Il viaggio in aereo era stato piuttosto tranquillo. Jon aveva dormicchiato per tutto il tempo, il berretto calato a corprire il viso per evitare di essere riconosciuto da qualche probabile fan della WWE a bordo; Lydia aveva osservato il sole levarsi pigramente all'orizzonte ed aveva goduto delle morbide sfumature pastellate di cui il cielo si era colorato. Il suo i-Pod cantava Hard to Love di Lee Brice; la sua mano e quella di Jon erano intrecciate sul grembo di lui.
Tutto era semplicemente perfetto.
Tre ore più tardi erano atterrati, avevano recuperato le valigie – erano stati trattenuti da qualche altro fan – ed erano saliti su un altro taxi, diretti lei solo sapeva dove. Lydia continuava a non fornire alcuna informazione al riguardo, ma Jon, dopo una bella dormita, era decisamente più calmo, agitato solo dall'impazienza di scoprire il suo regalo. Si sentiva come un bambino la mattina di Natale... o il giorno del suo compleanno. Era così tanto che non si sentiva in quel modo... era semplicemente felice.
Lydia lo rendeva felice.
Il taxi era presto uscito dalla città ed aveva percorso diverse stradine di provincia, lasciandosi velocemente alle spalle ogni segno di civiltà. I grandi palazzi avevano lasciato posto ad alberi e vie sterrate e, più si allontanavano dal caos tipico delle metropoli a cui era abituato duecentoottanta giorni all'anno, più Jon si sentiva in pace con il mondo. Era evidente che, ovunque lo stesse trascinando, Lydia lo conosceva meglio di quello che avrebbe mai immaginato.
Essere una piccola ed incorreggibile fan era d'aiuto, dopo tutto.
E poi, anche se lui la prendeva sempre in giro per questo, in realtà trovava adorabile il fatto che lei fosse una sua fan tanto sfegatata.
Dopo una mezz'oretta di viaggio, l'auto rallentò e si fermò di fronte ad una fitta boscaglia. Non c'era nient'altro nel loro raggio visivo, solo questa enorme foresta alla loro destra che si estendeva per chissà quanti chilometri.
«Qui va bene, signorina Russo?» domandò l'autista, voltandosi a lanciarle un'occhiata da sopra la spalla.
«E' perfetto, la ringrazio.» confermò Lydia con un sorrisone: era evidente che non stesse più nella pelle.
Jon sollevò un sopracciglio, fissando il bosco, scettico: non sapeva se essere più intrigato o più preoccupato. Che cosa aveva in mente?
Scesero dal taxi e, mentre Jon si occupava delle valigie, lei parlò ancora con il conducente.
«Allora, torno a prendervi qui domenica pomeriggio per le due e mezza, giusto?»
«Esatto.» annuì Lydia «Quanto le devo?»
«Sono quarantacinque dollari e settantatré centesimi.»
Lydia fece per prendere il portafoglio dalla borsa, solo per ricordarsi che Jon glielo aveva sequestrato.
«Perso qualcosa, Sunshine?» la schernì Jon divertito, avvicinandolesi.
Lydia roteò gli occhi. «Sono quarantacinque dollari e settantatré centesimi.» ripeté con uno sbuffo.
Jon ghignò ed estrasse una banconota da cinquanta dollari, che diede al tassista. «Tenga pure il resto.» disse soddisfatto.
L'uomo ringraziò e partì, lasciandoli soli... nel bel mezzo del nulla.
Jon si infilò le mani nelle tasche dei jeans e ciondolò sulla punta dei piedi.
«Spero che tu sappia dove andare, da qui in poi.»
Lydia sollevò gli occhi al cielo. «Tu che pensi?» fece per prendere la sua valigia, ma lui la precedette e le prese entrambe, guadagnandosi un sorriso grato.
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𝐀𝐧𝐲𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐛𝐮𝐭 𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐲
FanfictionQuando Jon salva una ragazza dall'essere stuprata, non sa che la sua vita è destinata a subire una svolta e a legarsi a quella di lei per sempre. Quello che proprio non si aspetta, poi, è che la mattina dopo la ragazza misteriosa non ricordi più nul...