Williams, Amelia e Gunn furono condotti per un sentiero tortuoso nel mezzo della giungla. Infradiciati da una leggera, ma insistente, pioggerella tipica della foresta pluviale, ad ogni passo, i loro piedi affondavano per metà nel terreno fangoso. Sentivano il fiato sul collo dei due tagliagole, che li tenevano sotto tiro con le sicure rimosse. Impossibilitati a tentare una fuga non avevano altra scelta che assecondare i sequestratori, e solo successivamente preparare un piano o, nella peggiore delle ipotesi, improvvisare.
Il gruppo incontrò un altro tagliagole che faceva la ronda, appena fuori dalla Missione. «Siete già tornati vedo. E avete portato qualche amico» disse. Poi, ghignando, si avvicinò ad Amelia.
«Stai al tuo posto, maledetto animale» esclamò Williams con tono minaccioso, prendendola sotto braccio. Un piccolo azzardo che gli fece guadagnare un pugno all'altezza del rene sinistro.
«Dov'è il capo?» chiese uno dei sequestratori.
«Lo trovate proprio dove l'avete lasciato.»Robertson fu molto sorpreso di vedere i due tagliagole tornare così presto. Li aveva mandati a Lima, e dopo appena un'ora erano tornati con tre ostaggi. «Che velocità!» sibilò, con evidente soddisfazione.
«Eccolo qua… il più grande ladro di beni archeologici che il mondo conosca» disse Williams, senza nascondere il disgusto che provava nei suoi confronti.
«Non la facevo così ardito» ribatté Robertson.
«Lei invece è proprio come la immaginavo… e mi creda, non è un complimento.»
«Siamo qui per scambiarci frecciatine o per lavorare?» chiese Alvarez, rivolgendosi a Williams. «Ci servono gli ultimi pezzi per completare il puzzle. Voi li avete e dovete fornirceli.»
Amelia si lasciò andare a una risata. «Ti servono gli ultimi pezzi del puzzle? Se ti conosco non hai in mano niente. Tutto quello che hai scoperto in vita tua l'hai rubato ad altri, e quel poco che hai scoperto davvero l'hai venduto così velocemente da non renderti nemmeno conto di cosa fosse.»
Alvarez non riuscì a trattenersi e le diede uno schiaffo; provò anche a dargliene un secondo, ma fu lo stesso Robertson a bloccarlo. «Sta buono Pedro» gli ordinò. Poi aggiunse: «Se la signorina non fosse stata incorruttibile tu non saresti nemmeno qui.»
Udendo quelle parole, Amelia non poté fare a meno di mostrare la sua grande soddisfazione. «Non sei così importante come credi» sibilò; e a malincuore Alvarez dovette chinare il capo e accettare la sconfitta, oltre a una profonda ferita nel proprio orgoglio.
«Lei sa che qualunque sia il suo piano non riuscirà a portarlo a termine, vero?» chiese Williams a Robertson.
«È questo che crede?»
«Credo che, con l'Interpol addosso, lei non abbia molte chance di lasciare questo paese.»
Robertson trattenne un sorriso. «L'Interpol mi sta addosso da anni, e non mi hanno ancora preso. Anzi, le dirò di più. Non ha mai avuto nemmeno una prova contro di me. Non fanno altro che sprecare il loro tempo; e anche stavolta non sarà diverso.»
«È stato lei a saccheggiare la città dei morti vicino a Iquitos?» chiese Amelia.
«Non personalmente.»
«Ne era il mandante. Cercavate il diario del Conquistador. Ma come sapevate della sua esistenza?»
«Grazie a un altro diario… di un esploratore portoghese» spiegò Robertson. «Comprato per pochi spiccioli, ma nelle sue pagine ho trovato testimonianze di nativi dell'Amazzonia sui conquistadores. E ho capito che dovevano essere stati sepolti da qualche parte in Sudamerica.»
«Un bel colpo di fortuna!?» ribatté Williams.
Avrebbero potuto continuare quella conversazione in eterno, con ognuno che cercava di tirare acqua al proprio mulino: Williams pensava a guadagnare tempo, sapendo che Kane avrebbe trovato il modo di tirarsi fuori dal cenote, mentre Robertson cercava di farsi rivelare qualche dettaglio sui loro progressi. Williams però aveva imparato bene a non farsi tirare dentro trappole verbali, altrimenti Kane avrebbe avuto sempre la meglio, in ogni loro discussione; non che succedesse il contrario.
Tuttavia, Shkodran non era interessato a quelle discussioni. Era un sicario, non un archeologo. «Mi sembra che ne manchi uno.» Era chiaro che si stesse riferendo a Kane, fare finta di niente non avrebbe sortito alcun effetto. «Dov'è quello con l'occhio bendato?»
«Alexander Kane» chiarí Schroeder, che non aveva detto una parola per tutto il tempo.
«Come ti pare» ribatté Shkodran.
«Non lo sappiamo» rispose decisa Amelia.
«Non lo sapete!?» Un ghigno andò delineandosi sul volto di Shkodran. «Allora dimmi, dove lo avete visto l'ultima volta? Questo dovreste saperlo.»
Amelia non rispose, se non lanciandogli uno sguardo di sfida, incurante di chi fosse l'uomo in piedi dinanzi a lei. A Shkodran poco importava che si trattasse di una donna: le sferrò un pugno al volto, con tutta la forza che aveva in corpo, procurandogli un taglio sul labbro e, per un momento, una leggera perdita di conoscenza; Williams e Gunn dovettero sorreggerla per non farla cadere a terra.
I tagliagole che li avevano catturati, su ordine di Robertson, erano rimasti ad aspettare appena fuori dalla porta; nel caso in cui fosse necessario fare loro qualche domanda. Possibilità che si era fatta concreta a causa dell'ostinazione di Williams e del coraggio di Amelia.
«Ne manca uno» spiegò Shkodran ai due, con un durissimo tono da interrogatorio. «Sapete dov'è?»
Anche loro avevano il terrore di Shkodran. Si incaricò di rispondere solo uno dei due. «Non ne siamo sicuri. Quando li abbiamo trovati erano solo in tre, ma avevano una corda che scendeva in un pozzo. E noi l'abbiamo tranciata.»
«Ora dobbiamo risolvere questo problema» annunciò Schroeder. «Alexander Kane è una grave minaccia.»
Robertson sospirò. «Lo abbiamo sottovalutato una volta, non possiamo permetterci di commettere di nuovo lo stesso errore. Si è dimostrato un abile avversario e so che lei lo ammira e lo rispetta, signor Schroeder, ma dobbiamo eliminarlo.»
Schroeder abbassò la testa, amareggiato. «Capisco.»
Robertson si voltò verso Shkodran. «Si rechi al pozzo e se riesce a uscire lo uccida.»
«Dovremmo spostarci tutti verso il pozzo» mormorò Alvarez. «Se il loro uomo vi si è calato, forse cercavano qualcosa.»
«Noi ci recheremo lì domani mattina. Quando sapremo se Alexander Kane è vivo o meno. Loro rinchiudeteli con gli altri ostaggi.»
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I Dimenticati
Adventure[Completa] 1532: il conquistador Francisco Pizarro conduce la sua spedizione in Sudamerica, alla ricerca e, successivamente, alla conquista del grande impero Inca. 1540: tra gli spagnoli si fanno sempre più insistenti le voci circa l'esistenza di un...