CAPITOLO 14

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Gli uomini attesero le signore nell'atrio, ai piedi della scalinata, così da poterle scortare in sala da pranzo. 

Sentendo un chiacchiericcio vivace provenire dal piano soprastante, alzarono lo sguardo, contemporaneamente.
Thomas trattenne il fiato, il cuore che rimbombava nel petto. 

Bum bum bum bum…. 

Elisa era magnifica, come la ricordava, semmai la maturità l'aveva resa ancora più affascinante. 

La percorse con lo sguardo da capo a piedi mentre scendeva elegantemente le scale, notando che, per una volta, aveva indossato un abbigliamento consono al suo status. 

L'abito la fasciava in modo sublime,  lasciando percepire le forme prosperose che, tempo addietro, lo avevano ammaliato. 

E quegli occhi…. 

Una gomitata alle costole, lo riscosse dallo stato di contemplazione nel quale era caduto e William gli fece cenno di guardare altrove. 

S'impose di prestare la propria attenzione a Sarah che, effettivamente lo fissava  in attesa di un cenno di approvazione. 

Le baciò la mano e poi si voltò verso Elisa per fare altrettanto, nonostante lei fosse già abbarbicata come una piovra, al braccio di Lord Stafford. 

"Miss Derby…Lady Stafford… siete stupende, una visione per i nostri occhi" disse arrogandosi il diritto di parlare a nome di tutti, lo sguardo fisso su Elisa che arrossi' e abbassò lo sguardo. 

"Bene…possiamo avviarci" gli rispose il conte di Wiltshire. 

Lui offrì il braccio a Sarah, reprimendo l'ennesimo attacco di gelosia nei confronti della coppia che li precedeva. 

Thomas bramava di prendere il posto di Stafford e lo odiava solo per il fatto che fosse libero di respirare la sua stessa aria, di toccarle la mano come stava facendo in quel preciso momento…un tossicchiare alle sue spalle, da parte di James questa volta, lo distolse di nuovo dal guardare in cagnesco il suo contendente. 

Quando in mattinata era uscito di casa deciso a confutare la diatriba della sera precedente, non c'era stato verso di levarsi di torno i due guastafeste, a loro dire Thomas era una mina vagante e andava controllato a vista. 

Dopo aver valutato diverse opzioni, avevano deciso, di comune accordo, di presentarsi da Stafford con la banale scusa di proporre alcuni emendamenti da votare in Parlamento. 

Giunsero nella sala da pranzo e notarono che i posti a tavola erano già stati disposti da milord in persona. 

Mr. Pearson indicò a Thomas  di sedere a destra del padrone di casa, Sarah alla sua sinistra.  

Elisa era seduta di fronte, tra i suoi due amici…

Tiro' un sospiro di sollievo, Stafford questa volta l'aveva scampata…se l'avesse fatta sedere pure vicino a lui… 

Per  tutta la durata del pranzo, Elisa sembro' assente e, a malapena tocco' il cibo che aveva nel piatto, né mai si inseri' nei loro discorsi tanto che Thomas fremette  dal desiderio di stuzzicarla. 

"Miss Derby toglietemi una curiosità" lei alzò subito lo sguardo, gli occhi sbarrati. 

"Il vostro cognome non mi è nuovo, avete forse dei parenti nell'Hempshire?" sorrise con malizia sapendo di metterla  in difficoltà menzionandole i luoghi di provenienza. 

"Non credo io…" 

Fu Lord Stafford che la tolse dall'impaccio. 

"No…la famiglia  è originaria del Surrey" rispose scorbutico chiudendo l'argomento, poi aggiunse:

"Se voi signore vi trasferite cortesemente in salotto, vi raggiungeremo non appena avremo gustato un sigaro e un buon brandy" si alzò in piedi per andare a scostare la sedia di Elisa. 

Thomas rimase spiazzato dal tono rude e risoluto del conte. Possibile che lei gli avesse spifferato tutto? 

Guardò gli amici e notò che anche loro sembravano molto sorpresi, ma sorvolarono, intavolando con Stafford una discussione sulla situazione delle colonie inglesi. 

Avevano deciso, già da qualche tempo, di investire un consistente capitale in una    compagnia di navigazione  che effettuava viaggi da e per l'India allo scopo di importare the e spezie. 

Un suo parere sarebbe stato molto utile. 

Ma la testa di Wildegrave era da tutt'altra parte, in quel momento il denaro era l'ultimo dei suoi pensieri. 

Doveva architettare uno stratagemma per incontrare Elisa, doveva parlarle senza testimoni…ma certo, la sera successiva ci sarebbe stata una prima al teatro…poteva accompagnare Sarah e lei sarebbe stata costretta a seguirla…

Presentarsi in società in compagnia di una giovane debuttante equivaleva ad avvalorare l'ipotesi di un fidanzamento. 

Era possibile portare avanti quella farsa anche in pubblico? E se la giovane donna fosse stata coinvolta in uno scandalo? 

No, non poteva farlo…quindi decise di coinvolgere gli amici nel piano, in gruppo avrebbero dato meno nell'occhio. 

"Milord noi domani sera ci recheremo a teatro" continuò indicando William e James che lo guardarono esterrefatti.

"Avrei piacere di estendere l'invito anche a voi e vostra figlia e naturalmente a… Miss Derby. Il mio palco è capiente e in posizione ottimale" ci tenne a precisare. 

"Ottima idea caro conte, Sarah non ha  avuto ancora l'occasione di assistere ad una prima ed Helen...Miss Derby" si corresse improvvisamente a disagio per la gaffe. 

"Miss Derby sarà uno scoglio duro da convincere, ma…consideratela cosa fatta, ci penserà mia figlia a farla capitolare". 

Thomas strinse i pugni al punto di conficcare le unghie nei palmi delle mani. 

La voglia di colpire quel muso aristocratico, sempre più impellente. 

Come si permetteva di rivolgersi a lei con una tale confidenza? 

Lo sguardo di ammonimento degli amici, lo fece desistere di nuovo dall'intento. 

Presto…molto presto avrebbe rivendicato la sua proprietà. 

Raggiunsero le signore in salotto e il conte le mise al corrente dell'invito a teatro. 

All'esplosione di giubilo da parte di Sarah, corrispose un netto rifiuto di Elisa. 

Thomas la scrutava con ostinazione cercando di trasmetterle telepaticamente quanto avrebbe voluto sussurrarle in un orecchio: 'non combattermi...questa battaglia la vincero' io'. 

Al momento del commiato Lady Stafford ribadi' l'appuntamento del giorno successivo, stabilendo che si sarebbero trovati tutti, nessuna eccezione, di fronte all'entrata. 

Thomas salutò Elisa con un cenno del capo, gongolando per l'espressione furente che le deturpava il bel volto. 

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora