T H O M A S
William e James avevano cercato di dissuaderlo in ogni modo possibile. Lo avevano accusato di essere un emerito bastardo che, per una pura vendetta personale, metteva a rischio il cuore di una giovane ragazza innocente.
Effettivamente stava agendo d’impulso, non pensando minimamente alle conseguenze del suo gesto, ma la voglia di rivalsa nei confronti di Elisa era troppo allettante.
In ogni caso doveva prendere moglie e, arrivati a quel punto, non aveva importanza chi fosse.
Seguendo queste riflessioni si ritrovo’ davanti al portone di Stafford House.
Esito’ un attimo prima di battere il batacchio, le mani tremavano leggermente cosi’ come il cuore palpitava ad un ritmo irregolare. Inspìro’ profondamente e agi’.
Venne ad aprire il maggiordomo che lo riconobbe all’istante e dopo una leggero inchino lo introdusse nell’atrio.
“Buongiormo milord”.
“Buongiorno, protreste cortesemente annunciarmi a Lord Stafford?”
“Sono spiacente, ma Lord Stafford si e’ recato a far visita ad un suo pari”.
“Se per voi va bene, Miss Derby a volte, fa le sue veci” disse in tono incolore, come si addiceva alla sua posizione.
Thomas non credeva alle proprie orecchie, possibile che avesse avuto un tale colpo di fortuna?
Mascherando la soddisfazione con il tono neutro che solitamente rivolgeva alla sertivu’, rispose.
“Certamente, occuperò il tempo dell'attesa anticipandole l'argomento che tratterò poi con milord".
“Se potete attendere un momento vi annuncio a Miss Derby che in questo momento si trova in biblioteca” di nuovo un leggero inchino.
Come promesso torno’ immediatamente, la solita espressione imperturbabile, ma lo sguardo piu’ attento. Cosa gli aveva detto la strega?
“Milord, Miss Derby in questo momento e’ molto impegnata, mi ha pregato di riferirvi di tornare nel pomeriggio. Parlerete direttamente con Lord Stafford”.
Piccola mentecatta….
“Mi dispiace mister…?”
“Pearson, signore”
“Ebbene mister Pearson, e’ una questione della massima urgenza, indicatemi dove si trova la biblioteca”.
Le piaceva giocare? Avrebbero giocato, ma alle sue condizioni.
Il maggiordomo, abituato com’era ad obbedire, non si scompose.
“Mi segua signore”.
Percorsero un lungo corridoio, a destra dell’atrio, e si fermarono di fronte all’ultima porta.
Il maggiordomo, dopo aver bussato, lo annunciò e gli fece cenno di entrare.
Lei era seduta dietro un’enorme scrivania in mogano e, a causa della piccola statura, a malapena si notava. Quella che risaltava invece era la massa di capelli rossi e mossi, lasciati sciolti sulle spalle. Belli e folti come ricordava…portò le mani dietro la schiena per reprimere la voglia improvvisa di passarci le dita e testarne la morbidezza.
Lei non si prese neanche la briga di alzarsi, come voleva la buona creanza, e continuo’ a studiare i documenti che aveva sotto gli occhi, come se nulla fosse.
“Buongiorno milady”.
Alzo’ di scatto gli incredibili smeraldi e lo fulmino’.
“Sbagliate persona. Lady Sarah e’ nella sua stanza, io sono soltanto Miss Derby”.
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MIO UNICO AMORE
ChickLitSTORIA COMPLETATA Inghilterra '800 Elisa vive in casa di Lord Stafford sotto falso nome. Dopo otto anni il caso le farà incontrare di nuovo Thomas il quale non ha mai saputo i motivi del suo allontanamento. L' odio reciproco li porterà sull'orlo del...