31 ⋆ Sweet Sweet Superstar

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«Joe ci ha invitati ad andare a casa sua, questo weekend.»

Lydia tolse la testa da dentro il frigorifero, un cucchiaino tra le labbra. Lo tirò fuori, leccando lo yogurt alla frutta che stava mangiando.

Erano a casa sua: era passata circa una settimana, da quella fatidica notte in cui tutto era cambiato... o forse, sarebbe stato meglio dire, in cui tutto NON era più cambiato. Le loro vite erano andate avanti separatamente, ma comunque legate: Jon era tornato a viaggiare per le registrazioni di RAW e SmackDown, ma Lydia non lo aveva seguito, preferendo invece rimanere in casa per cercare di riordinare un po' la sua vita, ancora troppo confusa e piena di domande. Seth e Roman erano stati delusi, quando Dean Ambrose, quel lunedì, si era presentato da solo, ma era stata la stessa Lydia a rassicurarli, durante una videochiamata su Skype, e a dire loro che sarebbe tornata a viaggiare insieme allo SHIELD quanto prima.

Lei e Jon erano... qualcosa.

Nessuno dei due aveva ancora ben capito o stabilito che cosa, ma già che si considerassero come un qualcosa era un passo avanti per entrambi.

Specialmente per Jon che, tornato a Las Vegas dopo l'ultimo house show della settimana, aveva immediatamente raggiunto Lydia a casa sua, per passare un po' di tempo con lei.

«Ah, sì?» domandò la ragazza, chiudendo il frigorifero e poggiandosi contro di esso.

«Sì. E' il compleanno di JoJo.» la informò Jon, guardando il suo cellulare.

A Lydia brillarono gli occhi. «Awwww! Io adoro i compleanni!» esclamò, buttando la confezione di yogurt finito e lanciandosi sul divano, dove Jon era seduto.

Il ragazzo si girò a guardarla con un sorrisetto di scherno. «Non avevo dubbi.» disse divertito, mentre lei si sdraiava e poggiava la testa sulle sue cosce, per poi scrutarlo dal basso.

«Oh, avanti! Non dirmi che sei una di quelle persone alle quali non piacciono i compleanni!» protestò, mettendo il broncio.

Jon sogghignò. «D'accordo, allora non te lo dirò.»

«Non ci credo!» Lydia si tirò nuovamente su, mettendosi a sedere, ed incrociò le braccia al petto «Come fanno a non piacerti i compleanni?! Ci si diverte, si sta insieme alle persone alle quali si vuole bene, e poi ci sono i regali...»

«Ci saranno un sacco di marmocchi...» la interruppe Jon.

«E i palloncini...» proseguì Lydia, come se lui non avesse parlato.

«E tutti i parenti...»

«La torta! Tutti amano la torta!»

«Lo stupido karaoke...»

«Il cibo... Aspetta: hai detto karaoke?! Come può essere uno svantaggio, quello!»

Jon non riuscì a trattenere una risatina bassa, che uscì più come una sorta di strano sbuffo. Scosse la testa e alzò gli occhi al cielo. «Avrei dovuto immaginarlo che eri una che si entusiasmava per i compleanni.»

Lydia gli lanciò uno sguardo di traverso, un sopracciglio sollevato. «Lo dici come se fosse un insulto.»

«Non mi permetterei mai.» Jon si avvicinò a lei e cercò di rubarle un bacio, ma Lydia girò il viso e le sue labbra sfiorarono invece la sua guancia.

«Uh-uh. Non ci casco, non questa volta, Ambrose.» lo avvertì, scostandosi da lui e premendogli una mano sulle labbra. Questo non servì a fermarlo, perché lui le baciò teneramente le dita.

«Non capisco di cosa tu stia parlando.» mormorò, le labbra premute contro i suoi polpastrelli.

«Di questo!» esclamò Lydia «Ogni volta che non siamo d'accordo su qualcosa, tu mi seduci ed io finisco coll'arrendermi!»

𝐀𝐧𝐲𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐛𝐮𝐭 𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora