Un piccolo avvertimento, prima di lasciarvi alla lettura. Nella prima parte del capitolo ci sarà una scena parecchio spinta. Volevo avvertirvi, onde evitare di turbare la sensibilità di qualche lettrice/lettore che magari non amano leggere tali scene all'interno di un racconto. Vi segnalerò il punto in cui potrete saltare la parte e andare direttamente al paragrafo successivo, tanto la storia si collega benissimo anche senza quella parte! Grazie per l'attenzione ;)
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Aveva dovuto preparare tutto in fretta e furia, ma era decisamente soddisfatta del risultato finale. Certo, prenotare e organizzare tutto all'ultimo minuto le era costato molto di più di quanto avesse inizialmente pensato di spendere, ma non aveva assolutamente alcun rimorso: aveva voluto farlo e lo aveva fatto, punto. I soldi che aveva guadagnato con una singola serata come annunciatrice speciale di Monday Night RAW avevano coperto tutte le spese e le era persino avanzato qualcosa – che poi aveva usato per comprarsi un paio di completini intimi per l'occasione, che già giacevano nel fondo della sua valigia, e un po' di altre cosine per Jon. Sapeva che una delle condizioni da lui poste, per festeggiare il suo compleanno, era niente regali, ma era stato più forte di lei e non aveva proprio potuto resistere. E poi, l'idea iniziale della festa in un pub, con alcuni dei suoi amici e colleghi, era sfumata nell'istante in cui lui le aveva chiesto di andare via per un po', solo loro due. E quale migliore occasione del suo compleanno, che sarebbe stato quello stesso sabato, ovvero l'indomani? Visto che non avrebbero propriamente festeggiato, per lo meno non nel senso che aveva inizialmente voluto intendere lei, le regole di Jon non erano più valide. Ed era esattamente questo il modo in cui si sarebbe giustificata, quando lui avrebbe protestato di fronte ai suoi molteplici regali.
Quando la sveglia del suo cellulare squillò, Lydia aveva già gli occhi spalancati, troppo eccitata per rimanere assopita ancora a lungo.
«The nap town dragon stole my belt from me, but I didn't want it anyway...!» la voce Jon Moxley risuonò brevemente nella stanza, prima che Lydia cercasse a tentoni il telefono sul comodino e la spegnesse.
Jon, che dormiva dietro di lei, il suo petto contro la sua schiena e un braccio abbandonato a cingerle i fianchi, si lamentò nel sonno, biascicando qualche mugolio indistinto.
«Perché diavolo la mia voce sta risuonando nella stanza, quando io non sto parlando...?» mormorò confuso, coprendo un grosso sbadiglio con la mano.
Lydia ridacchiò morbidamente e si girò tra le sue braccia; Jon la lasciò fare, tornando a stringerla a sé subito dopo e depositandole un distratto bacio sulla fronte, chiaramente ancora nel mondo dei sogni.
«E' la mia sveglia...» sussurrò lei, con un sorriso nella voce.
Jon si sforzò di aprire gli occhi e le lanciò uno sguardo insieme confuso e divertito. La stanza era ancora avvolta dall'oscurità, ma la fioca luce dei lampioni, proveniente da fuori, rendeva loro possibile intuire i contorni dei loro visi e il riflesso dei loro occhi.
«Hai la mia voce come sveglia?» mormorò Jon, la voce strascicata dal sonno.
Lydia annuì, ridacchiando. «Quale miglior modo per iniziare la giornata?»
Jon sbuffò una risata a metà tra l'incredulo e il compiaciuto. «Sei proprio una piccola, adorabile fan, non è vero?» mormorò contro la sua fronte, dopo averci premuto nuovamente le labbra contro.
«Non è una novità.» ribatté lei divertita.
Jon non rispose, ma lei sentì le sue labbra distendersi in un sorriso pigro contro la sua pelle.
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𝐀𝐧𝐲𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐛𝐮𝐭 𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐲
FanfictionQuando Jon salva una ragazza dall'essere stuprata, non sa che la sua vita è destinata a subire una svolta e a legarsi a quella di lei per sempre. Quello che proprio non si aspetta, poi, è che la mattina dopo la ragazza misteriosa non ricordi più nul...