CAPITOLO 13

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Elisa aveva passato l'ennesima notte insonne e quella mattina era piuttosto intrattabile. 

Nel momento in cui varco' la porta della cucina, tutto il personale ne aveva già pagato le conseguenze e Mrs. Pearson, essendone venuta a conoscenza, non si fece trovare impreparata. 

"Buongiorno Miss Derby.."esordì allegra. 

"Ho preparato una tisana alla camomilla, a quanto ho sentito dire, oggi ne avete proprio bisogno!" le mise sotto il naso una tazza di liquido ambrato. 

L'espressione  e la dialettica della cuoca sortirono l'effetto desiderato tanto che Elisa scoppiò in una risata fragorosa, che le fece accantonare momentaneamente il malumore. 

Stavano ancora ridendo quando arrivo' il maggiordomo, sorprendendole.

"Mrs Pearson...contegno per cortesia!" la redargui'. 

"Caro Mr. Oliver Pearson dei miei stivali, sono trent'anni che ti sopporto" brandi' il mestolo che teneva in mano. 

"Contegno lo dici a quella scriteriata di tua sorella" gli si avvicino' sfidandolo con lo sguardo a contraddirla, ma nonostante lui fosse molto più alto e possente della moglie, ne parve intimorito. 

"E quando ti rivolgi a me…usa il mio nome di battesimo…se ancora lo ricordi" concluse con stizza dandogli le spalle e tornando alle sue faccende. 

Lui tossicchio', a disagio per la presenza della ragazza. 

"Ebbene..Ethel" sottolineo' conciliante

"Sono venuto ad informarti che milord ha tre ospiti per pranzo e ti prega di provvedere". 

A quella notizia Elisa si senti' gelare. 

"Di chi si tratta Mr. Pearson?" 

"Lord Waldegrave, Lord Hamilton e Lord Carlton" la informo'. 

"E…...Lord Stafford     vuole vedervi immediatamente!" 

"Cosa vuole?" Elisa cerco' di non far trapelare il panico che la pervadeva, ma la tazza tremo' pericolosamente tra le sue mani facendo tracimare il liquido contenuto al suo interno. 

Il maggiordomo non si scomposte, attribuendo quell'improvviso tremore, al disagio della signora di ritrovarsi al cospetto di tre gentiluomini. 

"Non sono tenuto a conoscere le motivazioni degli ordini impartiti da milord,  quindi vi prego…non lo fate attendere" e se ne andò. 

La cuoca si affrettò ad asciugare la chiazza di tisana dal tavolo e sedette vicino a lei. 

"Cosa vi succede Helen?" le chiese preoccupata. 

"E' qualche giorno che vi vedo..strana. Potete confidarvi con me..lo sapete!" 

Lei si ritrovò nella posizione di dover mentire ancora. 

"Sono in ansia per Lady Sarah...quel...Waldegrave non mi piace e neppure i suoi degni compari!" concluse sprezzante. 

Ethel le prese una mano tra le sue, grosse e callose. 

"Ci siete voi e milord che controllate che tutto fili liscio e la bambina.... prima o poi dovra' abbandonare il nido". 

Poverina, l'aveva indotta a pensare che il motivo della sua angoscia dipendesse dall'inevitabile e prossimo distacco dalla sua protetta.

"Avete ragione…" disse alzandosi dalla sedia. 

"Ora, se mi scusate, vado a sentire cosa vuole milord" le tremavano le gambe, ma cercò di camminare impettita. 

Arrivò di fronte alla porta del salotto e prima di bussare, prese un grosso respiro e atteggio' la bocca ad un sorriso di circostanza, decisa a non mostrare in volto i segni della vergogna, che ancora provava, al pensiero della proposta indecente fattale dal farabutto. 

Entro', avanzando decisa verso Lord Stafford ed ignorando apertamente gli altri. 

"Buongiorno milord" disse facendo un lieve inchino. 

"Buongiorno a voi Miss Derby" rispose di rimando facendo poi un cenno verso gli astanti. 

"Vorrei presentarvi i miei ospiti" continuò elencandoli per nome e titolo nobiliare. 

Lei si voltò lentamente e trovò tre paia di occhi che la fissavano incuriositi. 

Nonostante il disprezzo che provava nei loro confronti, Elisa finse, con indifferenza, di non conoscerli e li omaggio' di un inchino. 

Se pensavano di metterla in difficolta', facendo fronte comune, avrebbero perso quella partita… 

"Signori….costei è l'istitutrice di Lady Stafford e…una cara amica…della nostra famiglia e quest'oggi  ci omaggera' della sua presenza, al pranzo organizzato in vostro onore". 

"Ma milord…" ecco, appunto, parlando di difficoltà…. 

"Non credo sia possibile…" 

"Cara Miss Derby non è una richiesta…non vorrete lasciare Sarah alla mercé di quattro uomini che discuteranno principalmente di politica…suvvia andate a prepararvi e…recuperate anche mia figlia" così dicendo chiuse l'argomento. 

A lei non restò che piegare il capo in cenno di assenso ed apprestarsi ad uscire. 

Si scontro' con lo sguardo tempestoso di Thomas e quello sorpreso degli altri due, sicuramente la confidenza che le aveva riservato  Lord Stafford era apparsa ai loro occhi strana e inconsueta. 

La serata sarebbe stata di certo memorabile… 

Arrivata nella camera da letto, aprì la panca per analizzare lo scarno guardaroba costituito più che altro da abiti scuri, monocromatici, ma tra di essi scorse un vestito che Sarah le aveva acquistato l'anno precedente, in occasione di una merenda all'aperto. 

Era in mussola verde chiaro e tempestato di piccoli fiorellini bianchi. Lo scollo a cuore e il bustino attillato le mettevano in risalto la vita stretta e il seno prosperoso che comunque lei, sempre con l'intenzione di passare inosservata, si ostinava comprimere con delle bende strette. 

Le gonne erano ampie e le scendevano morbide sui fianchi generosi. 

Acconcio' i capelli in uno chignon alto lasciando libere alcune ciocche ondulate ai lati del viso. 

Il collo purtroppo, rimase disadorno così come i lobi delle orecchie, non possedeva alcun gioiello in quanto li aveva dovuti vendere per mantenersi…

Si specchio' un'ultima volta notando le gote arrossate per l'eccitazione e gli occhi lucidi e languidi. 

Nonostante la ritrosia iniziale, ora voleva apparire bella e femminile come non lo era da diversi anni. 

A dispetto dell'età avrebbe fatto vedere a Waldegrave cosa si era perso… 

Aspettò che Sarah finisse di prepararsi e , in un turbinio di verde e di azzurro, scesero le scale. 

MIO UNICO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora