Elisa chiuse la porta della biblioteca e si diresse verso il caminetto spento.
Thomas fermo vicino alla libreria, la guardava con dolcezza mentre si contorceva le mani ed evitava in ogni modo il suo sguardo.
"Elisa, amore mio, riesci a voltarti verso di me?"
Lei per una volta obbedi' e Thomas rimase incantato a fissare quegli occhi verdi, lucidi di pianto, che tanto lo avevano fatto innamorare.
"Hai ascoltato tutta la conversazione con Neal?".
Lei assenti' ritmicamente come in trance.
Thomas si avvicinò di qualche passo, cauto.
"Mi dispiace di averti causato tanto dolore, ma dovevo allontanarmi da te per ritrovare la giusta lucidità e risolvere la questione. Julia affermava di aspettare un figlio da me, ma ti giuro che non l'ho più frequentata da quando ho ritrovato il mio unico e prezioso amore" le prese il mento tra le dita per poterle alzare il volto e guardarla negli occhi.
"Ero distrutto al pensiero che fosse tutto vero e...non ho avuto il coraggio di confessarti la verità, ma non ho mai smesso neanche per un attimo di amarti, cuore mio...vita mia" poggió le labbra su quelle di lei, con delicatezza, quasi avesse paura di essere respinto.
Poter assaggiare di nuovo il suo sapore fu per Thomas come tornare alla vita e con la punta della lingua le dischiuse le labbra, approfondendo il bacio.
Elisa non oppose resistenza, anzi lo assecondo' passandogli le braccia intorno al collo stringendosi a lui e facendo aderire i loro corpi.
Si staccarono dopo poco per riprendere fiato, ma Thomas la serro' in vita per non farla allontanare.
"Mi hai fatto stare male, ho pensato che ti fossi stancato di me..." sussurrò Elisa sulle labbra di lui.
"Mai cuore mio...mai potrò fare a meno di te e di nostro figlio" le disse mettendo la mano sopra il ventre appena accennato.
"Il piccolino sta bene? Neal mi ha riferito del malore e..." disse scrutandola attentamente dalla testa ai piedi.
"...del fatto che non ti nutri abbastanza. Da ora in avanti monitorero' tutti i tuoi pasti contessa, guai a te se non prendi peso..." la baciò di nuovo, mai sazio di lei.
La prese in braccio sedendosi sul divano e facendola accomodare sul suo grembo.
Elisa sospiró pesantemente.
"Mi dispiace per come si è comportato mio padre, quell'uomo non ha mai avuto un cuore, in realtà penso non abbia amato mai nessuno nella sua vita, nemmeno mia madre" sussurrò Elisa malinconica.
Thomas le cinse la vita tirandola in avanti e facendola poggiare sul suo petto possente.
"Per i prossimi trent'anni ti darò tutto l'amore che non hai ricevuto fino ad oggi" le baciò la punta del naso.
"...moltiplicato per quattro o cinque...a seconda di...quanti figli riusciremo a mettere al mondo" rise vedendo lo sguardo allucinato della moglie che poi mutó da intenso a serio.
"Non andare domani..." sussurrò.
Thomas la strinse ancora più forte baciandole il capo.
"Vorrei...ma non posso. È una questione d'onore e anche...di convenienza. Se riesco a farlo fuori, tu e Caroline non avrete più problemi, altrimenti...temo che vi perseguitera' finché sarà in vita ".
"Ma lui è molto abile con la pistola...".
"Stai tranquilla, anche il sottoscritto non se la cava niente male..." le strizzó l'occhio ironicamente.
"E poi...io ho due validi motivi per tornare".
"Voglio essere presente...".
"No amore, mi rincresce, ma preferisco non avere distrazioni e credimi..."le accarezzó la guancia scendendo poi sul collo fino a sfiorare i seno.
"...saresti una grande distrazione. Chiederó a Stafford di concedervi ospitalità ancora per una notte, poi sarai tutta mia" le slaccio' i primi bottoni dell'abito infilando una mano all'interno della camiciola fino a che non trovò ciò che cercava.
La accarezzó delicatamente mordendole il collo.
"Mia...".
"Thomas ti prego..." disse Elisa con il tono ovattatato dalla passione.
"Non cercare di distrarmi con questi giochetti...".Lui sorrise sotto i baffi constatando che mentre parlava, protendeva il collo verso la sua bocca per essere di nuovo baciata in quel punto che tanto adorava.
"E sia...niente giochetti" si alzò di scatto con sua moglie ancora tra le braccia rimettendola delicatamente in piedi e sorridendo come un'ebete.
"Ci sei rimasta male amore mio?" la prese per i fondelli vedendo il suo volto corrucciato.
Lei si affrettó ad allacciare i bottoni e lisciare l'abito.
"No...io...effettivamente è quello che intendevo, se entrasse qualcuno..." balbettó rossa dalla vergogna."Vedrebbe un marito estremamente innamorato di sua moglie" concluse lui prendendole una mano baciandone il dorso.
"Ora raggiungiamo gli altri, ho delle scuse da porgere".
Uscirono in corridoio mano nella mano proprio nel momento in cui Sarah scendeva dabbasso e William veniva loro incontro.
"Lady Stafford..." disse lui piegando il capo, salutandola.
"Lord Hamilton..." Sarah rispose acidamente voltando il capo subito dopo in direzione della sua amica.
"Elisa...noto che ti sei riappacificata con Lord Waldegrave, mi congratulo con voi, ma penso che tu l'abbia perdonato troppo in fretta" la voce stizzita denotava quanto fosse contrariata.
Elisa non ebbe il tempo di chiarire l'equivoco, che William s'intromise nel discorso.
"Milady, penso che prima di giudicare dobbiate conoscere le circostanze...".
"Le conosco bene milord, ero presente!" Sarah diventó rossa per l'indignazione.
"E voi dove eravate mentre il vostro amico si intratteneva amabilmente con quella...signora? Scommetto che anche voi vi stavate...intrattenendo altrove".
"No Sarah, dovresti sapere..." Elisa provò ad intervenire per sedare gli animi.
"Lasciate stare Lady Waldegrave" la interruppe William indignato.
"Lady Stafford pensa di sapere tutto. Fin dal primo momento è stata prevenuta nei miei confronti e a questo punto...creda quello che desidera. Tolgo il disturbo. Buona serata" girò i tacchi, non prima di aver piegato il capo in segno di rispetto, e se ne andò lasciandoli basiti sul posto.
"Sarah, penso sia il caso tu venga in salotto" Elisa guardava il portone tremare ancora per la violenza con il quale era stato chiuso.
"Abbiamo travisato tutto e mi sento in colpa per aver coinvolto te e Caroline in questo enorme malinteso. Ora cara, se ci vuoi seguire, sentirai tutta la storia, dopodiché non appena rivedrai Lord Hamilton ti scuserai con lui" le parlò come era solita fare quando era bambina e combinava qualche marachella, ma ora aveva davanti una donna adulta con un cervello pensante ed un carattere volitivo e non era semplice farla ragionare.
"Non penso proprio che mi scuseró, non cambieró mai idea su di lui".
STAI LEGGENDO
MIO UNICO AMORE
Chick-LitSTORIA COMPLETATA Inghilterra '800 Elisa vive in casa di Lord Stafford sotto falso nome. Dopo otto anni il caso le farà incontrare di nuovo Thomas il quale non ha mai saputo i motivi del suo allontanamento. L' odio reciproco li porterà sull'orlo del...