19 ⋆ You And I Walk A Fragile Line

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Il risveglio di Jonathan Good, quella mattina, era stato orribile. Persino peggio di uno dei tanti che aveva avuto dopo una sbornia pesante ed una notte di sesso con qualche sconosciuta adescata in uno strip club.

Aveva aperto gli occhi sul mondo, dopo una nottata tutt'altro che tranquilla, e una strana sensazione gli si era premuta sul petto, come un macigno troppo pesante da sopportare a lungo.

E non era di certo la testolina bionda di Renee Young, appallottolata contro di lui sotto le coperte.

Jon si stiracchiò lentamente, scombinandosi i capelli già arruffati dalla piega del cuscino. Mentre cercava di prendere respiri profondi e di cacciare via quella sensazione di malessere che gli stava stritolando il cuore, abbassò lo sguardo per sbirciare Renee: dormiva beatamente, con i capelli sparpagliati in parte sul petto nudo di lui e in parte sul suo viso. Istintivamente, Jon sollevò una mano e le accarezzò la chioma con un gesto delicato e pensieroso, stando attento a non svegliarla.

Non voleva che lei aprisse gli occhi. Non voleva vederla sorridere e rivolgergli qualche parola civettuola. Lui odiava i risvegli così, era per questo che se ne andava sempre prima che le ragazze che si portava a letto potessero accorgersi della sua assenza.

Di solito, veramente, Dean Ambrose lasciava la stanza di Renee poco dopo che avevano fatto sesso, nel cuore della notte: dopo la solita sigaretta, lui si congedava e tornava nella suite che condivideva con Colby e Joe.

Quella volta, tuttavia, non aveva avuto proprio alcuna voglia di tornarsene in camera sua.

Jon sfiorò distrattamente i capelli di Renee: era morbidi, ma non erano soffici quanto quelli di... Lydia.

Jon amava i capelli di Lydia, adorava toccarli e il profumo che avevano era inebriante.

Ci si sarebbe ubriacato, di quel profumo.

Lydia...

Era lei il motivo per cui Jon era lì, in camera di Renee Young, quella mattina.

Non ce l'avrebbe fatta ad affrontarla.

Per la prima volta in vita sua, Jon aveva paura della sua stessa reazione.

Non voleva farle del male, non avrebbe mai voluto fargliene.

Eppure, la sera precedente, il suo corpo si era mosso istintivamente.

L'aveva spaventata, di questo era fottutamente certo.

I suoi occhi avevano assunto un'espressione terrorizzata e lui... non voleva più vederla.

Non ce la faceva.

Lei lo distruggeva nel profondo.

E si sa, quando una cosa è rotta, può essere pericolosa.

Era per questo che era andato dalla Young, per sfogare su di lei tutta la sua rabbia.

Eppure, quella volta, il sesso non era bastato.

Jon si sentiva ancora inspiegabilmente frustrato, come se non ne avesse abbastanza.

Come se volesse di più.

O forse... semplicemente qualcosa di diverso.

Qualcosa... o qualcuno?

Jon scivolò delicatamente fuori dal letto, poggiando la testa di Renee sul cuscino. Lei mugugnò qualcosa, ma fortunatamente non si svegliò. Jon afferrò i pantaloni dal pavimento e se li infilò velocemente, poi, senza che nemmeno avesse ancora finito di infilarsi la maglietta, prese il cellulare dal comò e sgattaiolò fuori dalla stanza.

𝐀𝐧𝐲𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐛𝐮𝐭 𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora