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La porta era appena accostata, troppo per vedere chi ci fosse dentro l'appartamento ma abbastanza per udire le parole che pronunciavano. Le ultime, in particolare, potevano risultare a dir poco equivoche.
   C'era sicuramente più di un uomo, e loro avevano solo un'arma: la USP di Kane. Williams era stato costretto a cedere l'SMG prima di partire da Manaus.
   Senza esitare, Kane spinse la porta e puntò la pistola contro il primo che gli capitò a tiro: Arias, che gli dava le spalle. «Scusate il disturbo, ma credo che siate nel posto sbagliato.»
   Gunn sussultò. «Ragazzi!?»
   Kane gli rivolse uno sguardo; era incredulo. «Richard, tu che ci fai qui?» gli chiese, continuando a tenere la pistola puntata su Arias.
   «Va tutto bene. I signori sono agenti di polizia.»
   «Dell'Interpol» lo corresse Reyes. E con questa rassicurazione Kane si decise a mettere giù la pistola, scusandosi di conseguenza con gli agenti.
   Una volta chiarita la situazione, e accertato che non c'era alcun pericolo, entrarono nella stanza anche Miller e Amelia.
   «Abbiamo saputo del naufragio nel Rio delle Amazzoni, vi stavamo cercando seguendo quella pista» disse Gunn.
   Anche se non era la questione più importante del momento, quelle parole rimbombarono nella testa di Kane come i rintocchi di una campana. Se la polizia locale ne era al corrente, allora doveva saperlo anche Summer.
   Williams cercò di trattenere le risate. «Sei nei guai, amico. Potrò tenerti compagnia la prossima volta che vedrai tua sorella? Sai, non voglio perdermi la bella ramanzina che ti farà.»
   «Signor Kane, è necessario collaborare per raggiungere i nostri scopi» annunciò Reyes, cercando di riportare l'attenzione sulle questioni importanti.
   «Su questo siamo d'accordo.»
   «Non so cosa voi stiate cercando nel mio paese, ma so che qualcun altro sta cercando la medesima cosa. Io devo riuscire ad arrestare questa persona.»
   «In realtà ci sarebbe un intero club di delinquenti, mercenari, tagliagole e assassini da arrestare» ribatté stizzita Amelia.
   «Una volta che avremo arrestato il nostro uomo, gli altri verranno di conseguenza. Non si preoccupi.»
   «In questo, Summer potrebbe esserci molto utile» disse Kane.
   «Come dice?» chiese Reyes.
   «Mia sorella. Lo yacht che abbiamo affondato apparteneva alla sua organizzazione umanitaria, quindi dovrebbe essere stata avvertita del naufragio.»
   «Certamente. In questo momento dovrebbe essere in volo per il Brasile, non ci sono dubbi.»
   «Potete contattare il suo aereo e farla atterrare qui?» Reyes e Arias si scambiarono un lungo sguardo. «Fidatevi» insistette Kane.
   Reyes non ebbe nulla da obiettare, cosa poteva succedere in fondo? «Va bene, provvederemo subito» e ordinò ad Arias di occuparsene; fu questione di pochi secondi, il tempo di effettuare una chiamata.
   «Adesso spiegateci cosa sta cercando il nostro uomo.»
   Kane fece un cenno a Miller, che aprì lo zaino e mise sul tavolo il morione trovato nella giungla. Poi mostrò personalmente ad Amelia l'incisione che vi capeggiava sopra. Nulla era in grado di sorprenderla, almeno per quanto riguardava le civiltà precolombiane, ma dopo aver guardato attentamente l'incisione rimase senza fiato.
   «Che cos'è?» chiese Arias, incuriosito.
   «Un morione, un elmo spagnolo del '500» rispose Kane, mentre Amelia lo esaminava. «Ma a noi interessa scoprire il significato dell'incisione, che potrebbe condurci a El Dorado.»
  Arias sorrise, e pensò che Kane fosse pazzo; ma Amelia confermò ciò che aveva appena detto. «Sono delle coordinate… direi di un qualche punto sulle Ande.»
   «Perché il suo compagno non ha riportato le coordinate nel diario?» chiese Williams sbuffando. «Avremmo potuto evitare la scampagnata in Amazzonia.»
   Kane sghignazzò. «Certo che sei davvero pigro per essere un uomo d'azione. Bisogna anche divertirsi un po' facendo questo lavoro.»
   «Scusate, ma potreste spiegare anche a noi la situazione?» chiese Reyes.
   Tutti rivolsero uno sguardo ad Amelia. «Sei tu l'esperta» disse Kane. «A te l'onore.»
   «Quando l'imperatore Atahualpa decise di pagare un tributo agli spagnoli, in cambio della propria vita, furono raccolte grandi quantità di oro e argento da ogni angolo dell'impero. Il pagamento veniva eseguito a rate, ma ogni rata doveva essere depositata da qualche parte prima di essere consegnata ai conquistadores, giusto?»
   «Fin qui la seguo» annuì Reyes.
   «Poco prima che venisse pagata l'ultima rata del tributo, Pizarro fece giustiziare Atahualpa…»
   «… e quell'ultima rata non giunse mai a destinazione» concluse per lei Kane.
   «Esatto» esclamò Amelia. «Il mito di El Dorado e la sua ossessiva ricerca da parte degli spagnoli si sono basati sul mancato pagamento di quella rata. L'impero sorgeva sulle Ande, e lì si erano rifugiati gli ultimi Inca.»
   «Quindi, la posizione di El Dorado corrisponde a quella del villaggio di Vilcabamba?» chiese Miller, che sembrava non seguire il ragionamento della dottoressa Cruise.
   «All'incirca» rispose Amelia. «Orellana credeva che gli Inca avessero riportato l'oro al di là delle montagne, in Amazzonia. Ma invece devono averlo nascosto da qualche parte nei pressi della loro ultima città.»
   Dopo l'esaustiva spiegazione, Reyes aprì una mappa del Perù e cercò il sito archeologico di Vilcabamba. «Robertson vi starà alle costole. Se Robertson ha molti uomini dalla sua parte, allora è meglio che non metta le mani su quel oro. È imperativo che ci arriviate per primi. Nel frattempo la polizia si occuperà di rastrellare la zona.»
   «Ci servirà una base da cui operare, attrezzatura… forse anche armi» disse Kane.
   «Per quanto riguarda la base, qui si trova la Missione di Vicente de Valverde» disse Reyes, segnando un punto sulla mappa. «Non è molto lontana dalle coordinate incise sull'elmo. Vi ci farò portare.»
   «È un inizio» disse Kane. «Ora le chiedo un favore.»
   «Dica.»
   «Rimandi il ragazzo a Londra» disse indicando Miller, che non fece obiezioni.
    Sembrava tutto stabilito e ogni interrogativo risolto, ma a quel punto intervenne Gunn. «Ma perché gli spagnoli hanno appreso questa storia  in Amazzonia? Come facevano i nativi locali a esserne a conoscenza?»
   «È molto semplice. Molti Inca erano fuggiti nella giungla, e non è escluso che possano essere giunti in quel villaggio molto prima degli spagnoli. Se sono rimasti lì per tanto tempo è possibile che glielo abbiano confidato.»
   Chiarito anche quel punto, non c'era altro di cui discutere. Ciò che restava da fare era soltanto agire.

I DimenticatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora