CAPITOLO 18

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Il maggiordomo consegnò nelle mani di Martin, una lettera indirizzata a Lord Waldegrave. 

Lui, solerte, si recò nello studio e la pose sopra la pila della posta in arrivo dopodiché scese in cucina e prese il vassoio con la colazione preparata dalla cuoca. 

Risalendo le scale si chiese di quale umore avrebbe trovato il suo padrone quella mattina, ultimamente era pessimo, e a farne le spese erano sempre coloro che gli erano più vicini: lui, Lord William e Lord James. 

Ad esempio la sera precedente erano tornati insieme dalla serata al teatro e, dopo che loro si erano offerti di rimanere a fargli compagnia, li aveva scacciati in malo modo, chiudendogli la porta in faccia. 

Poi era stato il suo turno: rimproverato perché troppo servizievole! 

Maaaaa…. Troppo servizievole! 

E cosa ci si aspettava da un cameriere personale? 

Salì le scale come stesse andando al patibolo, armandosi di santa pazienza. 

Entrò senza bussare poggiando il vassoio sul tavolo dell'anticamera e prosegui' entrando nella stanza da letto dove tutto era buio e silenzioso. 

Ritirò i pesanti tendaggi per far fluire la luce mattutina e poi si voltò per svegliare milord. 

Lo vide con gli occhi già aperti, vigili, la barba di un giorno a scurirgli il volto. 

"Buongiorno Lord Waldegrave" azzardo' saggiando il terreno. 

Nessuna risposta. 

Bene….dalle premesse, sarebbe stata una splendida giornata. 

"Milord la colazione è servita in anticamera, volete alzarvi? " continuò Martin imperterrito. 

Ancora nessuna risposta. 

"Milord…" 

"Basta Martin, non continuare….ti ho mai dato l'impressione di essere sordo?". 

"No milord".

Si alzò dal letto senza l'aiuto del cameriere e attese che lui lo aiutasse ad indossare la vestaglia, sempre muto, sempre meditabondo. 

Chissà cosa gli frullava per la testa? 

A Martin venne in mente la missiva appena arrivata…forse avrebbe avuto piacere di saperlo. 

"Lord Waldegrave è arrivata una lettera poco fa….dalla grafia sembra" tossicchio'
"Di una signora" terminò sperando di fargli cosa gradita. 

Thomas era in procinto di sedersi per consumare la colazione, ma si bloccò di colpo. 

"Vai a prenderla immediatamente" il sesto senso gli diceva che doveva essere importante. 

Martin obbedi' cercando di metterci meno tempo possibile e quando fece ritorno fu ripagato dal sorriso compiaciuto di milord. 

Gli strappo' la lettera dalle mani e, aprendo la busta, estrasse un piccolo cartoncino. 

'Accetto, fatemi sapere data, luogo e ora. E.' 

Esplose in una sonora risata e di getto abbracciò il cameriere. 

"Martin…è fatta!" 

Lui, non capendoci nulla, assenti' imbambolato. 

Thomas si reco' allo scrittoio e scrisse velocemente la risposta consegnandola nelle mani di Martin. 

"Vai a Stafford House e accertati che arrivi nelle mani di Miss Derby…mi raccomando…discretamente" gli fece l'occhiolino. 

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora