35 ⋆ I Get Drunk On Jealousy

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«And it's a sad picture
The final blow hits you
Somebody else gets what you wanted again
And you know it's all the same
Another time and place
Repeating history
And you're getting sick of it...» 

«Si può sapere perché è lei a scegliere la musica da ascoltare in macchina, anche quando non è seduta al posto del passeggero, al quale, per regole da noi stabilite, spetta il comando della radio?» chiese Jon, seduto sul sedile posteriore accanto a Lydia.

La ragazza distolse lo sguardo dalla città notturna che correva fuori dal finestrino per rivolgergli una linguaccia, alla quale lui rispose con un'occhiata storta.

Erano appena usciti dall'Arena e si stavano dirigendo al "McNellie's", un irish pub, il cui proprietario era un grande amico di Sheamus. A quel che Renee aveva detto a Jon "Lì facevano la migliore birra della zona."

Roman, seduto al posto del passeggero, si girò a lanciare uno sguardo ai due dietro. «Perché io, a differenza tua, sono un gentiluomo. E lascio che siano le donne a decidere.»

Jon roteò gli occhi. «Questo non fa di te un gentiluomo, fa di te un sottone, Joe.» lo prese in giro.

Lydia gli diede uno schiaffo leggero sul braccio. «Non dargli retta, Ro. Non ne capisce nulla di donne, lui!»

Jon le afferrò il polso della mano con la quale l'aveva colpito. «Io non lo farei di nuovo, se fossi in te.» la avvertì «E poi, non ne capisco nulla di donne, eh? Eppure, mi sembra che con te me la stia cavando abbastanza bene.» aggiunse, con un ghigno strafottente.

«Meh.» rispose Lydia, scrollando le spalle «Potresti fare di meglio.» lo provocò.

Jon sollevò entrambe le sopracciglia. «Potrei...? Oh, questa la paghi, signorina.»

«Oh-oh.» fece Lydia, mettendo il broncio ed appiattendosi contro lo sportello.

«Non c'è via d'uscita, darlin'.» ghignò Jon, con uno strano sbrilluccichio nello sguardo, slittando sui sedili per schiacciarla contro la portiera.

«Ragazzi, per favore.» fece Colby con un sorriso esasperato nella voce «Aspettate almeno che arriviamo al pub e poi potrete appartarvi!»

Joe scoppiò a ridere e Lydia divenne rossa come un pomodoro maturo, mentre il ghigno sulle labbra di Jon si aprì, sfacciato e per nulla a disagio. «Oh, non preoccuparti, lo faremo di sicuro. Devo insegnare a questa signorina a comportarsi bene.» promise.

Lydia spalancò gli occhi. «Spero che tu stia scherzando.» rispose, cercando di distanziarlo, con ben pochi risultati.

Il suo petto, su cui aveva poggiato entrambe le mani, era al solito caldissimo e duro sotto le sue dita fredde e morbide, un contrasto che le faceva sempre venire le farfalle allo stomaco.

Jon sembrò accorgersi dell'effetto che le stava facendo, perché, senza mai smettere di fissarla negli occhi, con quelle iridi che sembravano, nella penombra della macchina, due zaffiri lucidi e brillanti, sollevò una mano e la poggiò sopra una di quelle di lei, schiacciandosela addosso. Lydia poté sentire il suo cuore battere contro le proprie dita e, istintivamente, sorrise.

«Nope.» fece poi lui «Questa sera mi hai dato parecchi motivi, per punirti. E ti punirò, vedrai.» quelle ultime parole gliele aveva mormorate direttamente all'orecchio, di modo tale che solo lei potesse sentirle. Un brivido di pura eccitazione le attraversò la schiena e Jon sogghignò, divertito e deliziato.

Adorava il modo in cui Lydia reagiva a lui.

«E... e quali sarebbero?» mormorò di rimando, mentre i suoi occhi si muovevano frenetici da un'iride di lui all'altra.

𝐀𝐧𝐲𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐛𝐮𝐭 𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora