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Le paranoie di Yoongi aumentavano ogni giorno di più, quel amore contorto e stremante gli faceva male al cuore più di quanto pensasse.

No Hoseok non era una ruota di scorta, ma forse i suoi traumi erano più duri di quello che si poteva immaginare.

Gli attacchi di panico che lo contorcevano la notte, erano per paura di perdere Hoseok con un sogno ricorrente, dove, inseguendo il minore, arrivavano su uno strapiombo, senza riuscire mai a salvare Hoseok dalla caduta.

Non riusciva mai a buttarsi, e quando lo faceva si svegliava sudato e stanco, quando il sole cercava di sorgere tra la nebbia di settembre, costringendolo a svegliarsi lostesso, fumando si una sigaretta chiuso in bagno.

Il pigiama non lo avrebbe sostenuto col il freddo che la mattina si portava via e forse il suo cuore non avrebbe tenuto più di così il dolore che si porta dietro da anni.

Era una triste domenica dove Namjoon era con Jimin e Hoseok doveva stare a casa con la madre, per poi andare in palestra ad allenarsi.

Lasciando Yoongi da solo tra le sue paure e travagli indesiderati.

Si mise i vestiti a fatica e la colazione aveva perso di sapore al secondo cucchiaio, con il rimprovero di sua madre, che quel giorno era stranamente di buon umore.

"Signorino deve mangiare un po' di più, almeno finisca la ciotola del latte"

Yoongi le diede retta senza una parola mentre nascondeva le piccole lacrime che erano scese senza permesso dal suo volto, per quelle parole gentili che in realtà erano normalità nella sua vita.

Forse stare in casa avrebbe peggiorato la situazione, decidendo di uscire e farsi riempire i polmoni di aria fredda, che creava una condensa col suo respiro e regalando alle sue nocche e sulle punte delle dita un colore rosso violastro, a contrasto con la pelle chiara.

I suoi passi erano vuoti eppure arrivo davanti alla casa di Jungkook, che era uscito dai corsi sulla rabbia da una settimana, ma troppo orgoglioso per rivedere Namjoon e Yoongi.

Lo scoprirono da Taehyung, che quando aveva la possibilità di usare il telefono scriveva a Jungkook.

Davanti alla porta accese una sigaretta e suono al campanello, aspettando nella veranda stile americano, su una di quelle sedie di paglia che rendevano i suoi jeans freddi.

𝐁𝐔𝐋𝐋𝐘 𝐌𝐄 || 𝐒𝐎𝐏𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora