motivi del suo allontanamento. L' odio reciproco li porterà sull'orlo del...