CAPITOLO 47

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Thomas era reduce da una notte praticamente insonne.

Aveva amato e venerato sua moglie fino a che non si erano addormentati, ma per lui il sonno era stato breve e scarsamente ristoratore.

Troppi pensieri gli frullavano in testa ed era consapevole di camminare sul filo del rasoio.

Un dilemma lo dilaniava, dirglielo oppure no?

Confessare la verità rischiando di perdere sua moglie oppure nascondere la testa sotto la sabbia rimandando il più possibile l'inevitabile?

Elisa dormiva placidamente con la testa poggiata sul cuscino di fianco, ignara della catastrofe che stava per abbattersi sulle loro vite.

Doveva assolutamente allontanarla da Londra solo così avrebbe avuto la lucidità necessaria per cercare una soluzione.

Elisa aprì gli occhi e, ancora assonnata, li portò sul profilo del marito.

Era bellissimo anche di prima mattina, mentre lei sentiva di avere in testa un cespuglio aggrovigliato.

Osservò più attentamente Thomas e si avvide dello sguardo assorto, delle sopracciglia aggrottate e degli occhi rivolti verso il soffitto, cosa lo preoccupava?

Allungò una mano a sfiorargli la guancia in una lieve carezza.

"Buongiorno amore mio" disse attirando la sua attenzione.

Thomas si voltò verso di lei sorridendo appena.

"Buongiorno a te...dormito bene?".

"Benissimo grazie a te" rispose lei stampandogli un bacio sulla bocca.

"A cosa stavi pensando poco fa? Qualcosa ti preoccupa?".

Thomas fu tentato di dirle la verità, ma poi la guardo', bella come non mai, negli occhi verdi la totale fiducia che riponeva in lui e non ce la fece, non poteva deluderla.

Le prese una mano baciandone le nocche.

" Ho ricevuto un lettera dall'amministratore di Chewton...ci sono delle grane da risolvere e mi ha chiesto di raggiungerlo" distolse lo sguardo tornando a fissare il soffitto, non riusciva a mentire guardandola negli occhi.

"Thomas...allora era questo... Mi dispiace...io non volevo caricarti di ulteriori problemi. Ma quando ieri sei uscito senza avvisarmi mi sono sentita...messa da parte, perché non me ne hai parlato subito? Pensavi che non avrei capito?".

Gli prese il volto tra le mani, costringendolo a voltarsi verso di lei.

" Io ti amo, sei mio marito e sarai il padre di mio figlio, ovunque vorrai andare io ti seguirò".

Thomas sentì gli occhi inumidirsi, nessuno gli aveva mai riservato parole così profonde, ma quelle stesse parole erano state, una ad una, delle vere e proprie stilettate nel petto.

Partirono il mattino successivo portando solo Martin con loro.

Egli era al settimo cielo per aver finalmente conosciuto la sua contessa, di primo acchito gli era sembrata una faccia nota, ma aveva allontanato presto quel pensiero convinto di aver preso una cantonata.

Arrivati a Chewton trovarono il personale di servizio schierato in cortile pronto ad omaggiare la nuova contessa.

Elisa era emozionata, tornare a Berkeley riportava a galla ricordi perlopiù nefasti, ma Chewton le era rimasta nel cuore fin dalla volta precedente quando, arrivata pesta e priva di sensi, aveva ricevuto aiuto ed assistenza da ogni abitante di quella dimora a cominciare dal conte.

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora