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Poco più a nord della loro posizione, in una radura nelle vicinanze del fiume Caquetá, affluente del Rio delle Amazzoni, Schroeder e Alvarez avevano allestito un campo base. Lì erano stati raggiunti da Robertson, che non voleva perdersi la scoperta del luogo in cui si trovava la mitica El Dorado.
Era riuscito a entrare nel paese passando per la Bolivia, poco prima che l'Interpol facesse chiudere le frontiere e allertasse l'ufficio doganale e gli agenti di polizia del Perù. Di fatto, lui non sapeva nemmeno che il suo Maniero in Scozia era stato perquisito; né che su di lui pendeva un ordine di cattura internazionale.
Non aveva apprezzato la decisione di Schroeder di tenere Kane e i suoi in vita, ma era comunque convinto che non gli avrebbero recato alcun fastidio, sepolti com'erano sotto le macerie di un tempio inca. Adesso però gli fremeva estorcere informazioni ad Amelia.
La tenevano prigioniera nella tenda di Alvarez, perché era quello che la conosceva meglio; visti i loro brevi trascorsi come colleghi. L'avevano presa come se fosse una qualunque bestia da macello e adesso la trattavano gentilmente, nella speranza che rivelasse loro qualcosa. Ma Amelia sapeva che lì non era al sicuro, non lo sarebbe stata nemmeno se avesse collaborato; a Robertson interessava solo raggiungere El Dorado, e se lei gli avesse fornito le indicazioni sarebbe diventata un peso di cui sbarazzarsi. Finché teneva la bocca chiusa era al sicuro, ma, con tutti quei criminali intorno, si sarebbe sentita più a suo agio se avesse abbracciato un boa constrictor.

Nelle vicinanze del fiume, la giungla era molto meno fitta rispetto alla parte più interna. Silva poteva lanciare la Wrangler in mezzo agli alberi e muoversi con grande velocità, almeno finché non fossero giunti in prossimità del campo che il suo collega aveva segnalato, sperando che fosse quello degli uomini che i suoi nuovi compagni stavano inseguendo.
Se così fosse stato allora dovevano essere pronti, calcolare ogni mossa e non lasciare nulla al caso. Kane conosceva bene quel tipo di gentaglia, quindi sapeva che Shkodran non poteva essere l'unico sicario ad essere stato ingaggiato. A livello di armamenti non erano preparatissimi, ma avrebbero potuto contare sul fattore sorpresa.
«Qual è il nostro piano?»
«Prima di tutto verifichiamo che si tratti del campo di Schroeder» disse Kane. «Quando sapremo di aver trovato il nostro uomo, e quindi che Amelia si trova lì, allora io entrerò nel campo...»
«La libererai e ve ne andrete passeggiando come se niente fosse?» proseguì Williams con eccessivo sarcasmo.
«Certo che no, Willy.» Kane fece una pausa per osservare la reazione di Williams a quel odioso nomignolo, poi aggiunse: «Ci servirà un diversivo.»
«In ogni caso sarà meglio attendere prima di fare qualunque cosa» li avvertì Silva.
«Attendere?» chiese Kane. «Attendere cosa?»
«La copertura del buio.»
Inferiori per numero e risorse, il buio poteva essere un importante alleato; e, fortunatamente, la notte scendeva in fretta nella giungla.

Robertson iniziava a perdere la pazienza; quando aveva deciso di ingaggiare Schroeder l'aveva fatto perché sapeva sporcarsi le mani, ma evidentemente chiedergli di forzare una donna a collaborare, in particolar modo se bisognava usare le cattive maniere, era troppo.
Si innescava così un circolo vizioso: Schroeder non avrebbe mai alzato un dito su una donna, opponendosi a chiunque ci avesse provato, Amelia resisteva, certa che il tedesco l'avrebbe difesa, e per ultimi, Robertson e Alvarez si infuriavano.
Erano passate più di ventiquattr'ore da quando l'avevano rapita, e ancora non aveva detto nulla che potesse aiutarli. Schroeder cercava di essere gentile; lui e Amelia avevano chiacchierato tanto, dopo il sequestro. Forse sperava che qualcosa la tradisse e che si lasciasse sfuggire qualcosa, pur sapendo che una bella donna riesce con grande facilità a manipolare un uomo.
Robertson e Alvarez discutevano su come convincerla a parlare ed erano pronti anche a usare la forza, se fosse stato necessario; per questo parlavano della questione solo quando Schroeder non era presente.
«Come possiamo convincerla?»
«È una con la testa dura, per di più donna. Non ci dirà mai ciò che vogliamo sapere» sbuffò Alvarez mentre si accendeva una sigaretta.
«Questo campo è pieno di tagliagole e guerriglieri» borbottò Robertson. Poi alzò il tono e si rivolse ad Alvarez: «Presto anche loro perderanno la pazienza e nemmeno i miei soldi li calmeranno.»
«Allora che facciamo?»
Shkodran, che aveva ascoltato l'intera conversazione in un angolo, lanciò un'occhiata maligna a Robertson. «Datela a me stanotte. Le assicuro che la farò implorare.»
Per un attimo gli occhi di Robertson e Alvarez si riempirono di orrore. Sapevano che Shkodran era ricercato per crimini di guerra, e sapevano che per spingere Amelia ad aiutarli serviva un approccio disumano.
«Bene» disse Robertson. «Ma teniamo la cosa per noi, Werner non deve saperne nulla. Sono stato chiaro?»
Alvarez fece un cenno con la testa. Mentre sul volto di Shkodran comparve un ghigno, quasi diabolico.

I DimenticatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora