CAPITOLO 31

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Thomas camminava nervosamente per il piccolo corridoio, in attesa che il dottore uscisse dalla stanza di Elisa. 

Stava impazzendo dalla preoccupazione, erano passate quasi tre ore dall'arrivo alla locanda e lei non aveva mai ripreso conoscenza.

L'aveva tenuta tra le braccia fino a che era stato possibile ma, quando era arrivato il dottore e aveva appurato che non vi era alcun legame di parentela che giustificasse la sua presenza, lo aveva letteralmente buttato fuori dalla camera. 

Fortunatamente, Willy e James erano tornati sul luogo dell'agguato per cercare di recuperare quanto si era salvato dallo scempio e non erano stati testimoni della scena che vedeva lui, il conte Thomas Waldegrave, spintonato da un ometto che, con tutta la zazzera di capelli, gli arrivava appena al mento. 

Ci sarebbe stato da ridere per gli anni a venire, fino alla vecchiaia. 

Thomas aveva impiegato il tempo dell'attesa, controllando le condizioni di Lady Sarah e della sua cameriera. 

Fisicamente stavano bene, a parte qualche livido, ma era costernato per il fatto che milady, fin da quando l'avevano soccorsa, non parlasse. Sedeva rigida su di una vecchia poltrona, accanto al letto dove era stato coricato il padre, reso incosciente da una dose massiccia di laudano, in attesa di un qualche segno di vita. 

Avevano cercato di scuoterla dall'apatia che l'aveva colta, William in particolar modo, si era prodigato per fare in modo che, la permanenza della ragazza in quella stanza angusta, fosse la più confortevole possibile, ma non aveva sortito gli effetti desiderati

Solo Elisa poteva riuscire nell'impresa titanica di allontanarla dal capezzale e confortarla al tempo stesso, se solo si fosse decisa a svegliarsi. 

Sarah aveva pure assistito, impassibile, all'intervento attraverso il quale, il dottore praticava un'incisione sulla spalla di Stafford ed estraeva la pallottola conficcata proprio sotto la clavicola, a un soffio dal cuore.

Era stato fortunato Stafford….fino a quel momento. 

Il dottore aveva sentenziato che si doveva attendere che passasse la notte e pregare che non insorgessero complicazioni, in quanto l'ospedale più vicino distava molte miglia e non vi sarebbe mai arrivato in tempo. 

Connelly uscì dalla stanza e la piega severa della sua bocca impensieri' Thomas. 

"Dottore….cosa mi dite di nuovo? Si è svegliata?". 

"Milord…dategli tempo…questo tipo di trauma si evolve molto lentamente…vedrete che a breve ci sorprendera'.." rispose enigmatico. 

Ma cosa blaterava quell'uomo? 

"Volete darmi ad intendere che non ha ancora aperto gli occhi? Eppure poco fa mi è sembrato di sentire….". 

"Avete sentito il sottoscritto parlare da solo…sapete, lo faccio spesso. Da queste parti l'unica persona che abbia il mio livello di cultura sono io stesso…..quindi a volte mi faccio delle domande e mi dò le risposte…così per puro diletto" atteggio' il piccolo volto appuntito in una posa buffa quasi sfidandolo con lo sguardo a contraddirlo.

Thomas strinse forte le labbra per non sbottare a ridergli in faccia, ma da dove era uscito fuori quell'essere strano? 

"Mmmm…avete ragione…a volte la necessità aguzza l'ingegno" si costrinse a reprimere l'ennesimo sorriso che premeva per affiorare. 

"Comunque dottore….tornando a Miss Grey…vorrei vederla per appurare di persona il suo stato…se voi permettete.." tentò di spostare l'uomo che stazionava di fronte all'uscio. 

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora